juventus andrea agnelli john elkann gianluca ferrero maurizio scanavino

LE MANI (E LE FORBICI) DI JOHN ELKANN SULLA JUVENTUS - IL NUOVO PRESIDENTE DEL CLUB SARÀ GIANLUCA FERRERO, COMMERCIALISTA, REVISORE, SINDACO E AMMINISTRATORE DI VARIE SOCIETÀ - EXOR COMUNICHERÀ LA LISTA COMPLETA DEI CANDIDATI PER IL RINNOVO DEL CDA 25 GIORNI PRIMA DELL'ASSEMBLEA DEL 18 GENNAIO - SULLA DECISIONE HANNO PESATO LE CARENZE RILEVATE DALLA CONSOB E I RILIEVI SOLLEVATI DA DELOITTE & TOUCHE, SOCIETÀ DI REVISIONE DEL CLUB. IL DETONATORE E' STATA L'INCHIESTA DELLA PROCURA DI TORINO CHE HA INDAGATO I VERTICI BIANCONERI PER FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI E AL MERCATO, OSTACOLO AGLI ORGANI DI VIGILANZA E FALSE FATTURE PER OPERAZIONI INESISTENTI. OLTRE ALLO STESSO CLUB PER...

AGNELLI JOHN ELKANN

CALCIO: JUVENTUS, GIANLUCA FERRERO SARÀ PRESIDENTE  

 (ANSA) - TORINO, 29 NOV - E' Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società, l'uomo che EXor, la holding della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, indicherà come presidente della società bianconera. Ferrero - spiega Exor - possiede una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una genuina passione per il club bianconero, che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire l'incarico. Exor comunicherà la lista completa dei candidati per il rinnovo del cda entro i termini di legge., cioè 25 giorni prima dell'assemblea del 18 gennaio.

 

Dalla scelta di Ferrero per la presidenza emerge l'intenzione di Exor di disegnare per la Juventus un consiglio forte, di profilo tecnico, in grado di affrontare tutti i temi legali e societari nei vari procedimenti aperti. Appare evidente l'intenzione di fare concentrare quindi il nuovo direttore generale Maurizio Scanavino sulle scelte operative e gestionali. Ferrero, nato a Torino nel 1963, laureato in Economia e Commercio nel 1988, è presidente del collegio sindacale di Fincantieri., Luigi Lavazza, Biotronik Italia, Praxi Intellectual Property., P. Fiduciaria, Emilio Lavazza Sapa, Gedi Gruppo Editoriale, Nuo e Lifenet. Ricopre la carica di sindaco effettivo in Fenera Holding..È vicepresidente del consiglio di amministrazione della Banca del Piemonte e componente del consiglio di amministrazione di Italia Independent Group, di Lol srl e di Pygar srl.

 

GIANLUCA FERRERO

TERREMOTO JUVE SI DIMETTONO TUTTI

Massimiliano Nerozzi per il “Corriere della Sera”

 

La fine di un'Era - quella della Juve di Andrea Agnelli, durata 4.576 giorni - sta in tre pagine di comunicato, uscito a tarda sera, dopo aver avvertito la Consob: il presidente, il vice Pavel Nedved e l'ad Maurizio Arrivabene hanno rimesso le proprie deleghe e, va da sé, è così decaduto tutto il cda, che s' era riunito nel pomeriggio, in seduta straordinaria.

 

Nominare il nuovo toccherà all'assemblea degli azionisti, convocata per il 18 gennaio del prossimo anno, dopo che già era slittata due volte, al 23 novembre prima e al 27 dicembre poi. Sulla decisione hanno pesato «le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati da Deloitte&Touche, società di revisione del club»; ma, soprattutto, l'inchiesta della Procura di Torino. Quella che ha indagato i vertici bianconeri con l'accusa di false comunicazioni sociali e al mercato, ostacolo agli organi di vigilanza e false fatture per operazioni inesistenti. Oltre allo stesso club, per responsabilità amministrativa.

ANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN

 

Issatosi alla presidenza il 19 maggio 2010, dopo un settimo posto, Agnelli l'aveva bissato, salvo poi avere scritto la storia, con 9 scudetti filati, svariate coppe nazionali e due finali di Champions, mentre il fatturato decollava, all'inseguimento delle big europee.

 

Ma poi avevano preso a gonfiarsi anche le plusvalenze - in maniera sospetta, secondo pm e guardia di finanza - fino al rosso dell'ultimo bilancio, ancora in bilico, a meno 254 milioni di euro.

 

Conti incrinati dalle buste paga di Cristiano Ronaldo prima e dal Covid poi. Fino all'indagine cui, non a caso, fa riferimento pure la nota del club: «I membri del cda, considerata la centralità e rilevanza delle questioni legali e tecnico-contabili pendenti, hanno ritenuto conforme al miglior interesse sociale raccomandare che Juventus si doti di un nuovo cda che affronti questi temi».

 

allegri arrivabene nedved

A partire da una diversa contabilizzazione delle cosiddette «manovre stipendi», se dalle considerazioni tecnico-contabili s' intuisce che si potrebbe andare verso un'interpretazione fatta propria da Consob e investigatori.

 

Da qui la «decisione di modificare il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 30 giugno 2022». Il futuro toccherà ad altri: «Su proposta del presidente Agnelli e onde consentire che la decisione sul rinnovo del Consiglio sia rimessa nel più breve tempo possibile all'assemblea degli azionisti, tutti i componenti del cda alla riunione hanno dichiarato di rinunciare all'incarico». Chiedendo però ad Arrivabene di mantenere la carica di ad. Ovviamente, «il Consiglio proseguirà la propria attività in regime di prorogatio», sino all'assemblea.

agnelli elkann

 

Nella tempesta, contabile e giudiziaria, l'impressione è che il timone sarà nelle mani del nuovo direttore generale, Maurizio Scanavino, 49 anni, laureato al Politecnico e già ad e direttore generale del gruppo editoriale Gedi. Dal 2004 nell'allora gruppo Fiat, poi a La Stampa, è uomo di fiducia di John Elkann, numero uno di Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla la maggioranza del club.

 

cherubini arrivabene

Insomma, l'imprinting della proprietà. Alle modalità di decadenza del cda fa eccezione Daniela Marilungo, consigliere non esecutivo e indipendente, nonché membro del Comitato controllo e rischi, che ha dato le dimissioni con dichiarazione separata. Le ha motivate «sostenendo l'impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza anche, ma non solo, per il fatto di ritenere di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente "agire informata" a fronte di temi di sicura complessità». Il cda «ha preso nota dei commenti, non condividendoli».

MAURIZIO SCANAVINO E JOHN ELKANN

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…