QUANTO VALE LIONEL MESSI? UNO STUDIO CERTIFICA CHE IL CAMPIONE ARGENTINO VALE 400 MILIONI DI EURO - IL PARIS SAINT GERMAIN CI PENSA

Alessandro Pasini per il "Corriere della Sera"

Se Gareth Bale è costato 100 milioni e Alvaro Pereira 11, allora Lionel Messi può valerne benissimo 400. La stima - basata sul valore di mercato, l'impatto mediatico e la forza della reputazione - è di un professore spagnolo esperto di marketing sportivo internazionale, Gerardo Molina, ma la vera notizia è un'altra, anzi due.

La prima è che lo studio sul valore del fenomeno del Barcellona è stato fatto su commissione di tre club europei. La conferma che l'ipotesi di un Messi acquistabile non è più soltanto una favola: «Non posso dire di chi si tratta (Manchester City e Paris Saint Germain di sicuro, poi forse Chelsea o, chissà, Real Madrid, ndr ) per chiare ragioni di riservatezza - ha spiegato Molina alla catena radiofonica spagnola Cadena Ser -. Ma la loro intenzione era chiara: analizzare la fattibilità di un trasferimento di Messi».

La seconda notizia è che, secondo Molina, «c'è un club, sponsorizzato da un governo, che sarebbe disposto a pagare questa cifra». Gli indizi, naturalmente, portano tutti al Paris Saint Germain, di proprietà della Qatar Investment Authority e guidato dall'emiro Nasser Ghanim Al-Khelaïfi.

La cifra è mostruosa, basti pensare che, secondo l'ultima relazione della Deloitte aggiornata al 2012, solo due club al mondo varrebbero più di Messi: il Real Madrid (512,6 milioni) e il Barça (483). Gli altri, a partire dal Manchester United, terzo a 396, tutti dietro la Pulce: Bayern Monaco, Chelsea, Arsenal e naturalmente i club italiani, guidati dal Milan (256,9) davanti a Juventus (196,4), Inter (185,9) e Roma (115,9).

Eppure tutto ciò non deve né sorprendere né scandalizzare. Secondo l'esperto, infatti, la valutazione di Messi è solo figlia del mercato. E il mercato dice che l'argentino - il quale al momento guadagna 16 milioni l'anno (13 più 3 di bonus), uno meno di Cristiano Ronaldo - garantirebbe comunque un ritorno economico che giustificherebbe l'investimento: «L'impatto mediatico di Messi è cinque volte superiore a quello di Cristiano Ronaldo. La clausola rescissoria di 250 milioni è da considerarsi ormai irrilevante. Al momento non c'è giocatore al mondo il cui valore possa essere paragonato a quello di Messi».

Che un emiro possa comprarsi Messi dopo aver preso Ibrahimovic, Cavani, Thiago Silva eccetera eccetera è persino ovvio. Ma che Messi sia disposto a lasciare Barcellona lo è meno, anche se lo scenario è cambiato rispetto a qualche mese fa, quando solo immaginare Leo lontano dal Camp Nou era follia.

Il 2013 è finito male per il campione, infortunio a parte (fermatosi il 10 novembre, è finalmente pronto, anche se non è stato convocato per la partita di oggi con l'Elche e dovrebbe rientrare sabato nel big match con l'Atletico Madrid). Sono comparsi dissapori con la dirigenza, rabbia per il megaingaggio di Neymar (il futuro tecnico e di immagine del club), forse anche la tensione crescente per un Mondiale in cui, oltre al titolo con l'Argentina, ci sarà in ballo la chance di raggiungere Maradona e Pelé fra i più grandi di sempre.

Poiché Messi non gioca per il Barcellona, ma è il Barcellona, l'ipotesi di un suo addio a soli 27 anni rimane incredibile. Se però gli esperti scoprissero che - oltre che per l'acquirente e per Leo che guadagnerebbe ancora di più - l'investimento sarebbe un affare pure per il venditore, allora le cose potrebbero cambiare in fretta. Nell'epoca in tutto è vendibile, forse lo è anche il più bravo di tutti. Soprattutto a certe cifre.

 

JORGE E LEO MESSI lionel messi stripper crop display LEO MESSI POSA PER DOLCE E GABBANA FOTO LAPRESSE LEO MESSI POSA PER DOLCE E GABBANA FOTO LAPRESSE Lionel Messi

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…