dzeko

MA PALLOTTA PENSA DI RESTARE ANCORA A LUNGO? A TRIGORIA OGNI GIORNO HA LA SUA PENA. È VICINO L’ADDIO ALLA ROMA DI DZEKO (IL SUO INGAGGIO E’ DA 7,5 MLN A STAGIONE FINO AL 2022) – I DIRIGENTI GLI HANNO FATTO CAPIRE CHE POTREBBE ESSERE SACRIFICATO PER IL PIANO DI RIDIMENSIONAMENTO. MERCOLEDÌ SERA DOPO IL GOL EDIN NON HA ESULTATO, È DELUSO. SU DI LUI INTER E JUVE...

Guido D'Ubaldo per corrieredellosport.it

 

dzeko

Edin Dzeko entra nella storia della Roma con il broncio. Mercoledì il centravanti ha segnato uno dei due gol che hanno permesso di battere il Verona. Non ha esultato e ha mostrato il suo malumore. Sa che rischia di finire sul mercato, sacrificato sull’altare del ridimensionamento per mettere a posto i conti.

 

Dopo aver fatto tanto per la società si sente scaricato. Dzeko è il capitano, la scorsa estate ha deciso di rinnovare il contratto per altri due anni, interrompendo l’estenuante trattativa con l’Inter. Aveva fatto programmi sul futuro, pensando di chiudere la carriera in maglia giallorossa.

dzeko

 

Aveva sposato la causa di una società in difficoltà e in trasformazione, guidando da rappresentante sindacale l’accordo con il club per il taglio degli stipendi durante il lockdown.

 

dzeko

La Roma è stata una delle prime società a trovare l’accordo. Lo stipendio di marzo fu regalato e con le rinunce dei giocatori il club ha potuto rendere meno pesante la cassa integrazione imposta agli oltre 250 dipendenti. Dzeko ha fatto tutto questo convinto di far parte di un progetto. Ma ora per la Roma quel contratto firmato ad agosto scorso è troppo oneroso.

 

 

I perché del broncio

Mercoledì sera nell’Olimpico vuoto Edin era scontento. Un po’ per alcuni palloni che non gli erano arrivati come avrebbe voluto, a un certo punto ha perso la pazienza anche con Pellegrini, che è suo amico vero.

pallotta baldini

 

Pur avendo manifestato più volte il suo attaccamento alla maglia, quando è arrivato nella Capitale c’era la prospettiva di lottare per lo scudetto, ora la Roma è destinata a restare per il secondo anno consecutivo fuori dalla Champions League. I dirigenti gli hanno fatto capire che potrebbero aver bisogno di fare a meno di lui, finora non gli hanno prospettato la spalmatura dell’ingaggio, ma se dovesse restare la strada forse potrebbe essere quella.

pallotta

 

L’Inter dallo scorso anno non si è più mossa, ma è pronta per ridare l’assalto al centravanti bosniaco, vecchio pallino di Conte, che lo avrebbe voluto già al Chelsea. Anche la Juve potrebbe inserirlo in una plusvalenza con la Roma, per avere un cambio in più in attacco. Se la società giallorossa è costretta a scegliere la politica del ridimensionamento non ha senso tenere Dzeko con un ingaggio da 7,5 milioni a stagione fino al 2022.

striscione pallottaEdin Dzeko Foto Mezzelani GMT25roma dzekoedin dzeko foto mezzelani gmt17edin dzeko foto mezzelani gmt002

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI. LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UNA FRECCIATA-AVVERTIMENTO ALL’AMICO LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)