sala malagò

MALAGO', PENSACI TU! - DOPO LA LITE LEGA-M5S SULLA CITTA’ CANDIDATA A OSPITARE LE OLIMPIADI INVERNALI DEL 2026, IL GOVERNO PRONTO A LASCIARE LA DECISIONE AL CONI - MARTEDÌ SI RIUNISCE LA GIUNTA ESECUTIVA DEL COMITATO OLIMPICO PER ANALIZZARE I DOSSIER DELLE CANDIDATE TORINO, MILANO E CORTINA D’AMPEZZO

ANDREA ROSSI per La Stampa

giochi invernali

 

Adesso tocca al Coni. Il Consiglio dei ministri, da cui sarebbe dovuta uscire una indicazione di massima rispetto alla città che l’Italia candiderà a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, secondo fonti di governo, non ha invece preso posizione, probabilmente a causa delle divergenze tra i ministri del Movimento 5 Stelle, compattamente e pubblicamente schierati a favore di Torino, e quelli della Lega, molto più sensibili alla veneta Cortina e soprattutto a Milano e alla Lombardia. 

 

APPENDINO DI MAIO

«Siamo salomonici», si è limitato a dire il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli lasciando Palazzo Chigi. Un’indicazione che conferma i rumors secondo cui il governo sarebbe intenzionato a lasciare al Coni tutto l’onere della decisione. Così facendo la questione olimpiaca torna un fatto eminentemente sportivo. «La decisione è anche di natura politica», spiegava nei giorni scorsi il presidente del Coni Giovanni Malagò, attendendo una indicazione dal governo Cinquestelle-Lega.

zaia cortina 2026

 

Poiché invece un’indicazione non arriverà tocca al Coni, che martedì riunisce la giunta esecutiva per analizzare i dossier delle tre candidate. «Abbiamo visto tutti e incontrato tutti. I dossier sono arrivati da poche ore ma un giudizio non lo posso dare, sarei superficiale. Non sarebbe serio. Si devono fare delle valutazioni oggettive», ha spiegato Malagò. «Io ho dato la possibilità di uno slittamento a fine mese ma non ho mai detto che sarebbe necessariamente successo. Sarebbe una via d’uscita ma se non ci sono controindicazioni si deciderà il 10 luglio».

 

Certo è che la corsa italiana da oggi ha più frecce al proprio arco: il Comitato olimpico austriaco ha ritirato la candidatura di Graz, per la quale era stata appena annunciato un referendum popolare previsto per il 23 settembre. Graz era tra le città più titolate tra quelle ancora in lizza.

sala fontana malagòalberto bonisolimalagò

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