roberto mancini ct arabia saudita

MANCIO, ORA FACCIAMO I CONTI – I 50 MILIONI DI EURO PER I PROSSIMI DUE ANNI E MEZZO CHE IL MANCIO PRENDERA' IN ARABIA SAUDITA SI VANNO AD AGGIUNGERE A UN PATRIMONIO CHE COMPRENDE DUE VILLE A ROMA DA OLTRE MILLE METRI QUADRI, CINQUE GARAGE, UN UFFICIO E UNA SOCIETÀ IMMOBILIARE – QUELLE RICCHEZZE OFFSHORE FINITE NELL’INCHIESTA PANDORA PAPERS E IL RUOLO DA TESTIMONIAL DI "POSTE ITALIANE" (ORA FARA' UNO SPOT PURE PER LE POSTE SAUDITE) - VIDEO

Andrea Melli per la Stampa - Estratti

 

roberto mancini in arabia saudita

Le dimissioni da commissario tecnico della Nazionale italiana, con immediato passaggio a cittì dell’Arabia Saudita, da un lato la hanno invaso a gran parte degli sportivi italiani e dall’altro invece gli permetteranno di accrescere un patrimonio di per sé spaventoso. Contratto sino al 2026 (che potrebbe anche arrivare al 2027) in Arabia, una pioggia di petroldollari o meglio di euro che termineranno nelle sue, già, pienissime tasche: 50 milioni di euro per i prossimi due anni e mezzo, ai quali se ne potranno aggiungere un’altra decina di bonus. Roba da far girare la testa.

 

Soldi, soldi e ancora soldi, gli stessi Mancini che ha guadagnato nella sua lunga carriera, da calciatore prima e da tecnico poi. In azzurro, la Federazione gli riconosceva circa 3 (ritoccati rispetto ai 32iniziali) milioni di euro: dopo Antonio Conte, per sedersi sulla panchina dell’Italia, il “Mancio” è stato l’allenatore più pagato di sempre. Ma quanto fruttato negli anni, con gli scarpini sino al 2000 e guidando poi club e Nazionali nei 23 anni successivi, non ha rappresentato l’unica fonte di reddito per lo jesino, il cui patrimonio farebbe sobbalzare dalla sedia la gran parte degli italiani.

 

yasser al misehal roberto mancini

Proprio a Jesi, Mancini possiede tre abitazioni, un paio di garage di oltre 100 metri quadri, un ufficio e un piccolo stabilimento industriale. Per molti sarebbe tantissimo, per lui, in pratica, non è nulla. A Roma, - città in cui Mancini ha vissuto sia da calciatore che da allenatore, giocando nella Lazio e guidando i biancocelesti, l’ex tecnico di Inter (che nel 2008, nonostante un contratto rinnovato sino al 2012, fu esonerato dall’allora presidente Massimo Moratti, intascandosi poi una buona uscita pari a 8 milioni di euro) e Manchester City (in Inghilterra firmò un contratto da 3,5 milioni a stagione che aumentò dopo la vittoria della Premier League) possiede due ville che superano gli oltre 1000 metri quadri ciascuna, oltre a cinque garage che si aggirano sui 150 metri quadri l’uno.

 

roberto mancini in arabia saudita 1

Un uomo vincente, elegante, raffinato, amato dalle donne e corteggiato anche dagli sponsor che spesso lo hanno scelto per le proprie campagne pubblicitarie. Come il caso di Poste Italiane, Top Partner della Nazionale Italiana, che in Mancini ha individuato il testimonial perfetto per “Poste delivery”: una scelta, per l’azienda, azzeccatissima, vista la partnership andata in onda anche nel corso dell’Europeo vinto nel 2021.

 

Polemica a parte, il patrimonio del Mancio non si “limita” a ciò sopracitato: il neo cittì dell’Arabia Saudita possiede il 100% delle quote della società Immobiliare 2014 Srl (costituita a Roma nel 2008 con una capitale di poco maggiore ai 10mila euro), che si occupa di gestione e locazione di immobili: legato alla società, il patrimonio equivarrebbe circa a 3,3 milioni di euro.

 

roberto mancini

Finita qui, penserete voi. Macchè. Secondo un’ inchiesta giornalistica internazionale del consorzio Icij (International Consortium of Investigative Journalists), rinominata Pandora Peppers - alla quale presa parte L’Espresso, che nel 2021 in Italia svelò tantissimi nomi di personaggi dello sport e dello spettacolo che avevano scelto “paradisi fiscali” - , Mancini viene indicato nei documenti come l’azionista di Bastian Asset Holdings.

 

Trattasi di una società offshore (che non è altro che un’impresa che ha la sede legale in un Paese diverso rispetto alla sede operativa, solitamente per motivazioni fiscali) delle Isole Vergini Britanniche che l’ex commissario azzurro ha controllato dal dicembre 2008 (ceduta poi nell’ottobre 2011) e tramite la quale avrebbe acquistato un aereo Piaggio P180 Avanti, al prezzo di 7 milioni di dollari. Sempre secondo L’Espresso, il 13 gennaio 2009 Bastian riceve un prestito, erogato da una società svizzera con sede a Zurigo, di 5,5 milioni di dollari e come garanzia, la finanziaria svizzera si prende in pegno sia il velivolo che le azioni della Bastian.

roberto mancini

 

E nel novembre 2009, - come svelato dall’inchiesta - poco prima di sedersi sulla panchina del Manchester City, Mancini scrive alla sua fiduciaria, col fine di avvalersi dello scudo fiscale varato dall’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti: si pagava il 5% del valore dei beni detenuti all’estero, in cambio della non punibilità dei reati tributari.

roberto mancini testimonial della regione marche roberto mancini testimonial della regione marche roberto mancini roberto mancini roberto mancini in arabia saudita - vignetta by oshoroberto mancini testimonial della regione marche

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…