bruno giordano

MARADONA, LA LAZIO, IL NO ALLA ROMA, COSTANTINO ROZZI – BRUNO GIORDANO SCATENATO A 'I LUNATICI" SU RADIO 2: "DIEGO A NAPOLI NON POTEVA NEANCHE ANDARE AL BAR A PRENDERE UN GELATO. ANCHE PER QUESTO GIRAVA SOLO DI NOTTE. LA SUA MORTE? NELL'ULTIMO ANNO E MEZZO FACEVO FATICA A SENTIRLO, FORSE CHI GLI ERA ACCANTO..." - "LA ROMA PROVO' A COMPRARMI DUE VOLTE, NEL 1985 CHINAGLIA MI AVEVA VENDUTO AI GIALLOROSSI MA DISSI DI NO. NON POTEVO" - "COSTANTINO ROZZI? OGGI CON I SOLDI DELLE TV TERREBBE L'ASCOLI TRA LE PRIME 5 SQUADRE ITALIANE" – VIDEO

 

Da “I Lunatici – Radio 2”

 

bruno giordano

Bruno Giordano è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dalla mezzanotte alle quattro, live anche su Rai2 dall'1.15 alle 2.30 circa.

 

L'ex attaccante della Nazionale, che in carriera ha vestito le maglie di Lazio, Napoli, Ascoli e Bologna, ha parlato del libro che ha scritto con l'ex compagno di squadra Salvatore Bagni, 'Che vi siete persi...', a proposito del primo scudetto vinto dal Napoli di Maradona: "E' stato bello scrivere questo libro, è un ricordo che passa attraverso me e Salvatore e che racconta ciò che è successo in quella annata straordinaria. Ci sono tanti aneddoti, si parla tanto di Diego Armando Maradona, la luce era lui, noi eravamo attorno alla sua luce.

 

 

Credo sia un atto dovuto anche alla città, quello scudetto non fu soltanto un fatto sportivo, ma anche una rivalsa sociale per tutti i napoletani. A Napoli è più difficile vincere perché manca l'abitudine, ma siamo stati la dimostrazione che se costruisci una squadra forte puoi fare qualcosa di straordinario. Ci sono stati due scudetti, vittorie europee, Coppe Italia. Al Nord sanno come si vince, sono abituati, ma se tu ti organizzi bene prima o poi riesci a combatterci".

bruno giordano MARADONA

 

Sul Napoli di Maradona: "Io mi ricordo che in un Lazio-Napoli, giocavo nella Lazio, quando Diego mi capitava vicino mi diceva che l'anno dopo sarei dovuto andare a giocare con lui. Ci incrociammo già in una partita tra Italia e Argentina. Fu straordinario nel periodo in cui mi ruppi una gamba, mi mandò un telegramma. Fu straordinario quando arrivai a Napoli.

 

Lui e Allodi mi volevano a Napoli. Prima di firmare il contratto Allodi mi passò Diego al telefono e lui mi disse che era felicissimo del mio arrivo a Napoli. Maradona in campo non ti faceva pesare il suo essere Maradona. Era generoso e disponibile con tutti, in campo e fuori. E' un personaggio che sotto alcuni aspetti non è stato raccontato in tutto e per tutto.

 

bruno giordano CARECA MARADONA

A dicembre insieme alla moglie Claudia riempiva i pulmini di giocattoli e andava a regalarli ai bambini negli ospedali di Napoli. Era un leader assoluto. Uno dei pochi, se non l'unico, ad essere amato da tutti. Compagni e avversari. Ha preso tanto calci senza mai dire niente, si rialzava più forte di prima. Un qualcosa di straordinario. Sono felice e orgoglioso di averci giocato accanto. Maradona saltava gli allenamenti? Per quello che ho visto io, in tre avrà saltato una decina di allenamenti.

 

Era sempre presente, quando aveva un obiettivo ci arrivava al massimo della condizione. Era sempre presente. Un Capitano vero. Non portava soltanto la fascia ereditata dal mitico Bruscolotti, ma era un Capitano sempre presente. Agli allenamenti, alle riunioni, ovunque. Se tu non ti alleni, anche se sei Maradona, a certi livelli duri tre mesi. Non anni, come è capitato a Diego".

 

bruno giordano

Sul titolo del libro, 'Che vi siete persi': "Era uno striscione che i tifosi misero fuori al cimitero di Secondigliano. 'Che vi siete persi', rivolto alle persone al cimitero che purtroppo non c'erano più. Da lì a breve ci fu un altro striscione in cui c'era scritto 'Ma siete sicuri che ce lo siamo perso?"

 

Sulla morte di Maradona: "Un mese prima gli avevo mandato un messaggio per il suo compleanno. Nell'ultimo anno e mezzo facevo fatica a sentirlo, forse chi gli era accanto limitava o escludeva le telefonate. Fino a un anno e mezzo prima c'eravamo sentiti. Fino al 2018 quando ci siamo visti, Maradona stava benissimo. Poi dopo quel periodo ci siamo sentiti sempre più di rado e nell'ultimo anno solo con qualche messaggio. Ero andato a fare un allenamento il giorno della sua morte, mi chiamò un mio amico, mi disse quello che era successo. Poi iniziarono ad arrivarmi decine di chiamate e capii che era vero".

 

Ancora Giordano: "Per noi andare al bar a Napoli a prendere un gelato con i nostri figli era possibile. Diego ci diceva che per lui non era così. Diceva che noi eravamo fortunati. Non poteva uscire, anche per questo usciva soltanto ed esclusivamente la notte. Il suo mondo era invivibile. Io gli sono stato molto affianco. Ricordo una volta una trasferta a Torino, uscimmo un pomeriggio perché doveva comprare una musicassetta, dopo cinque minuti si creò il caos e fummo costretti a tornare in albergo".

bruno giordano giuseppe calzuola

 

Sulla Lazio: "Nel mio immaginario non ero un attaccante. Quando giocavo accanto a Chinaglia giocavo più dietro, il mio idolo era Cruijff, quando poi Chinaglia andò in America Maestrelli mi diede la maglia numero 9 ed iniziai a prenderci gusto a far gol. Ma non sono nato da centravanti. Ho dovuto sostituire il mito di Chinaglia, forse la mia incoscienza da ragazzino mi ha portato a fare quello che ho fatto. Se avessi avuto qualche anno in più forse mi sarebbero tremate le gambe. Il gol più bello della mia carriera? Quello alla Juventus, con un doppio pallonetto. L'incoscienza del giovane, che a volte però serve".

 

bruno giordano

La Roma provò ad acquistare Giordano due volte: "Due volte la Roma provò a prendermi. Negli anni '80 ho avuto un periodo di grande amicizia con il Presidente Viola. Nel 1985 Chinaglia mi convocò a casa sua per dirmi che aveva concluso il mio trasferimento alla Roma. Io rifiutai, non potevo indossare la maglia giallorossa. Se Viola stato in un'altra squadra ci sarei andato di corsa. Con la Roma, essendo io un qualcosa che rappresentava la Lazio, non l'ho mai presa in considerazione come ipotesi".

 

Su Costantino Rozzi, presidente dell'Ascoli: "E' stato il mio testimone di notte, per portarmi ad Ascoli fece un pressing alla Gattuso. Ad Ascoli sono stato benissimo. Rozzi era un personaggio straordinario. Oggi con i soldi delle tv avrebbe portato l'Ascoli stabilmente nelle prime cinque o sei posizioni".

bruno giordanobruno giordanoluca marchegiani bruno giordano furio focolari foto di baccobruno giordanobruno giordanobruno giordano giampiero galeazzi foto di baccobruno giordanobruno giordano foto di baccobruno giordano giancarlo oddi guido de angelis dino zoff enrico montesano foto di baccoBRUNO GIORDANO

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…