melissa satta matteo berrettini a monaco

"HO VOLUTO ESSERCI A TUTTI I COSTI MA NON HO GRANDI ASPETTATIVE" – MATTEO BERRETTINI TORNA A WIMBLEDON: SFIDERA’ IN UN DERBY TUTTO ITALIANO LORENZO SONEGO – "LA LOVE STORY CON MELISSA SATTA? NON HO CHIUSO I SOCIAL MA NON LI LEGGO: AL MOMENTO VIVO COME IN UNA BOLLA - DEVO GESTIRE LE PRESSIONI CHE VENGONO DA FUORI E DA DENTRO. E PER ME ORA È TEMPO DI ANDARE PIÙ PIANO”

melissa satta matteo berrettini a monaco 3

Estratto dell'articolo di Stefano Semeraro per “la Stampa”

 

Qualcuno direbbe che il verde brillante del Centre Court - la domenica prima dei Championships, con le righe tracciate ma senza la rete, nella quiete prima del tramonto - dimostra in maniera lampante l'esistenza di dio. Basta contemplarne la bellezza per nutrire emozioni, coltivare sentimenti. Sentirsi a casa.

 

«Già il primo anno che sono venuto qui - dice Matteo Berrettini, che domani ridebutta a Wimbledon contro Lorenzo Sonego - ho capito che questo era un posto speciale. Quindi ho voluto esserci: a tutti costi, nonostante tutto». L'ultima partita che Matteo ha giocato su questa erba benedetta è la finale del 2021, persa contro Novak Djokovic. L'anno scorso il Covid gli ha strappato il pass alla vigilia del torneo, poi sono stati soprattutto infortuni, dubbi, giornate in cui non riesci mai a quadrare il bilancio fra quello che sai di valere e quello che riesci a fare. In due anni è passato da numero 6 a 37 del mondo, due o tre passi fuori dal Paradiso.

 

matteo berrettini lorenzo sonego a stoccarda

Venti giorni fa, a Stoccarda, la prima uscita sull'erba dopo l'acciacco che lo ha costretto a rinunciare alla terra, proprio una sconfitta brutta, opaca, non berrettiniana, contro Sonego, gli ha strappato un pianto amaro. «Negli ultimi tre anni il mio obiettivo negli Slam era di arrivare in fondo. Oggi non ho grandi aspettative. Non essere fra le teste serie è strano, ma devo conviverci. Le lacrime di Stoccarda? Dopo mesi che non giocavo non mi è riuscita l'unica cosa che contava: risentire l'adrenalina, la tensione, il divertimento, persino la paura della partita. Ora non sono certo al cento per cento, e pensare di vincere Wimbledon, più che un'idea impossibile, per me sarebbe un obiettivo sbagliato. Ma sono qui. Non so che cosa succederà, il primo passo comunque l'ho fatto».

melissa satta matteo berrettini a monaco 5

 

Ascesa, declino, rinascita. La vita è fatta di cicli, lo sport anche. Ma il tennis va veloce, spesso troppo perché «ogni settimana ci sono punti da difendere, la classifica che scende, e tu devi adeguarti. Al tempo stesso devi essere saggio, gestire le pressioni che vengono da fuori e da dentro». C'è un tempo per tutto, dice l'Ecclesiaste: «E per me ora è tempo di andare più piano».

matteo berrettini esce in lacrime dal campo a stoccarda 2

 

Rallentare, per chi ha sempre contato su velocità e accelerazioni, è una contraddizione. Scalare le marce vuol dire anche isolarsi dei social, uscire dalla marea cattiva che ha travolto Matteo per la love story con Melissa Satta, «ignorare i messaggi negativi, ma paradossalmente anche quelli positivi, perché nove volte su dieci si concludono con la frase: daje, che quest'anno vinci Wimbledon. Un pensiero può diventare un'ossessione, e io devo proteggermi, ricominciare da quello che mi ha fatto arrivare fin qui, il lavoro, la fiducia nella mia famiglia e nel mio team. Per questo non ho chiuso i social ma non li leggo: al momento vivo come in una bolla». 

melissa satta berrettiniberrettini melissa satta

 

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