antonio conte napoli verona

"CONTE, IL PIAGNONE D'ORO" - PAOLO ZILIANI FA LE PULCI AD "ANDONIO" DOPO LA SCONFITTA DEGLI AZZURRI PER 3-0 CONTRO L'HELLAS VERONA: “HA DEPRESSO LA TRUPPA RICORDANDOLE QUANTO SCARSA FOSSE, SENZA ALCUN RISPETTO PER IL CLUB" - "CHE IL DEBUTTO IN CAMPIONATO NASCESSE SOTTO UNA CATTIVA STELLA LO SI ERA CAPITO NELLA CONFERENZA STAMPA DELLA VIGILIA NEL CORSO DELLA QUALE AVEVA DATO IL VIA IN GRANDE STILE ALLE SUE GEREMIADI FRIGNANDO E PIAGNUCOLANDO..."

Da www.ilnapolista.it

antonio conte

 

Ziliani spara su Conte: si rimbocchi le maniche invece di mancare di rispetto alla storia del Napoli. Ecco cosa ha scritto Paolo Ziliani su X dopo Verona-Napoli 3-0.

 

“Dopo aver depresso la truppa ricordandole quanto scarsa fosse, Conte in versione Mortimer comincia l’avventura mandando a picco il Napoli. Da quindici stagioni il Napoli è una potenza del calcio italiano, il solo passaggio a vuoto è avvenuto un anno fa con Garcia, Mazzarri e Calzona ma per “Andonio” l’eccezione è stata la stagione-scudetto di Spalletti: senza alcun rispetto per il club. Mentre lui piagnucola, Zanetti (600 mila euro di stipendio) con i carneadi del Verona gli asfalta la squadra.

 

verona napoli

ANCHE FONSECA E MOTTA LAVORANO CON SQUADRE INCOMPLETE

Sarà anche vero che i pasticci di mercato di De Laurentiis, col gigantesco equivoco Osimhen-Lukaku non risolto (e a quel che pare non facilmente risolvibile), abbiano messo a mal partito Antonio Conte costringendolo a lavorare su una squadra la cui fisionomia non è ancora chiara a nessuno (ma se è per questo, non è che Motta e Fonseca, solo per fare due nomi, stiano lavorando in condizioni diverse);

 

antonio conte

ma è altrettanto vero che il nuovo allenatore del Napoli, il più pagato di tutta la Serie A (6,5 milioni netti; con i bonus può arrivare a mettere in tasca fino a 8 milioni), pur con tutte le attenuanti del caso ha portato ieri il Napoli, al debutto in campionato, a perdere 3-0 in casa del Verona che oltre ad avere il secondo allenatore meno pagato della Serie A (Zanetti, 600 mila euro), è il club che dopo aver venduto tutti i suoi pezzi pregati nel gennaio scorso al fine di evitare il fallimento (Hien, Ngonge, Terracciano, Kallon, Faraoni, Hongla, Doig, Djuric e Günter) e aver dato fondo al magazzino anche nel mercato in corso (Cabal, Noslin, Henry, Folorunsho), mettendo insieme i resti di Baroni e una manciata di facce nuove e di nomi che a parte pochi addetti ai lavori nessuno aveva mai sentito nominare ha letteralmente asfaltato – e ho detto asfaltato – il Napoli di Conte.

 

verona napoli

Per la cronaca: non più tardi di una settimana fa il Verona, al Bentegodi, era stato eliminato in Coppa Italia dal Cesena (1-2), che un anno fa giocava Serie C. Che il debutto in campionato del Napoli nascesse sotto una cattiva stella lo si era capito nella conferenza stampa della vigilia nel corso della quale Conte aveva dato il via in grande stile alle sue geremiadi frignando e piagnucolando come nei momenti clou della sua carriera di “Piagnone d’Oro”.

 

Ricordare ai giocatori quanto scarsi fossero stati nell’ultima stagione, che era quella alla quale occorreva fare riferimento, mentre l’anno dello scudetto era stato solo un ingannevole “tranello”, non è stata forse un’idea geniale e non ha certo galvanizzato la truppa. Detto questo, senza dimenticare che siamo solo all’inizio di un nuovo e (si spera) lungo cammino, Conte dovrebbe forse rispondere a un paio di semplici domande: per farci capire.

 

verona napoli

CONTE GETTA MELMA SUL NAPOLI SENZA CHE NESSUNO LO ZITTISCA

La prima è se Conte ritiene che la formazione del Napoli scesa in campo a Verona sia più scarsa, anzi tre volte più scarsa, come il risultato lascerebbe intendere, della formazione schierata dal Verona. Le ricordo qui.

 

HELLAS VERONA: Montipò; Tchatchoua, Dawidowicz, Coppola, Frese (59′ Magnani); Serdar (21′ Belahyane), Duda, Kastanos (59′ Suslov); Livramento (73′ Harroui), Lazovic; Tengstedt (73′ Mosquera).

Allenatore: Paolo Zanetti.

NAPOLI: Meret; Di Lorenzo, Rrhamani, Juan Jesus (79′ Ngonge), Mazzocchi; Lobotka, Anguissa, Spinazzola (51′ Olivera); Politano, Kvaratskhelia (49′ Raspadori), Simeone (79′ Cheddira).

Allenatore: Antonio Conte.

 

antonio conte aurelio de laurentiis 2

La seconda è se da un allenatore cui la società paga uno stipendio super milionario, e che quindi dev’essere in possesso di qualità straordinariamente speciali e uniche, non sarebbe il caso di aspettarsi, specie quando incontra un collega che guadagna un dodicesimo del suo stipendio, un pezzo di bravura che giustifichi il prezzo del biglietto (o meglio, del bonifico bancario) soprattutto in momenti di difficoltà e di emergenza quali quelli che indubbiamente il Napoli vive oggi. Perché alle conferenze stampa di Zanetti non va nessuno, ma forse Zanetti – che ieri ha dato scacco matto a Conte in tre mosse – avrebbe ben altre e più pesanti rimostranze da fare rispetto al valore e alla qualità della sua rosa.

verona napoli conte

 

La terza domanda, visto che Conte ha passato l’intera estate a ricordare che il Napoli un anno fa ha incassato una montagna di gol (48) mostrando spesso uno spirito di reazione inesistente – e questo era dunque il primo problema al quale sarebbe stato necessario mettere mano -, è quale lavoro abbia fatto sulla testa dei giocatori Conte se al pronti-via della nuova stagione il Napoli ne ha presi tre dal Verona, squadra che lotterà per non retrocedere, squagliandosi come neve al sole gol dopo gol e ripartenza dopo ripartenza.

 

antonio conte

Senza che nessuno lo zittisse mai, Conte non ha fatto altro che gettare melma su quello che il Napoli è stato in questi ultimi anni arrivando addirittura a definire un “tranello” la stagione conclusasi con un trionfale scudetto. Così dicendo Conte manca di rispetto a un club che negli ultimi non cinque, non dieci, ma quindici anni è stato sempre e autorevolmente al vertice del calcio italiano.

 

Come il grafico che pubblico sotto dimostra, l’unico “tranello”, nel senso di passaggio inaspettato, è stato semmai quello della stagione scorsa: non certo l’anno dello scudetto, che è stato invece il coronamento di quattro campionati in cui il Napoli è passato dal 7° al 5° al 3° al 1° posto. E nelle quattro stagioni precedenti il Napoli aveva collezionato tre secondi posti (con lo scudetto scippato da Orsato che tutti ricordano) e un terzo posto.

 

verona napoli conte

Da quindici anni, che nel calcio sono una vita, a dispetto delle malefatte subite dal Palazzo il Napoli è stato ed è una potenza del calcio italiano: Conte dovrebbe quindi cominciare a rispettare la storia del suo club, considerare “fuori norma” l’unica stagione andata a male e non le 14 andate bene o addirittura benissimo, chiudere la bocca, rimboccarsi le maniche e cominciare a combinare qualcosa di buono.

 

Dice che è il più bravo di tutti; si fa pagare come il più bravo di tutti; poi arriva il Verona e il Napoli cola a picco 3-0. Il Verona, non il Real Madrid”.

Articoli correlati

ANTONIO CONTE: \'MI VERGOGNO. POCHISSIME VOLTE MI E CAPITATO UNA ROBA COSI...\'

 

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...