rudi garcia

“RUDI GARCIA A NAPOLI HA RIMESSO LA TRISTEZZA AL CENTRO DEL VILLAGGIO. COME FACCIAMO A FIDARCI DI UOMO CHE NON SI FIDA DEL COLORE DEI SUOI CAPELLI?” - MARCO CIRIELLO: “GARCIA, IN MODO NAPOLEONICO, SENZA RISPETTO PER NULLA, HA MESSO ANGUISSA A PENSARE AL POSTO DI LOBOTKA, HA SOSTITUITO KVARA CON ZERBIN, HA TOLTO I PALLONI AD OSIMHEN CHE ORA VAGA PER I CAMPI COME UN ORFANO DICKENSIANO PER LONDRA. IL RISULTATO È UN NAPOLI TRISTE, INVECCHIATO, DISTRUTTO”

Estratto dell’articolo di Marco Ciriello per https://www.editorialedomani.it

 

rudi garcia

Rudi Garcia a Napoli ha rimesso la tristezza al centro del villaggio. In tre mesi ha demolito la cattedrale di bellezza e felicità calcistica che aveva avuto tre architetti: Rafa Benitez e Maurizio Sarri prima, che avevano alzato gli architravi, e Luciano Spalletti che ha progettato la cupola, affrescato il soffitto e messo le porte, con due incidenti di cantiere: Carlo Ancelotti e Rino Gattuso. Poi è arrivata la demolizione della felicità da parte di Garcia, il picconatore.

 

Doveva essere un glossatore di Spalletti, almeno tutti lo avevano immaginato così, e invece s’è messo a picconare. A Napoli, prima del suo arrivo, si rideva segnando e anche solo palleggiando: Khvicha Kvaratskhelia dribblava selvaggio portando lo stupore e il suo calcio sulle pagine del New York Times; Osimhen tirava e segnava mettendosi in scia di uno come Haaland; e Lobotka era il loro cervello: un Heidegger del centrocampo che evocava André Iniesta.

rudi garcia de laurentiis

 

NAPOLEONE

Garcia, in modo napoleonico, senza rispetto per nulla, ha messo Anguissa a pensare al posto di Lobotka, ha sostituito Kvara con Zerbin o non l’ha fatto giocare, ma soprattutto ha tolto i palloni ad Osimhen che ora vaga per i campi come un orfano dickensiano per Londra. Il risultato è un Napoli triste, invecchiato, distrutto.

 

Con una linea difensiva incerta, che ha perso il sudcoreano Kim […] e ha acquistato il brasiliano Natan che rimane una incognita[…] È evidente che […] era l’ennesimo colpo di scena nella sceneggiatura di Aurelio De Laurentiis che lasciava partire un uomo allegro e innamorato al punto di tatuarsi Napoli sul braccio, Luciano Spalletti, per prenderne uno immusonito e algido, di ritorno dall’Arabia Saudita, in pratica ha preso quello che andava contromano sperando che i pazzi fossero gli altri. […]

rudi garcia aurelio de laurentiis

 

Garcia sembra […] volersi smarcare con forza dallo spallettismo, che ci starebbe pure, ma in ogni restaurazione postrivoluzionaria si parte dal sentire comune, e quello napoletano passava e passa per la bellezza e la felicità pallonara […] Le verticalizzazioni di Garcia sono rette che non vanno in porta, contro il Genoa, l’altra sera, il Napoli ha tirato in porta solo al settantesimo, e se non bastasse poi l’ha fatto solo per altre due volte. Impensabile fino a tre mesi fa. […] L’impressione è che prima ancora della tattica, ci sia un problema umano. Rudi Garcia non s’è preso. E se dobbiamo stare allo sguardo perplesso di Kvaratskhelia verrebbe da chiedersi: come facciamo a fidarci di uomo che non si fida del colore dei suoi capelli? La fotografia della panchina del Napoli a Genova ricordava il crollo di un argine. […]

rudi garcia

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