![messi](/img/patch/07-2016/messi-816456_600_q50.webp)
MESSI MALISSIMO! DOPO LA CONDANNA DELL’ASSO DEL BARCELLONA A 21 MESI PER EVASIONE FISCALE, I BLOGGER CATALANI URLANO AL “GOMPLOTTO” DEI RIVALI MADRIDISTI - NELLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA IL GIUDICE SCRIVE DI LEO COME DI UNO CHE “HA DECISO DI RESTARE NELL'IGNORANZA”
Carlos Passerini per il “Corriere della Sera”
Condannato per evasione fiscale. Insieme al padre. Leo Messi, star del Barcellona, ha sottratto più di quattro milioni al Fisco spagnolo. La pena che i giudici gli hanno comminato, insieme al padre che gli cura gli interessi, è di 21 mesi.
Ma l' asso argentino non andrà in carcere. Il diritto iberico lo prevede solo per le pene sopra i due anni. E i blogger catalani parlano ora di complotto dei rivali madridisti.
C' è un passaggio chiave, scartabellando tra le 58 pagine con le quali la Audencia di Barcellona ha motivato la sentenza che condanna «Lionel André Cuccittini Messi e suo padre Jorge Horacio Messi Perez» a 21 mesi per frode fiscale, ed è quando il giudice scrive di Leo come di uno che «ha deciso di restare nell' ignoranza».
Un riferimento che sembra andare ben oltre alla colpevole indifferenza rispetto ai magheggi contabili dei quali ha beneficiato per due anni. Una definizione esistenziale, la sintesi di una vita passata a dribblare tutto ciò che non gli piace perché non rotola o perché non rotola come vuole lui.
La verità è che il migliore calciatore (in attività) al mondo è un ragazzo fragile che si rifiuta, o comunque non è in grado, di comprendere non tanto la complessità del mondo moderno quanto proprio le minime norme di vita. Come pagare la tasse. Malgrado molti blogger spagnoli evochino il solito complotto madrileno e anti catalano, resta il fatto che tra il 2007 e il 2009 il giocatore o chi per lui ha sottratto 4,1 milioni di euro al Fisco per i diritti d' immagine attraverso una ragnatela di società in paradisi fiscali.
«Io non sapevo nulla, firmava tutto mio padre» è stata l' azzardata strategia difensiva. In grado di persuadere il pubblico ministero - che aveva chiesto l' assoluzione, considerando il coinvolgimento puramente formale - ma non l' Avvocatura dello Stato guidata da una ex dirigente del Real Madrid, Marta Silva de Lapueta, in rappresentanza del Fisco, che aveva chiesto una condanna a 22 mesi e 15 giorni, di poco superiore alla sentenza emessa ieri mattina contro la quale si appellerà. E che include anche una multa di 2 milioni per il figlio e 1,5 per papà.
Si dice che Leo non abbia mai letto un libro in vita sua, se non una biografia di Maradona: farebbe bene però a dare uno sguardo al codice penale spagnolo dove sta scritto che non c' è carcere per le sentenze sotto i due anni, ma dove si spiega anche che in caso di nuova condanna si finisce dentro.
Una prospettiva inquietante, che potrebbe aprire scenari inimmaginabili, come arrivare a lasciare il Paese. Dove non sono arrivati i soldi - la clausola rescissoria fissata dal Barça è di 250 milioni - potrebbe insomma arrivare la paura, e in quest' ottica era piuttosto prevedibile che il club pubblicasse immediatamente un messaggio di «totale supporto». Basterà?
Prima l' addio tribolatissimo alla Nazionale dopo il colossale fiasco in Copa America, anche se secondo il Clarín si tratta solo di un anno sabbatico, ora questo scandalo che di certo non gioverà alla sua popolarità in un Paese che sfiora il 23 per cento di disoccupazione. C' è poi, sempre, quell' ombra di Diego che lo marca a uomo.
Il campione con la sindrome di Peter Pan non parla. Un mese fa il quotidiano francese Le Parisien aveva svelato che il ragazzo si è appena comprato un appartamento da 350 metri quadri nel quartiere di Montmorency: «per la casa è a posto» ironizzavano ieri sui social, ipotizzando che il presidente del Psg, Al Khelaifi, potrebbe così diventare il suo prossimo datore di lavoro. Di sicuro è fra i pochi a potersi permettere un dipendente da 36 milioni di salario annuo. Al netto delle tasse, claro .