juve tottenham

RIMPIANTO JUVE: COL TOTTENHAM FINISCE 2-2 - DOPPIETTA DI HIGUAIN IN 9 MINUTI, POI KANE ACCORCIA LE DISTANZE – PRIMA DEL RIPOSO IL "PIPITA SBAGLIA" IL RIGORE DEL POSSIBILE 3-1 – NELLA RIPRESA BUFFON SI FA SORPRENDERE DALLA PUNIZIONE DI ERIKSEN - ALLEGRI: "BARRIERA PIAZZATA MALE? NON E' QUESTO IL PROBLEMA" - POI SI SCATENA IN CONFERENZA: "IL 2-2 DEPRIME L'AMBIENTE? NON L'ACCETTO..." - VIDEO  

 

 

 

 

Giuliano De Matteis per www.corrieredellosport.it

 

higuain

 

Un pari condito da una buona dose di rimpianti per la Juventus, che nell'andata degli ottavi di Champions Leaguetramortisce il Tottenham in avvio con un devastante uno-due ma si fa riacciuffare dai londinesi - belli e concreti in attacco ma meno efficaci nella fase difensiva - dopo aver fallito la rete del possibile 3-1 prima del riposo.

 

LE SCELTE - Infermeria affollata per Allegri, che senza i lungodegenti Howedes, Cuadrado, Dybala (vicino al rientro) e gli infortunati LichsteinerBarzagli Matuidi abbandona il 4-3-3 e cambia a sorpresa modulo, tornando al 4-2-3-1 con cui lo scorso anno riuscì ad arrivare fino alla finale di Cardiff poi persa col Real. Ecco così che dietro al bomber Higuain trova spazio l'eroe del 'Franchi', Bernardeschi, con Douglas Costa e Mandzukic ali e il solo Khedira a fare da scudiero a Pjanic in mediana mentre De Sciglio e Alex Sandro sono i terzini ai lati di Benatia, Chiellini e capitan Buffon. Immediata la contromossa di Pochettino che ha la squadra praticamente al completo e fa fuori il sudcoreano Son, per lanciare dal primo minuto l'argentino ed ex romanista Lamela nel tridente del 4-3-3 completato da Dele Alli Kane.

kane

 

'PIPA' BUM-BUM - Lo Stadium è vestito a festa e ribolle come un catino già durante l'amato inno della Champions, ma al 2' esplode letteralmente quando Pjanic pennella una punizione per Higuain che - scattato sul filo del fuorigioco e lasciato completamente solo in area - si coordina perfettamente e con una favolosa girata porta subito avanti la Juve. Il Tottenham accusa il colpo e sembra già sulle gambe, in balia dei bianconeri che non sembrano. Passano così appena sei minuti e arriva il raddoppio: Bernardeschi viene steso in area da Davies (ammonito) e il tedesco Brych assegna il rigore di cui si incarica Higuain, che non trema e la mette all'angolino dove Lloris riesce appena a toccarla prima di andarla a raccogliere in fondo al sacco.

 

 

REAZIONE INGLESE - Sull'orlo del baratro gli inglesi ritrovano l'istinto di sopravvivenza e reagiscono: prima Kane reclama invano un rigore per un contatto sospetto con Benatia, poi (26') è reattivo Buffon su un colpo di testa ravvicinato dello stesso attaccante che si era infilato tra Chiellini e Benatia. Fuori misura invece il tentativo dalla distanza di Eriksen mentre molto più pericoloso è il sinistro di Higuain, che al 30' sfiora il palo su un contropiede perfettamente orchestrato da Pjanic. Nella partita - emozionante e ad alti ritmi - ci sono però adesso anche gli 'Spurs' e c'è ancora lavoro per Buffon un minuto dopo sul velenoso rasoterra incrociato di Kane, deviato in corner con la punta delle dita. Nemmeno il capitano può nulla però al 35' quando Alli disegna un corridoio per Kane che stavolta supera il portiere e riporta in corsa i suoi insaccando a porta vuota. La conclusione dalla distanza di Eriksen, potente ma centrale e bloccata da Buffon, sembra l'ultimo brivido prima del riposo e invece - dopo il giallo a Benatia per un'entrataccia su Kane - Douglas Costa va via ad Aurier sulla sinistra e viene steso in area dal francese: altro rigore e ancora Higuain sul dischetto, ma la staffilata centrale del 'Pipa' (con Lloris immobile) si stampa sulla traversa.

juve tottenham

 

BUFFON INCERTO - Dall'intervallo rientrano gli stessi ventidue e dopo un paio di minuti arriva subito un'ammonizione pesante per Aurier - che era diffidato - per un intervento scomposto su Alex Sandro. La Juventus cerca ora di tenere il pallone ma quando può affonda, come al 57' quando Higuain - in grande serata - serve sulla corsa Bernardeschi che rientra sul sinistro e dal limite chiama al tuffo Lloris che sul successivo corner se la cava poi anche sull'incornata del 'Pipita' (ammonito poco dopo per proteste dopo un fallo non fischiato da Brych). Al 66' arriva la prima mossa dalle panchine ed è di Allegri, che richiama in panchina Khedira per gettare nella mischia Bentancur, mentre quattro minuti dopo Kane impegna ancora dalla distanza Buffon che al 72' si fa però colpevolmente sorprendere sul proprio palo dal rasoterra su punizione di Eriksen che fa così 2-2.

 

allegri

ARRIVEDERCI A LONDRA - Ora è un momento difficile per la Juventus che, costretta anche a sostituire l'acciaccato Mandzukic con Sturaro, prova invano il break con Bernardeschi prima dell'ammonizione a Bentancur per un fallaccio su Eriksen. All'83' primo cambio di Pochettino, che inserisce Son per Dele Alli ma sente probabilmente un brivido correre sulla schiena quando all'86' Douglas Costa infila Aurier ed è decisiva la lettura di Vertonghen che in scivolata devia il cross in corner. Nel finale tra londinesi c'è spazio anche per Lucas (fuori Lamela all'89') e Wanyama (al posti di Eriksen al 92') ma i minuti di recupero concessi dall'arbitro sono appena due e non c'è più tempo per tentare altri assalti. Finisce con un 2-2 che lascia i giochi aperti in vista del ritorno il 7 marzo a Wembley dove la Juve dovrà però andare a vincere per staccare il pass ai quarti di finale.

dybala 5

 

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO