sheriff tiraspol

OCCHIO A CHIAMARLA “FAVOLA” – LO SHERIFF NON È SOLO UNA SQUADRA MA IL BRACCIO ARMATO DI UN’AZIENDA-STATO FONDATA DA DUE EX KGB E ACCUSATA DI RICICLAGGIO E COMMERCIO DI ARMI – L’EX MINISTRO DELLO SPORT MOLDAVO: “OGNI CLUB PAGA LE TASSE MA LO SHERIFF NON LE HA MAI PAGATE. SONO MOLDAVI SOLO DI NOME” – “QUANDO ARRIVA IL PRESIDENTE GUSHAN, TUTTI HANNO PAURA. AVVERTI SULLA PELLE CHE È UNA PERSONA MOLTO POTENTE E INFLUENTE. È UN EX MILITARE”

lo sheriff batte il real al bernabeu

Mario Piccirillo per www.ilnapolista.it

 

E vinsero felici e contenti. Al Bernabeu. In Champions. Due a uno al Real Madrid. Al novantesimo. Quello dello Sheriff non è un lieto fine. E’ un porno per feticisti di “Buffa racconta”, di “Sfide”. E’ un unicorno del calcio che galoppa su un arcobaleno spruzzando cuoricini ovunque. 

 

E’ una “favola” dello sport. Poi però spegni le luci, annulli le distorsioni retoriche e dal doppiofondo spunta una storia opalescente, politicamente scorretta. A suo modo rappresentativa dello stesso sistema che nel racconto patinato dell’impresa calcistica avrebbe dovuto abbattere.

 

transnistria 1

Lo Sheriff Tiraspol Fc è un sogno per la nicchia dell’epica sportiva. Per i moldavi è un incubo post-sovietico. E rimodella in proporzione gli schemi di monopolio del potere, e gestione opaca dei soldi che identifichiamo col Golia che questo Davide ha battuto sul campo. Un paradosso.

 

E’, ormai banalmente per tutti, la squadra della Transnistria, anzi Pridnestrovie. Uno Stato riconosciuto solo da altri tre Stati che a loro volta nessuno riconosce: l’Abkhazia, l’Ossezia del Sud e la Repubblica dell’Artsakh. In Champions gioca come Moldavia, ma è burocrazia spoetizzante. Nel 2006 quasi 400.000 cittadini hanno votato per l’indipendenza e per una possibile futura integrazione con la Russia. Ma, di nuovo, all’estero non se li è filati nessuno.

 

sheriff tiraspol 4

Sheriff non è solo una squadra. E’ un mondo intero, onnicomprensivo. Lo stadio – racconta il Guardian – si chiama Sheriff, e si trova all’interno di un complesso sportivo da 200 milioni di dollari che si chiama Sheriff. Costruito dalla Sheriff, ditta di costruzione.

 

 Sheriff sono i supermercati, la tv, un hotel, un’azienda di telefonia, i depositi di petrolio e le stazioni di servizio, un casinò, una concessionaria di automobili, la fabbrica di birra. E poi ci sono le ramificazioni tentacolari, che hanno altri nomi. E’ un’azienda stato.

 

sheriff tiraspol 1

Non inganni il logo vintage. Lo Sheriff ha una roccaforte nel governo della Transnistria attraverso Obnovlenie (“Rinnovamento”), il partito politico a cui è legato. Ha un monopolio apparentemente indistruttibile sullo Stato. 

 

Il calcio è un veicolo promozionale, forse qualcosa in più. Niente di inedito: è un legame strategico ormai ufficializzato ai massimi livelli dagli Europei di questa estate. Il suddetto partito è accusato di varie nefandezze, dai brogli al riciclaggio. 29 dei 33 deputati eletti sono suoi.

 

sheriff tiraspol 8

La Transnistria ha una solida reputazione di Stato commerciante di armi illegali. Lo Sheriff, ovviamente, risulta invischiato anche in questa lucrosa e poco disneyana attività collaterale. Lo scorso dicembre, l’agenzia di servizi pubblici della Moldavia ha ritirato le licenze di Almavis e Tabimport, due società importatrici di sigarette ritenute avere stretti legami con la holding dello Sheriff, proprio per contrabbando. Ovviamente batte moneta: il rublo transnistriano.

 

sheriff tiraspol 5

Sul campo, noi romantici che li osserviamo col filtro del pallone occidentale, siamo affascinati da questa squadra esotica, composta da giocatori mai sentiti, provenienti da mezzo mondo: slovacchi, maliani, brasiliani, sloveni, peruviani, bosniaci, greci. Calciatori del Malawi, della Guinea, di Trinidad. 

 

Il suo giocatore più rappresentativo è Frank Castañeda un colombiano che si era fatto notare nell’Orsomarso piccolo club delle serie inferiori fondato da un emigrato italiano il cui padre era originario – appunto – di Orsomarso comune in provincia di Cosenza. Non è una squadra, è Macondo. E’ García Márquez.

viktor gushan 2

 

Percepiamo lo Sheriff come la “piccola” che ha sgambettato il gigante Real. Ma in scala – in Moldavia – lo Sheriff è il Real. Con un pizzico di malaffare in più.

 

“Hanno praticamente ucciso il calcio, in Moldavia”, dice al Guardian Octavian Ticu, ex ministro dello sport moldavo e leader del suo Partito di unità nazionale filo-romeno. Ticu dice che Gushan e Ilya Kazmaly hanno costruito il club come un braccio della compagnia, Sheriff, “usando il calcio come arma della loro attività. Poi sono diventati sempre più forti, e non è una competizione leale. Ogni club moldavo paga le tasse in Moldavia. Ma lo Sheriff non ha mai pagato un solo leu (la moneta moldava). Sono moldavi solo di nome”.

ilya kazmaly 1

 

Il salto di qualità lo hanno fatto anche grazie ad una vecchia conoscenza del Napoli: Roberto Bordin oggi commissario tecnico della nazionale moldava. Sotto Bordin lo Sheriff ha messo le basi della squadra che poi con Yury Vernydub, è arrivata alla scintillante serata di Madrid dopo aver fermato pure lo Shakhtar di De Zerbi. In testa ad un girone di Champions, davanti a Real e Inter. Chi l’ha scritta questa melensa sceneggiatura distopica?

 

viktor gushan 3

Ion Jardan, terzino destro moldavo che ha giocato per lo Sheriff nel 2017-18, dice di non aver mai praticamente incontrato il proprietario. “Il signor Gushan non è mai venuto nel nostro spogliatoio. Meglio, perché se lo avesse fatto sarebbe stato un brutto segnale. Mi hanno detto che quando arriva Gushan, tutti hanno paura. Alcuni tremano, di paura. Quando lo guardi, avverti sulla pelle che è una persona molto potente e influente. È un ex militare”.

 

viktor gushan 1

Della favola ha il lieto fine, ma la morale proprio no.

sheriff tiraspol 3sheriff tiraspol 7

 

sheriff tiraspol 2sheriff tiraspol 3sheriff tiraspol 4ilya kazmaly 2sheriff tiraspol 4sheriff tiraspol 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…