fabbiano tsitsipas

PIANTO GRECO! A WIMBLEDON THOMAS FABBIANO DEMOLISCE IN 5 SET TSITSIPAS, NUMERO 6 DEL MONDO – L’APOLLO DI ATENE: "E’ UNA SCONFITTA CHE MI DEVASTA" - IL TENNISTA PUGLIESE (CHE NEL RANKING ATP OCCUPA LA 89ESIMA POSIZIONE) NON AVEVA MAI BATTUTO UN GIOCATORE AL DI SOTTO DEI PRIMI 25 – ORA DAL BASSO DEI SUOI 1,73 CENTIMETRI AFFRONTERA’ IL GIGANTE KARLOVIC (ALTO 2.11) - LA GAUFF A 15 ANNI STENDE VENUS WILLIAMS E SCOPPIA IN LACRIME: “L’ULTIMA VOLTA AVEVO PIANTO PER IRON MAN” - VIDEO

Riccardo Crivelli per la Gazzetta dello Sport

 

La grandezza risiede nel cuore.

fabbiano

Non è mai troppo tardi per rinverdire i bei tempi andati delle vittorie da junior, quando Thomas Fabbiano da San Giorgio Jonico era considerato la promessa più luminosa di un tennis tricolore sempre alla ricerca dell' ossigeno di un potenziale crac. E adesso che finalmente abbiamo scoperto quanto è bello sedersi sulla bambagia, e che la carriera di Tommasino non è mai davvero decollata dal basso di quei 173 centimetri non esattamente idonei al gioco tutto muscoli degli atletici bombardieri di oggi, pure lui si iscrive al momento d' oro con il pomeriggio più bello della carriera.

 

Il figlio di Stefano e Giovanna, battezzato così in onore del nonno ma con il vezzo dell' acca per sprovincializzare un po' la scelta, fino alle cinque della sera di un primo luglio benedetto non aveva mai battuto un giocatore più in alto del 25° posto in classifica (Simon a Eastbourne e solo la settimana scorsa, peraltro): così stavolta, con una colpo di teatro da drammaturgia greca, decide di regalarsi il botto dell' eliminazione di Stefanos Tsitsipas, l' Apollo di Atene numero 6 del mondo, secondo i vaticini il più pronto della Next Gen ad avvicinare il dominio Slam dei soliti noti.

fabbiano

 

Sono 3 ore e 23 minuti da favola, in cui Fabbiano conferma le qualità di erbivoro di vaglia, favorito dalle leve basse che gli permettono di impattare con il timing ideale quei rimbalzi infidi che escono dai prati. Potrebbe perfino anticipare l' apoteosi, il ragazzo di Puglia, se gli riuscisse di sfruttare i due match point nel tie break del quarto set, dove però il greco fa valere talento e ranking per prolungare la sfida, con l' impressione annessa che l' occasione mancata finirà per fiaccare la lucidità di Thomas.

 

Macché: evitato il pericolosissimo scoglio di due palle break nel secondo game del parziale decisivo, l' azzurro prende di nuovo il largo tra le contumelie di uno Tsitsipas furioso («Una sconfitta che mi devasta», rivelerà sconsolato in sala stampa) e quel dritto favoloso che continua a viaggiare come una saetta, producendo alla fine ben 22 vincenti.

 

tsitsipas fabbiano

Se lo merita, Thomas, perché non ha mai smesso di crederci, non ha mai smesso di sognare un posto in paradiso neppure quando masticava il pane duro dei Challenger, neppure ora che ha compiuto trent' anni, l' età in cui si tirano i primi bilanci e il treno della gloria, se non l' hai già preso, di solito è passato. Non l' hanno piegato otto eliminazioni al primo turno da gennaio (dopo il terzo turno agli Australian Open) a giugno, pugnalate dolorose per chi aspira ancora a un ranking tra i primi 50 (al massimo è stato 70), fino a che a Eastbourne ha ritrovato il feeling con se stesso prima ancora che con il suo gioco, conquistando la prima semifinale in carriera e finalmente l' autostima che mancava.

 

tsitsipas

D' altronde, Thomas nella sua vita non si è mai arreso, non ha mai abbandonato il cammino lastricato di chiodi che poteva portarlo alla gloria, anche a costo di frequentare tornei minori in posti impronunciabili della Cina, di allenarsi per un certo periodo in Germania o di fare la preparazione invernale in Kenya. Dopo tanti cambi di coach sempre indirizzati al perfezionamento delle doti personali, ora ha trovato la tranquillità tecnica con Federico Placidilli e Max Sartori, il mentore di Seppi, e la residenza a Dubai. Non il vezzo del viziato, ma la soluzione ritenuta più idonea per prepararsi come si deve. La Puglia delle radici, però, gli resta nel cuore, come testimonia la battaglia condotta in prima persona in opposizione alla chiusura del circolo di tennis della sua San Giorgio per la presunta radioattività della terra battuta usata per i campi, una vicenda vicina al buon esito con la riconversione in cemento.

 

fabbiano

Umiltà, tenacia, costanza sono le qualità umane a agonistiche di Thomas, che lo hanno sempre accompagnato e a cui si aggrappa per continuare la ricerca personale verso la felicità. Tappa più immediata l' incrocio con Karlovic, il gigante contro il bambino. Li separano 38 centimetri (1.73 contro 2.11), gli stessi che Fabbiano ha sterilizzato in Australia contro Opelka, insieme al croato il giocatore più alto del circuito. A gennaio, con tigna e intelligenza, passò oltre l' handicap fisico dimostrando che il tennis non è soltanto potenza, ma pure testa e colpo d' occhio. Dopo i canti greci, ci aspettiamo un altro miracolo italiano.

 

 

 

GAUFF, È NATA UNA STELLA A 15 ANNI STENDE VENUS «DIVENTERÒ LA PIÙ FORTE»

Riccardo Crivelli per la Gazzetta dello Sport

 

cori gauff

Il futuro è già qui. Ha i tuoi stessi lineamenti dolci, la tua stessa camminata, nonché i sogni senza confini che anche tu coltivavi muovendo i primi passi nei tornei delle più forti, quelle che fino a ieri guardavi in tv. Quando Cori Gauff nasceva, il 13 marzo 2004, Venus Williams aveva già vinto due Wimbledon e quattro Slam: in un lunedì di luglio baciato dal sole, ha probabilmente tenuto a battesimo un nuovo astro. L' eredità delle sorelle più forti della storia del tennis pare in buone mani.

 

Perché sarà pur vero che papà Corey, ex cestista alla Georgia State University e adesso suo allenatore, le ripete fin da quando aveva otto anni e vinse il primo torneo giovanile che diventerà la più forte del mondo, ma se alla prima partita in uno Slam ti ritrovi di fronte uno dei tuoi idoli, cinque volte trionfatrice su quest' erba benedetta, e non tremi, allora davvero la predestinazione è nel tuo destino. Nella sfida tra due generazioni così lontane, i 24 anni di differenza (39 a 15) alla fine diventano un peso per la leggenda di Venus e non certo per la ragazzina, che commette appena 8 gratuiti (contro 26), ottiene 18 vincenti e su una delle delicate palle break del decimo game del secondo set, che rimetterebbero in corsa la Williams, mette una prima a 180 all' ora: «Sono sotto choc, ringrazio Wimbledon per avermi dato l' opportunità di giocare le qualificazioni. Ma non sono sorpresa di aver vinto, non guardo mai all' avversaria che ho davanti, cerco solo di dare il meglio di me. Io voglio essere la più grande di sempre».

gauff venus williams

 

Però non può evitare di scoppiare a piangere sul punto decisivo, e l' ultima volta le era successo al cinema guardando morire Iron Man in «End Game»: «E' uno dei miei eroi preferiti, mi piacciono i vendicatori». Tornando sulla terra, ammira Rihanna e Beyoncé, si è già presa i complimenti di Kyrgios con cui aveva palleggiato un po' a Miami e ha una venerazione speciale per Federer (che tra l' altro l' ha messa sotto contratto con la sua agenzia di management): «Un anno fa, quando persi al primo turno degli Australian Open juniores, mi prese da parte e mi disse parole molto belle, di incoraggiamento: nello Slam successivo, a Parigi, vinsi il torneo.

 

Stefanos Tsitsipas Foto Mezzelani GMT26

Per questo è una mia grande fonte di ispirazione». Coco, come viene soprannominata, è sicuramente più matura della sua età, guarda molte partite in tv anche degli uomini («Mi aiuta a migliorare i miei colpi») ma resta una quindicenne con i suoi gusti adolescenziali: prima della partita con Venus è entrata in campo ascoltando «Rice Street» di Miss Mulatto, una rapper emergente. Prossima fermata la Rybarikova, ma non è la sua preoccupazione primaria: «Mi sa che non dormirò tutta la notte per rispondere su Instagram a tutti i messaggi che mi sono arrivati». La dura vita di una piccola star in erba.

tsitsipas

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…