friedkin

CON I FRIEDKIN LO PSICODRAMMA GIALLOROSSO FINISCE IN FARSA: SI PUÒ SPENDERE UN MILIARDO E SENTIRSI URLARE IN FACCIA: “SPARITE E NON FATEVI PIÙ VEDERE?” – LA TRAGICOMICA PRESIDENZA DELL’IMPRENDITORE TEXANO, A CAPO DI UN IMPERO CHE SPAZIA DALLE AUTO AGLI ALBERGHI AL CINEMA, MA NEL CALCIO, TRA SCELTE DELEGATE AGLI ALGORITMI E ERRORI GESTIONALI, HA DIMOSTRATO DI NON CAPIRCI UNA MAZZA – I LICENZIAMENTI IN SERIE, LA LENTEZZA SUL NUOVO STADIO, LA MANCANZA DI EMPATIA CON LA PIAZZA, LA MADRE DI TUTTE LE CAZZATE (L’ESONERO DI MOURINHO) E LE VOCI SU UNA CESSIONE DELLA ROMA...

Dagonota

 

dan ryan friedkin

Nell’impero dei Friedkin non si muove foglia che Marc Watts non voglia. L’avvocato e presidente del gruppo imprenditoriale che fa capo a Dan e Ryan, proprietari della Roma, è l’uomo centrale in tutti gli affari dei texani. È lui che ha curato la due diligence per l’acquisto del club giallorosso. Che sia lui ora a curarne la vendita?

 

 

FRIEDKIN

Luca Valdiserri per corriere.it - Estratti

 

 

Si può spendere un miliardo in rose e gioielli e sentirsi urlare in faccia: «Sparisci e non farti più vedere»? Chissà se questo pensiero sta passando per la mente di Dan Friedkin, presidente della Roma sempre più in crisi e soprattutto sempre più contestata dai suoi tifosi. Gli stessi innamorati che con Mourinho e De Rossi riempivano lo stadio con un filotto di sold out, adesso chiedono alla presidenza americana di vendere e spostarsi definitivamente in Inghilterra (Everton) e Francia (Cannes).

 

 

striscione contro i friedkin 45

Dan Friedkin, 59 anni, moglie e quattro figli, proprietario e ceo del Friedkin Group, secondo la rivista Forbes è al posto numero 358 degli uomini più ricchi al mondo, con un patrimonio quantificato in 7,6 miliardi di dollari a settembre 2024. Le fondamenta dell’impero, creato dal padre Thomas, sono nel Gulf States Toyota, monopolista del marchio automobilistico giapponese per Texas, Arkansas, Louisiana, Mississippi e Oklahoma. Da buon imprenditore, però, Friedkin ha diversificato gli investimenti nell’alberghiero (Auberge Resort) e nell’entertainment (Imperative Entertainment).

 

 

 

striscione contro dan ryan friedkin 45

Dan è un uomo abituato a vincere: con due film dello svedese Ruben Ostlund — The Square e Triangle of Sadness — ha trionfato al Festival di Cannes con le Palme d’oro 2017 e 2022. E, per riconoscenza, ha comprato il Cannes Football Club, quarta divisione francese, in grave crisi finanziaria, affidandone la presidenza al figlio Ryan, che prima viveva fisso a Roma e adesso se ne tiene lontano.

 

 

La Roma, negli ultimi mesi, si era trasformata nel regno della ghigliottina: via Mourinho, De Rossi e ieri Juric sulla panchina; Tiago Pinto, Berardi, Scalera, Vergine, Wandell, Zubiria e Souloukou nello staff tecnico e dirigenziale. Lina Souloukou, la ceo greca assunta per gli ottimi rapporti con l’Eca, è stata – secondo gli standard made in Usa – una brava «ottimizzatrice delle risorse umane» (leggi: tagli e licenziamenti) ma con mire machiavelliche di dominio sul club.

dan ryan friedkin

 

 

 

(…)

Come ha scritto Marco Bellinazzo sul Sole 24 Ore, Friedkin ha investito 199 milioni di euro per l’acquisto del club da James Pallotta, 26 per l’Opa sul flottante e 622 per il fabbisogno finanziario del club. Marco Iaria, sul sito di Dazn, ha scorporato le cifre: 199 milioni per l’acquisto, 163 nel 2020-21, 206 nel 2021-22, 232 nel 2022-23 e 20 nel primo trimestre 2023-24.

 

I risultati sportivi sono stati: un settimo posto e tre sesti posti in campionato, senza mai qualificarsi per la Champions League; una Conference League conquistata con Mourinho in panchina; una finale di Europa League che Mou considera scippata dall’arbitro inglese Taylor; una semifinale di Europa League conquistata da Daniele De Rossi, poi licenziato dopo solo 4 giornate di questo campionato per assumere il fallimentare Juric (4 vittorie, 3 pareggi, 5 sconfitte, 15 gol fatti e 17 subiti, la peggior media punti nelle ultime venti stagioni).

 

Dan Friedkin, in una forma di colonialismo calcistico al contrario, ha sempre preferito allenatori stranieri a quelli italiani: Fonseca, Mourinho e Juric (che comunque si è formato in serie A) con il breve intermezzo di De Rossi, che era stato scelto per ricevere la pesante eredità di Mou. La proprietà gli ha fatto firmare un contratto triennale ma evidentemente non era convinta di lui.

striscione contro friedkin a ladispoli a la posta vecchia

 

Anche in questo momento dentro la Roma ci sono più anime. Dan si è fidato in passato degli algoritmi di Charles Gould e della CAA di proprietà di Frank Trimboli: le voci su Lampard, Potter e Terzic sono in questo senso in continuità. Ghisolfi, direttore sportivo in disgrazia, ha consigliato prima il ritorno di De Rossi e poi una guida comunque italiana. Il procuratore sportivo Beppe Riso, molto vicino a Lina Souloukou, aveva consigliato Juric.

 

dan friedkin

Contatti informali sono stati presi con Roberto Mancini, che sarebbe la soluzione più logica. Le decisioni dei Friedkin, però, ultimamente non sono state logiche, altrimenti non sarebbero alla ricerca del terzo allenatore in pochi mesi. Secondo Dagospia, Dan e Ryan Friedkin sarebbero in incognito in un hotel della costa laziale, pronti a presentarsi a Roma con il nuovo nome. La tragedia (calcistica) rischia di trasformarsi in farsa.

roma inter - striscione di protesta dei tifosi contro i friedkindan friedkinroma inter - striscione di protesta dei tifosi contro i friedkinROMA UDINESE - PROTESTA DEI TIFOSI CONTRO I FRIEDKINfriedkin

 

STRISCIONE CONTRO FRIEDKINroma inter - striscione di protesta dei tifosi contro i friedkin

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI