I RICCHI NON SANNO PIÙ CHE INVENTARSI PER DISTINGUERSI: ADDIO MANIERI E AUTO DI LUSSO, ORA LA NUOVA OSSESSIONE SONO I VECCHI AEREI DA GUERRA – I NABABBI ANGLOSASSONI DA QUALCHE TEMPO FANNO A GARA PER ACCAPARRARSI I MITICI “SPITFIRE” DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE - NE FURONO COSTRUITI 22MILA ESEMPLARI, MA NE SONO RIMASTI UNA MANCIATA, QUASI TUTTI IN MANO AI MUSEI - ANTONIO RIELLO: "L’UNICO MODO LEGALE PER AVERNE UNO È RESTAURARNE UNO ESISTENTE. QUINDI È INIZIATA LA CACCIA ALLE POCHE CARCASSE RIMASTE IN GIRO…"
I NUOVI GIACIMENTI DEL LUSSO
Antonio Riello per Dagospia
I ricconi (quelli veri) hanno abbandonato da tempo le griffe lasciandole al popolo e ai suoi cosiddetti influencer. Anche le auto sportive non sono più "oggetti del desiderio". In generale tutto il settore automobilistico è abbastanza negletto (fatto salvo i mezzi dotati di tecnologie particolarmente avveniristiche), solo gli APS (Aspiranti Promozione Sociale) e certe aziende ancora spendono per auto costose.
Chi appartiene all'apice della ricchezza nel nuovo Millennio si è messo alla ricerca di qualcosa in grado di creare distinzione e privilegio, senza suonare banale o facile, iniziando così una competizione che ha forgiato le forme del lusso contemporaneo. Basta con i castelli e i campi da golf del secolo precedente. In un primo momento sono diventati dirimenti vigneti e cantine di pregio, campagne con fattorie modello, oliveti secolari (tutto quello che ha a che fare con il cibo prodotto secondo canoni sostenibili).
Poi è stata la volta delle fonti d'acqua minerale, naturalmente non per commercializzare le bottiglie, ma per un uso prevalentemente familiare. O forse solo per poter raccontare ai propri ospiti che stanno bevendo un'acqua assolutamente particolare che non ritroveranno da nessuna altra parte.
Una icona perfetta di come la (apparente ed esclusiva) semplicità diventi il motore primo dei consumi elitari. Va per la maggiore anche l'acquisizione di interi villaggi rurali. Rimane francamente il dubbio se egli abitanti siano compresi nel pacchetto, come dei servi della gleba contemporanei, oppure se sono un "extra" che va negoziato a parte, pare dipenda molto da dove sono situati i villaggi.
L'Arte un po' sì e un po' no. Certo meno che negli anni Novanta. Se mai gli artisti servono alle cene e alle feste per dare un tocco di glamour culturale. Meglio se sono esotici e provengono da luoghi lontani, altrimenti sono apprezzati i casi clinici o almeno quelli con forte disagio sociale. L'elite rifugge massimamente la normalità, si trova a proprio agio verso gli estremi della distribuzione gaussiana.
I viaggi spaziali - o comunque in ambienti estremi - sembrano incontrare un certo successo, soprattutto nei soggetti di sesso maschile. Molto probabilmente metafore di coraggio e intraprendenza negli affari, oltre che di dispendioso turismo (questa naturalmente è una parola tabù, inesorabilmente associata alle miserie dei comuni mortali, è decisamente preferito il termine "esplorazione")
Una nuova ossessione sembra aver recentemente contagiato i nababbi del mondo, soprattutto quelli anglosassoni: possedere un esemplare perfettamente funzionante di Spitfire. Lo Spitfire è l'aeroplano ad elica britannico che fu il glorioso (e vittorioso) protagonista della Battaglia d'Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale. Disegnato da Reginald G. Mitchell, nelle sue varie versioni venne prodotto dalla Supermarine Ltd (fino al 1946) in circa 22.000 esemplari.
Era una temibile macchina da guerra la cui manovrabilità era leggendaria ed invidiata dai nemici. Il suo diretto antagonista tedesco, il Messerschmitt 109, sebbene tecnicamente di poco superiore, negli scontri aveva spesso la peggio contro lo Spitfire. Nel Regno Unito esistono innumerevoli club ed associazioni che hanno come oggetto di culto questo caccia, simbolo della sconfitta di Hitler.
Un oggetto che oggi significa temerario eroismo, lotta contro la barbarie, acrobatica agilità, incrollabile determinazione. E che, per pochi eletti, è diventato il privilegio (in verità un po' feticistico...) di possedere personalmente un pezzettino della Grande Storia. Pochi sono in grado di farlo volare di persona. E' sufficiente averlo pronto nell'apposito hangar (che è conteggiato a parte in termini di status).
I pochi esemplari ancora esistenti e in ordine sono quasi tutti appannaggio dei musei (come quello di Duxford, la sezione aeronautica del Imperial War Museum). La Civil Aviation Authority britannica proibisce espressamente la costruzione ex-novo di nuovi Spitfire. L'unico modo legale è restaurarne uno esistente.
Quindi a seguito della impetuosa richiesta è iniziata la caccia alle poche carcasse rimaste in giro per i teatri di guerra (anche quelli marini, ovvero agli apparecchi caduti in mare). La principale azienda che recupera e restaura questo tipo di aeroplano, la Airframe Assemblies, si trova sull'Isola di Wight. Un esemplare rimesso in perfette condizioni, revisionato e (almeno teoricamente) in grado di volare costa tra i 3 e i 4 milioni di Sterline. Anche di più, dipende dai modelli.
Attualmente le ricerche sono focalizzate in Norvegia dove alcuni velivoli furono abbattuti nel corso della battaglia per affondare la corazzata tedesca Tirpitz. Ci sono società che li vanno a cercare anche in Nord Africa, nei deserti libici. Il valore dei resti - devono essere certificati - di uno di questi aerei è considerevole e varia ovviamente in base alle condizioni.
In cinque anni di guerra ne sono caduti diversi anche sul suolo italiano. Magari sono questi nuovi giacimenti del Bel Paese (altro che l'Archeologia...).
airframe ltdspitfire in volo keith partiff e il suo spitfireLarve di Spitfire sawfly 3spitfire 3spitfire mk 1carcassa spitfire spitfire incidente spitfire abbattuto spitfire 4spitfire 2
spitfire. spitfire. spitfire abbattuto 3 spitfire f vb bm597 spitfire funzionante