GLI ANNI BUI DI MUHAMMAD ALI: QUANDO L’AMERICA LO ODIAVA E GLI VIETARONO LA BOXE - PER GUADAGNARSI DA VIVERE FACEVA L’ATTORE A BROADWAY
DAGOREPORT
Dal "Daily Mail"
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Oggi è quasi un eroe nazionale, eppure un tempo Muhammad Ali, uno dei più grandi pugili della storia, in patria era più odiato che amato. Tanto che addirittura, nel 1968, il conduttore televisivo David Susskind disse in diretta, senza mezzi termini, ciò che pensava di lui: «Non trovo nulla di divertente o interessante o tollerabile in quest'uomo. à una vergogna per il suo paese, la sua razza, e per ciò che egli descrive ridicolmente come la sua professione».
Ebbene sì, si tratta proprio dello stesso uomo che nel 2005 ricevette la Presidential Medal of Freedom da George W. Bush. Nei tumultuosi anni '60, Ali stava emergendo e la sua forte personalità , decisamente "di rottura" nei confronti dei costumi tollerati all'epoca, lo trasformò rapidamente in un personaggio odiato da molti e seguito da moltissimi.
Basti pensare che nell'intervista rilasciata la mattina dopo il suo primo incontro con Sonny Liston, nel 1964, disse minaccioso ai giornalisti: «Io non devo essere ciò che voi vogliate che io sia».
Ma ciò che gli assicurò l'antipatia dei più conservatori fu la sua appartenenza alla Nation of Islam, una sorta di setta islamica nera militante. Il culmine dell'impopolarità per Ali fu raggiunto però quando si rifiutò di arruolarsi per combattere in Vietnam, dicendo semplicemente: «Io non ho nulla contro i Vietcong».
Fu condannato a cinque anni di carcere e bandito dalla boxe. Ma poi la Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1971 capovolse la sua condanna e lui tornò sul ring per riconquistare il titolo di campione dei pesi massimi.
Durante i suoi anni bui, quelli in cui non gli fu permesso di combattere, Ali cercò di guadagnarsi da vivere in vari modi. Fece anche l'attore, comparendo in un musical di Broadway nel 1969.
Tutto questo è raccontato nel docu-film "The Trials of Muhammad Ali", che ripercorre i tempi difficili del grande pugile attingendo a documenti originali, testimonianze dirette (come quella della ex moglie Khalilah Camacho) e filmati dell'epoca.
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