nascita di una nazione

L'ARTE RIMOSSA – LE OPERE DI FONTANA, BURRI E SCHIFANO IN MOSTRA A PALAZZO STROZZI A FIRENZE - LUCA BEATRICE: NEL DOPOGUERRA CI FU UNA ESPLOSIONE ARTISTICA IN ITALIA. POI VENNE LA RIVOLUZIONE MANCATA DEL 1968 E SI CHIUSE UN’EPOPEA STRAORDINARIA IN QUANTO A CREATIVITA’, ENTUSIASMO, VOGLIA DI NUOVO

Luca Beatrice per il Giornale

 

NASCITA DI UNA NAZIONE MOSTRA FIRENZE

Il titolo fa pensare al primo kolossal muto del cinema americano diretto da David W. Griffith e invece Nascita di una nazione, la mostra che apre domani al Palazzo Strozzi di Firenze, si riferisce al periodo più fecondo di arte e cultura italiana nel XX secolo, compreso tra l' immediato dopoguerra e il 1968, segnato in particolare dal miracolo economico e da una inedita ricchezza.

 

Taglio indubbiamente originale: mentre da più parti si celebrano i cinquant' anni della (mancata) rivoluzione, il curatore Luca Massimo Barbero sembra ribadire un pensiero che altri intellettuali hanno sollevato. Il '68 chiude un' epopea straordinaria in quanto a creatività, entusiasmo, energia, voglia di nuovo che non si è più ripetuta. Anzi, lo spostamento sul piano politico non ha fatto bene all' arte, valletta delle ideologie. E questo svuotarsi progressivo e irreversibile ci conduce alla desertificazione del presente.

nascita di una nazione MOSTRA FIRENZE

 

Scorrendo in parallelo la linea del tempo e movimenti artistici non si può non restare travolti dal continuo e rapidissimo ricambio generazionale. Si comincia coll' aspro dibattito tra figurativi e astratti, ovvero tra la versione conservatrice dell' arte promossa dal Pci e le nuove tensioni aniconiche internazionali, raccolte da buona parte dei giovani pittori emersi dopo il '46, per esplorare le esperienze che partono dall' Informale tentando di superarlo in modalità originali con i buchi, i tagli, gli interventi ambientali di Fontana, i materiali anomali di Burri, il meccanicismo di Colla.

 

nascita di una nazione MOSTRA FIRENZE

Il passaggio successivo, tra la fine degli anni '50 e l' inizio '60 impone il monocromo come superamento definitivo della pittura, in linea con ciò che accade in Germania e negli Usa: chiunque voglia dirsi pittore elimina il soggettivismo dell' astrazione gestuale per avvicinarsi al cosiddetto grado zero. Manzoni, Scarpitta, Castellani, Bonalumi e ancora Fontana spingono l' arte italiana verso la definitiva internazionalizzazione, prima dell' arrivo dell' Arte Povera, ultimo straordinario episodio di questo ventennio così fluido e mobile. In mezzo la Pop Art, che non si assoggetta al modello americano sviluppando piuttosto la linea critica e corrosiva che necessariamente incontra la politica, mentre la società comincia a fremere. Le date chiariscono, una volta in più, che i primi anni '60 hanno rappresentato la vera svolta, come peraltro nella musica, nella letteratura, nel cinema e nel costume, inanellando una serie di atti di rivolta in chiave beat e hippie certo più autentici del dogmatismo marxista che ha imperversato dopo il '68. Un' aria di libertà che si respira anche e soprattutto nella molteplicità di segni, immagini, materiali, senza una linea precisa: i tre di Piazza del Popolo Schifano, Angeli, Festa - le pitture imbottite di Tacchi, le sculture lignee ambientali di Ceroli, i Gesti tipici di Lombardo, i décollages di Rotella, tra gli altri, spostano ancora una volta la Capitale dell' arte a Roma. Non escludendo i primi vagiti del concettuale.

nascita di una nazione MOSTRA FIRENZE

 

Ricca di informazioni e rimandi, attraverso una precisa ricostruzione dei fatti e degli eventi italiani, Nascita di una nazione si snoda come un racconto attraverso ottanta opere tutte di eccellente livello e background. Didatticamente imprescindibile per ripercorrere un tempo in cui eravamo Nazione. Luca Massimo Barbero è curatore coraggioso, oltre che preparatissimo: scomodare una parola così forte non ci sembra affatto casuale e la scelta gli fa onore.

LUCA BEATRICE

 

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO