diletta leotta

LA PRE-DILETTA DAGLI ITALIANI – PAOLA FERRARI, CATERINA COLLOVATI E NON SOLO: CONDUTTRICI E OPINIONISTE MAL SOPPORTANO LA FULMINANTE ASCESA DELLA LEOTTA E LA BERSAGLIANO DI CRITICHE LE CUI ARGOMENTAZIONI SAREBBERO MARCHIATE A FUOCO DI SESSISMO, QUALORA FOSSERO COMMENTATORI MASCHI A ESPRIMERLE. SARÀ MICA IL CASO DI PORRE LA QUESTIONE DEL SESSISMO FRA DONNE?

Pippo Russo per www.calciomercato.com

 

diletta leotta

È lo slogan del momento fra conduttrici e opinioniste che da svariati lustri campano di calcio, e che adesso mal sopportano la fulminante ascesa di Diletta Leotta. Non riescono a ammettere che accada. E quel che è più, proprio non reggono lei, la più Diletta dagli italiani. Perciò la bersagliano di critiche le cui argomentazioni sarebbero marchiate a fuoco di sessismo, qualora fossero commentatori maschi a esprimerle. E che invece, se pronunciate da donne e fra donne, paiono godere dell'immunità di genere. Sicché sarà mica il caso di porre la questione del sessismo fra donne?

 

Interrogativo d'attualità dopo l'ennesimo attacco rivolto alla conduttrice di Dazn, in questo caso firmato da Caterina Collovati. Che altre volte aveva pubblicamente criticato Leotta, dunque figurarsi se potesse lasciarsi scappare l'occasione giunta dalla gaffe che la conduttrice ha compiuto presentando Samir Handanovic in occasione del Gran Galà del Calcio. Nella circostanza Diletta Leotta ha detto che il portiere interista si trovasse per la prima volta da premiato su quel palco. In realtà era la terza, come lo stesso Handanovic ha ribattuto.

 

Il portiere sloveno ha aggiunto una postilla velenosa che forse, visto il contesto da celebrazione, avrebbe potuto risparmiarsi: “Vedo che sei ben informata, però non importa, ti scuso”. Ciò che ha offerto a Caterina Collovati l'occasione per vergare un garbatissimo post su Facebook, in cui si è riferita alla “bella e procace Diletta che da anni funge da giornalista sportiva con microfono e domande ai protagonisti della domenica”, per poi aggiungere: “Alla bella Diletta non importa prepararsi, quel che conta son le forme, quelle si [testuale, ndr], preparate ad hoc. In quello è la numero uno. Attenzione però a sottolinearlo troppo perché altrimenti sei sessista”.

 

diletta leotta

E già, il sessismo. Un tema sul quale la signora Caterina Cimmino in Collovati (a proposito, come mai non usa il cognome da nubile?), con curriculum forgiato dalla partecipazione a programmi televisivi d'altissimo spessore condotti da Maurizio Mosca e Aldo Biscardi, potrebbe tenere seminari. Specie dal giorno in cui il signor Fulvio Collovati in Cimmino, durante una puntata di Quelli che il calcio, fece la famosa sparata sulle donne che non dovrebbero parlare di tattica calcistica. Gli toccò scusarsi pubblicamente e beccarsi una sospensione di due settimane dalle trasmissioni Rai. Era nemmeno un anno fa. E in quella circostanza la signora Caterina Cimmino, amor di consorte, si precipitò a soccorrere il coniuge. Intervistata nel corso di un programma di Radio 2 Raaffermò che il calcio dovrebbe essere commentato dagli uomini mentre le donne farebbero bene a stare un passo indietro. Sarà mica sessismo anche questo? Va' a sapere.

 

diletta leotta 17

A ogni modo, se parliamo di colleghe – ché tali sono, per quanto non vogliano sentirselo dire – che attaccano Diletta Leotta, in prima linea c'è sempre Paola Ferrari. Che a più riprese si è scagliata contro la conduttrice di Dazn e con argomenti diversi. Anche lei si è soffermata sulle forme “preparate ad hoc”, giudicando diseducativi gli interventi di chirurgia estetica cui Leotta si sarebbe sottoposta.E chissà se ciò sarà stato tema di dibattito con l'ex amica Daniela Santanché. Ma le critiche di Paola Ferrari non si fermano al tema “rifatti, non parole”.

 

diletta leotta 12

 L'ex concorrente di “Ballando con le stelle” ha preso pubblicamente posizione, e in due circostanze diverse, rispetto alla partecipazione di Diletta Leotta al Festival di Sanremo. Dapprima come ospite (2017), e poi come conduttrice al fianco di Amadeus (ciò che potrebbe verificarsi con l'edizione 2020). Tutto ciò l'ha mandata fuori giri, e l'ha spinta a rilasciare commenti piccati. Come del resto le è capitato in altre circostanze e con altri bersagli, soprattutto via social. Per esempio, quando venne avvicendata alla guida della Domenica Sportiva stagione 2014-15 dalla collega Rai, Simona Rolandi. In quella circostanza si mise a vergare post furenti su Twitter e Facebook, usati anche per attaccare la successora. Post la cui rilettura risulta oggi meravigliosa, in cui si concionava di “attacco al popolo globale e democratico” di Twitter (sic!) e in cui si ammoniva Simona Rolandi come segue: “E non permetterti di pronunciare MAI il mio nome”. Con aggiunta di ulteriore stoccata: “Complimenti per i denti rifatti”.

fulvio e caterina collovati

 

Evidentemente per la signora Ferrari la questione dei ritocchi è una fissa. Come del resto testimoniò la sua virulenta reazione alle ipotesi che fosse stata lei a porsi nelle mani del chirurgo estetico. Era il 2012, e in quella circostanza si diffuse la voce che Paola Ferrari volesse addirittura querelare Twitter. Cioè la stessa arena social che soltanto due anni dopo sarebbe stata battezzata come il contenitore del “popolo globale e democratico”. E merita riportare le frasi di allora: “È una situazione paradossale: all'alba del terzo millennio una donna di 50 anni viene criticata perché è ancora in tv. Questa è pura misoginia.

 

Noi donne abbiamo fatto delle battaglie per ottenere la libertà che abbiamo adesso. La mia denuncia è per tutti, non per me. Lo faccio per mandare un messaggio. So che sto prendendo una posizione molto coraggiosa. Ma devo farlo. La donna del terzo millennio deve essere libera di essere se stessa. Deve essere libera di truccarsi o meno. Di rifarsi o meno"..

fulvio e caterina collovati

 

Era il 2012. Sette anni dopo, Anno Domini 2019, la stessa Ferrari bollerà come “diseducativi” i (presunti) ritocchi della conduttrice di Dazn. E riguardo a se stessa, sempre nel 2012, Ferrari affermò di non essersi rifatta. Ciò che offrirebbe alla collega Diletta la possibilità di controbattere: “Si vede”. E beata lei, che per una battuta del genere non rischierebbe l'accusa di sessismo.

 

@pippoevai

 

Diletta Leotta Foto Mezzelani GMT3PAOLA FERRARI A STORIE ITALIANE paola ferraridiletta leotta foto mezzelani gmt6diletta leottadiletta leotta foto mezzelani gmt8diletta leotta foto mezzelani gmt11diletta leotta foto mezzelani gmt4diletta leotta foto mezzelani gmt5diletta leotta foto mezzelani gmt7diletta leotta foto mezzelani gmt1Diletta Leotta Foto Mezzelani GMT2

Ultimi Dagoreport

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - LA CACCIA GROSSA AL LEONE DI TRIESTE INIZIA COL CDA DEL 24 APRILE MA SI CONCLUDERÀ A MAGGIO CON L’OPS DI MPS-CALTAGIRONE-MILLERI SU MEDIOBANCA CHE, UNA VOLTA ESPUGNATA COL SUO 13% DI GENERALI IN PANCIA, APRIRÀ LA VIA A CALTARICCONE PER ARRIVARE AL COMANDO DEL PRIMO FORZIERE D’ITALIA (843 MILIARDI) – CHE SUCCEDERA' QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I PEZZI GROSSI: ANDREA ORCEL DI UNICREDIT E CARLO MESSINA DI INTESA? - INTANTO, OGNI GIORNO SI REGISTRA UNO SCAZZO: SE IL PROXY ISS SOSTIENE MEDIOBANCA, IL PROXY GLASS LEWIS INVITA GLI AZIONISTI A PUNTELLARE MPS - (POTEVA MANCARE L’ANGOLO DEL BUONUMORE CON DAVIDE SERRA DEL FONDO ALGEBRIS?)…

zuppi sinodo claudio giuliodori ruini bergoglio

DAGOREPORT – ATTENZIONE: SI AGGIRANO CORVI SUL CUPOLONE – CON BERGOGLIO ANCORA CONVALESCENTE, L’ALA CATTO-CONSERVATRICE DI RUINI SI È “VENDICATA” SUL LIBERAL ZUPPI: SUL DOCUMENTO NON VOTATO DALL’ASSEMBLEA SINODALE CI SAREBBERO INFATTI LE MANINE DELL’EX CAPO DELLA CEI AI TEMPI DI BERLUSCONI. COME? NEL PORTARE A SINTESI I TEMI DISCUSSI NEL LUNGO CAMMINO SINODALE, SONO STATI SBIANCHETTATI O “AGGIRATE” QUESTIONI CRUCIALI COME IL RUOLO DELLE DONNE NELLA CHIESA, LA TRASPARENZA SUGLI ABUSI E L’OMOSESSUALITÀ. PIÙ DI UN VESCOVO HA CRITICATO L’ASSENZA NEL TESTO DELLA SIGLA “LGBTQ” – LA MIGLIORE SPIEGAZIONE SUL CAMBIO DI CLIMA LA DA' UN PORPORATO ANZIANO: "ANNI FA, ALLA FINE AVREMMO ABBOZZATO E VOTATO..."

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CERCASI DISPERATAMENTE TALE MELONI GIORGIA, DI PROFESSIONE PREMIER, CHE DEFINIVA “UN’OPPORTUNITÀ” LA MANNAIA DEL DAZISTA TRUMP - DOVE È ANDATA A NASCONDERSI L’’’ANELLO DI CONGIUNZIONE’’ TRA AMERICA FIRST E L’EUROPA DEI "PARASSITI?" A CHE È SERVITA LA SUA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON LO PSICO-DEMENTE DELLA CASA BIANCA CHE CINGUETTAVA: “MELONI È UN LEADER E UNA PERSONA FANTASTICA”? - CHE FOSSE TAGLIATA FUORI DAI GIOCHI, LA REGINA DI COATTONIA DOVEVA FICCARSELO IN TESTA QUANDO L’ALTRO GIORNO HA CHIAMATO URSULA PER SCONGIURARLA DI NON RISPONDERE CON I CONTRO-DAZI AL TRUMPONE. LA KAISER DI BRUXELLES LE HA RISPOSTO CON PIGLIO TEUTONICO CHE LA DECISIONE FINALE SULLA POLITICA COMMERCIALE DELL’UNIONE APPARTIENE SOLO A LEI. COME A DIRE: "A COSETTA NON T’ALLARGA’, QUI COMANDO IO!" - ED ORA “IO SONO GIORGIA” SI TROVA A DOVER AFFRONTARE UNA GUERRA COMMERCIALE CHE TOCCA MOLTO DURAMENTE LA SUA BASE ELETTORALE, E NON SOLO QUELLA CHE VIVE DI EXPORT, COME AGRICOLTURA, LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, I TESSILI. UN BAGNO DI SANGUE E, IN PROSPETTIVA, UNA CATASTROFE POLITICA…