surrealismo mudec

FERMO, I SURREALISTI TI OSSERVANO! – AL MUDEC DI MILANO LA MOSTRA “DALÌ, MAGRITTE, MAN RAY E IL SURREALISMO” RACCONTA LO SHOCK POETICO CAUSATO DAL MOVIMENTO LANCIATO NEL 1924 DA ANDRÉ BRETON – UN VIAGGIO PSICHEDELICO TRA “LE TEMOIN”, “LA TABLE SOLAIRE” DI SALVADOR DALÍ O “LA MAISON DE VERRE” DI MAGRITTE, DIPINTO IN CUI UN UOMO DI SPALLE RIMIRA L’ORIZZONTE MENTRE, DALLA NUCA, SPUNTA UN VOLTO RIVOLTO VERSO LO SPETTATORE…

Angelo Molica Franco per “il Fatto quotidiano”

 

salvador dali table solaire

Parigi, 1924. Il geniale André Breton non ha dubbi: Cubismo e Simbolismo sono ormai superati. Sul Manifeste du surréalisme, pubblicato nello stesso anno, sostiene che “in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione” e “al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale” la nuova corrente del Surrealismo è un “automatismo psichico puro”, la sola manifestazione con la quale “ci si propone di esprimere, sia verbalmente che in ogni altro modo, il funzionamento reale del pensiero”.

 

Per questo è così importante che la primissima edizione data alle stampe da Éditions du Sagittaire – come introduzione a una raccolta di prose di Breton – figuri oggi all’interno della generosa esposizione al Mudec di Milano Dalì, Magritte, Man Ray e il surrealismo (fino al 30.07).

 

rene magritte la maison de verre

Curata da Els Hoek e Alessandro Nigro, la mostra interpreta ottimamente le intuizioni del movimento, desideroso di ingenerare uno shock poetico in grado di cambiare il mondo. Come fa La couple di Max Ernst, due figure irriconoscibili come intagliate dentro uno sfondo grigio ma individuabili come un uomo e una donna che formano una coppia; e La maison de verre di René Magritte, dove un uomo di spalle rimira l’orizzonte lontano mentre nella sua testa il suo volto – cioè il suo io – è rivolto verso di noi, ci fissa e ci inchioda interrogativo.

 

E ancora, La table solaire di Salvador Dalí, un tavolino immerso in un paesaggio desertico e assolato – forse apocalittico – che ospita tre coppette da dolce appena vuotate come metafora delle tre stagioni della vita che si consumano.

 

salvador dali couple aux tetes pleines de nuages

Sempre del maestro spagnolo, nel percorso espositivo articolato in sei sezioni, colpisce la scultura in bronzo pitturato e pelliccia Vénus de Milo aux tiroirs, in cui appositi cassetti svelano i segreti della bellezza eterna, ovvero la sua fatuità, accanto a Le temoin, un grande occhio di cartone e resina di vetro dell’americano Man Ray – lui, che tra evasione e sogno ha fatto degli occhi il centro d’attrazione delle sue fotografie –, che ci spia in modo onnipresente e anticipa di più di cinquant’anni il logo (e le intenzioni) di un famoso reality show.

Man Ray Le temoin

andre breton manifeste du surrealisme. poisson soluble

DALI, MAGRITTE, MAN RAY E IL SURREALISMO - LOCANDINA MOSTRA AL MUDEC

rene magritte la reproduction interditesalvador dali mae west lips sofamostra sul surrealismo al mudecmostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 14mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 10mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 11mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 1mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 12mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 15mostra sul surrealismo al mudec 9mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 2mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 6mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 3mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 4mostra sul surrealismo al mudec 3mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 7mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 8mostra sul surrealismo al mudec ph.carlotta coppo 9mostra sul surrealismo al mudec 1mostra sul surrealismo al mudec 8mostra sul surrealismo al mudec 4wifredo lam clarividencia

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