LETTERA DI LUIGI ONTANI A DAGOSPIA SUL CASO DEL VASO DISTRUTTO ALLA GALLERIA NAZIONALE DI ROMA: “SE MI AVESSERO INVITATO A DECORARE IL VASO, AVREI PARTECIPATO VOLENTIERI. MA NON HO MAI RICEVUTO NÉ FIRMATO UN CONTRATTO - PROPOSI DI RIDISEGNARE LA DECORAZIONE DEL VASO. IL SIGNOR ALESSI MI DISSE CHE IL PROGETTO ERA CONCLUSO E NON VOLEVA SPENDERE ULTERIORMENTE. FECI NOTARE CHE…”
Lettera di Luigi Ontani a Dagospia
Ave D’Agostino, ciao Roberto, ennesima extranovella ex Belpaese.
Premessa. Conoscevo l’Architetto Mendini, che come direttore pubblicava la mia arte sulla rivista DOMUS; a “Roma AAM” nel 1982 ho esposto nel “Duetto” con lui, Direttore Moschini; inoltre ho realizzato il mosaico nella metropolitana “Mater Dei” a Napoli, di sua architettura.
Quindi, se mi avessero invitato a decorare il vaso, avrei partecipato volentieri. Ma non ho mai ricevuto né firmato un contratto. Nel 1994 a cena nella Casa Studio della pittrice Carla Accardi, parlavano del vaso e notando la mia distrazione mi fecero vedere il catalogo dove risultavo anch’io. Scrissi un fax a Mendini & Alessi, senza risposta.
Un amico d’infanzia di Vergato, ne aveva comprato uno, in un negozio a Bologna. Incaricai l’avvocato Lemme, che scriveva sul Giornale dell’Arte di Allemandi; e Lucio Dalla mi consigliò l’avvocato Di Bologna, che ne fece confiscare un altro. Qualche tempo dopo, ricevetti telefonata dal signor Alessi, che non avevo mai conosciuto, dal treno proveniente da Napoli, avvertiva farmi visita allo Studio in via Margutta; informai l’avvocato e all’incontro venne il giovane avvocato Lemme.
LUIGI ONTANI E IL VASO DISTRUTTO ALLO GNAM
Proposi di ridisegnare la decorazione del vaso. Il signor Alessi mi disse che il progetto era concluso e non voleva spendere ulteriormente. Feci notare che non era prioritario il fatto venale, ma l’opportunità d’organizzare un incontro informativo delle Regole/Legge sull’argomento, uso et abuso d’immagine, artisti viventi e Cari Estinti.
Passando il tempo, anni & anni, inconcludente, incaricai l’avvocato D’Ercole, appassionato d’arte. Trascorsero altri anni e anni. Nel 2008 decisi di non pensarci più, e con integrale nausea, telefonando agli incaricati Alessi e chiesi di chiudere questa storia disdicevole.
Immediatamente ricevetti tutte le fatture degli avvocati miei e loro, alla mia residenza di Grizzana Morandi, con pagamento immediato, altrimenti con conseguente confisca. Provvedendo al pagamento totale di decine di migliaia di euro. I gesti performativi all’Ara Pacis e GNAM, come illusione chiarimento, pur essendo pacifista.
VivARTE, Luigi Ontani
Roma, sabato 21 IX 2019, S.Matteo Evangelista.