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TIRI MANCINI: "SE QUALCUNO NON MI VUOLE MI FACCIO DA PARTE" - IL TECNICO DELL’INTER IRRITATO PER LA CAMPAGNA ACQUISTI IN TONO MINORE (E PER LA SCELTA DEL GRUPPO SUNING DI PUNTARE SUI GIOVANI) MEDITA LO STRAPPO - IN CASO DI ADDIO PRANDELLI O LEONARDO
Tiziana Cairati per “la Repubblica”
Domani Roberto Mancini partirà con la squadra e la delegazione interista per la tournèe negli States. Questo è un fatto. Un'altra realtà è che tra il tecnico è irritato, molto, con la società. Non ci sono dubbi e le frasi di questi giorni vanno in questo senso. L'ultima ieri al termine della sconfitta in amichevole per 2-1 contro il Cska Sofia per 2-1: "La figura di riferimento del mercato? Non lo so chi sia", ha dichiarato l'allenatore aggiungendo: "Sarà chi prenderà le decisioni sul mercato".
Queste affermazioni, unite alle risposte minimal e gelide date dal Mancio nella prima conferenza stampa della stagione, fanno ben capire il mood del tecnico. E in un'intervista al Guerin Sportivo in edicola sabato il tecnico nerazzurro ha ventilato per la prima volta l'ipotesi di lasciare già in estate la panchina della squadra: "Ho sempre detto che amo troppo l'Inter per poterla tradire. Non sarò mai un peso: come dissi a fine campionato, se qualcuno non mi vuole sono pronto a farmi da parte". Il segno di quanto tesi siano i rapporti all'interno.
I motivi sono differenti, il principale è legato alla campagna acquisti. Il malessere dell'allenatore cresce quotidianamente. Le prime avvisaglie risalgono a fine giugno quando il tecnico - in vacanza - ha iniziato a percepire che le scelte del mercato nerazzurro sarebbero andate verso la costruzione di una squadra con più giovani di prospettiva - come da input di Suning - e non verso un mix di giocatori giovani ed esperti come domandato dall'ex City.
Quindi, addio al tanto desiderato Yaya Tourè, un boccone amaro da mandare giù. Inoltre, il vertice del 28 giugno con Suning e mister Zhang, il nuovo padrone, non ha certo rasserenato Mancini, che poco dopo si è ritrovato dinnanzi al mercato stagnante per l'assenza dei dirigenti con potere di firma.
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Questo ha reso più profonda la crepa tra il club e l'allenatore, che prima di pensare a dare le dimissioni - mossa che gli farebbe perdere la buona uscita - vuole capire dal vertice fissato negli Usa il 27 del mese, a cui parteciperanno Suning, gli uomini di Thohir e lo stesso tecnico, quale futuro lo aspetta.
L'Inter, dal canto, suo non è soddisfatta di alcune dichiarazioni del Mancio. Con il quale in ogni caso parlerà nei prossimi giorni per chiarire la questione che ha preso una brutta piega in vista dell'inizio del campionato.
Adesso in società non si pensa agli eventuali sostituti per la panchina, perché l'idea è quella di andare avanti con l'attuale guida tecnica. Per ora, naturalmente. Poi, in futuro chissà, il nome di Diego Simeone continua a girare forte e chiaro per la prossima stagione.