1. LA JUVE CHE SCHIANTA IL VERONA E METTE IL RAZZO, LA ROMA CHE SI RITROVA A TERRA, CON LE GOMME SGONFIE, A BALOCCARSI CON L’INDECIFRABILE TESCHIO DI UN SECONDO POSTO CHE NON SAI SE CELEBRARE COME CONQUISTA O SFANCULARE COME MANCATO GODIMENTO. PIÙ LA SECONDA, DIREI. SE DI QUA HAI TEVEZ E POGBA, DI LÀ DUE DESTRO E PJANIC, I GIOCHI SON FATTI 2. LA LAZIO SENZA IL GENIO SINCOPATO DI FELIPE ANDERSON PERDE ALMENO IL CINQUANTA PER CENTO DELLA SUA ATTITUDINE A SENTIRSI GRANDE. PIOLI È BRAVO, MA NON BASTA. BASTA UN HIGUAIN EXTRALUSSO ALL’OLIMPICO PER RETROCEDERE LOTITO E LE SUE AMBIZIONI 3. IL BARATRO SI È APERTO PER IL PUPILLO DI BERLUSCONI E GALLIANI. INZAGHI NON CI CAPISCE PIÙ NULLA. PER LA SERIE “TRUCI A SAN SIRO”, PRENDE LE BOTTE ANCHE DALL’ATALANTA
Giancarlo Dotto per Dagospia
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L’andazzo è sempre quello. Dai e dai, ai confini della noia assoluta, la Juventus che schianta il Verona e mette il razzo, la Roma che si ritrova malinconicamente a terra, con le gomme sgonfie, a baloccarsi con l’indecifrabile teschio di un secondo posto che non sai se celebrare come conquista o sfanculare come mancato godimento. Più la seconda, direi.
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Massimi sistemi a parte, se di qua hai Tevez e Pogba, di là due Destro e Pjanic, i giochi son fatti.
La Juventus ha più certezze, sa di essere, sa cosa vuole e sa che è autorizzata a volerlo. La Roma brancola. La squadra di Garcia ha perso quest’anno troppe cose, senza ritrovarne altre. Ha perso la fluidità del gioco, ha perso Benatia e Castan e solo ora ritrova Strootman. Iturbe resta un mistero affogato nel disordine emotivo e nel caos tattico. Gol a parte, Destro non vale un’unghia di Tevez. Ha confermato tutti i suoi limiti tecnici. Un alieno a bordo.
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Totti ha centellinato volponissimo le sue gocce di genio nella giornata del derby ma, gol e selfie a parte, la realtà di un declino inesorabile e giusto si è vista anche a Palermo. La buona notizia è l’esordio di Verde, talento notevolissimo, molto compatto.
Per il resto, la Lazio senza il genio sincopato di Felipe Anderson perde almeno il cinquanta per cento della sua attitudine a sentirsi grande. Pioli è bravo, ma non basta. Basta un Higuain extralusso all’Olimpico per retrocedere Lotito e le sue ambizioni.
Il baratro si è aperto a Milano per il pupillo tutto nervi e bresaola di Berlusconi e Galliani. Pippo Inzaghi non ci capisce più nulla. Per la serie “truci a San Siro”, prende le botte anche dall’Atalanta.
Con Cerci sembra aver pescato a Madrid, dove Simeone, notoriamente, non è scemo, il doppione del peggior Menez di ieri. La Fiorentina sfanga una vittoria all’ultimo secondo a Verona e, ora, aspetta imbelvito la sua Roma, con la quale ha sempre infrociato da tecnico viola. Il peggior avversario possibile nel momento peggiore. Sconfitte in casa, Parma e Cesena possono già immaginarsi in B.