A ROMA E’ SEMPRE NADAL – TENNIS SPETTACOLO AL FORO: RAFA RISCHIA DI USCIRE MA POI RIMONTA MURRAY SOTTO LA PIOGGIA E VOLA IN SEMIFINALE - INFINITO DJOKOVIC CONTRO IL TERRAIOLO FERRER
Francesco Persili per âDagospia'
Nadal e Djokovic, ancora loro. Lottano, soffrono, rischiano di uscire ma poi se la cavano con quel di più che hanno i campioni. Sono il numero 1 e il numero 2 del circuito, non per caso. Anche quando sembra tutto perduto, riescono a vincere, come faceva pure quel gigante dello sport italiano, Alberto Tomba (o, se preferite, Alex l'Ariete), che ti ritrovi al Centrale seduto in prima fila accanto alle leggende della racchetta Nicola Pietrangeli, Lea Pericoli e Manolo Santana. A ciascuno i suoi miti.
Rafa e Nole, sempre loro. Su questa edizione degli Internazionali sembra sventolare la bandiera della Serbia (in semifinale ci sono, oltre a Djokovic, la bellissima Ana Ivanovic e la Jankovic, avversaria della nostra Errani) ma âre Rafa', che a Roma ha vinto già sette volte, non ha ancora abdicato. Lo spagnolo cede di schianto il primo set contro Murray e poi è costretto a sfoderare il miglior tennis della stagione sulla terra rossa per avere ragione dello scozzese.
Allo scoccare della mezzanotte, il tabellone del Foro emette la sentenza 1-6; 6-3; 7-5 per il maiorchino. Nadal in semifinale affronterà il piccolo Federer, Dimitrov, che oltre il talento del predestinato ha la fortuna di essere il fidanzatino della Sharapova. Nell'altra semifinale Raonic se la vedrà con Djokovic, che è riuscito, dopo più di 2 ore e 30 minuti, a domare Ferrer (7-5; 4-6; 6-3).
Non è solo tennis: è una maratona, una partita a scacchi, un testa a testa da Formula 1, un tredicesimo round ma con le racchette. âFerru' ai punti vincerebbe il primo set ma lo perde. Non cambia nulla. Monotono e ripetitivo, lo spagnolo, reduce dalla battaglia persa a Madrid in semifinale contro il giapponese Nishikori, non si perde d'animo, continua a proporre tutto il repertorio di un terraiolo indefesso approfittando dei passaggi a vuoto di Nole per andare a conquistare il secondo set.
Un'altra storia che non finisce mai, abbiamo capito. Lo spagnolo è il peggiore degli avversari possibili al terzo set sulla terra rossa ma il numero 2 del mondo va avanti 3-1. Non è l'allungo decisivo perché Ferrer ne ha ancora e risale fino al tre pari. Il serbo sembra sul punto di cedere ma ha ancora la forza di sparare due prime palle che gli valgono il 4-3.
Nell'ottavo game Foro in delirio dopo uno scambio in apnea deciso da un errore di Ferru. L'immagine dello spagnolo piegato sulle gambe diventa la copertina della gara ma il âDjoker' deve ancora faticare. Ci vuole una provvidenziale riga per fargli alzare il pugno al cielo: 5-3. à la svolta. Dopo che Nole butta via un match-point con un doppio fallo, ci si chiede quali altri colpi di scena possa riservare la partita. Ma la pallina di Ferrer finisce sul nastro. E tutti i tifosi di Nole - Fiorello in testa - possono esultare per la vittoria del loro beniamino in quello che lo stesso Djoko definisce «il match più intenso della stagione».
Il potente spettacolo del Foro continua con il fluorescente Murray, e non solo per la maglietta, che manda in tilt per un set Nadal. Lo scozzese attacca, trova linee di gioco inedite e profonde, macina tennis aggressivo, ace (5 in 5 game), recuperi, lungo-linea vincenti. Insomma, pensa di essere Rafa. Dopo aver, forse, toccato il punto più basso del suo torneo romano, il numero uno si sveglia.
Come una belva ferita, Nadal si avventa sulla preda, non vuole lasciarle scampo. Ritrova la battuta, la profondità dei colpi, un posto dentro il campo e sale fino al 4-1. Sotto la pioggia, il forcing del maiorchino aumenta e spinge alle corde un pallido Murray che cede il set per 6-3. Quella che era una partita di tennis diventa un thriller. Il doppio fallo di Murray favorisce il break di Nadal ma nel successivo gioco un balzo felino del campione olimpico chiude uno scambio da standing ovation: questo consente allo scozzese prima di recuperare fino a 40 pari e poi di strappare il game al rivale.
Il duello si accende. Murray accelera, si issa sul 4-2 nonostante la generosità di Nadal che resta aggrappato alla partita con i nervi, il cuore, la testa. Da 4-2 a 4-4, il match è ancora tutto da inventare. Lo scozzese non esce dalla partita, anzi, mette la freccia. à l'ultimo sussulto. Rafa infila 8 punti consecutivi.
Tiene il servizio e poi gioca l'undicesimo game in cui sfoggia una collezione di meraviglie: una smorzata morbida, una sberla lungo-linea, un lob al veleno. Il doppio fallo dello scozzese spiana la strada allo spagnolo che dopo 2 ore e quaranta minuti può finalmente lanciare il suo urlo di gioia, e di sfida. Vamos. A Roma è tornato Nadal.
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