COME TE NESSUNO VALE: “IO FINITO? MI VIENE DA RIDERE” – IL "DOTTOR" ROSSI FA 40 E SI RACCONTA, DAL DECIMO TITOLO ALL’AMORE: "FRANCESCA PUO’ ESSERE LA DONNA GIUSTA. NON E’ FACILE ESSERE LA MIA FIDANZATA. MI DEVE DIVIDERE CON TUTTI. MA NON SONO UN ROMPICOGLIONI… UN FIGLIO? E’QUASI ORA. MA CORRERE RESTA BELLISSIMO, E’ LA MIA DROGA" - VIDEO
Paolo Ianieri per la Gazzetta dello Sport
valentino rossi francesca sofia novello
Ci sono foto che raccontano una storia. L' ombra lunga di Valentino Rossi all' ingresso della VR46 è quella di un ragazzo che domani entra negli "anta". Età importante per un uomo, miracolosa per uno sportivo che il 10 marzo in Qatar inizierà da protagonista la 24a stagione iridata. Se l' ombra che si allunga oltre il cordolo simboleggia una carriera che si avvicina al tramonto, la luce che illumina il volto racconta la voglia di Vale di restare in gioco, alzando l' asticella di una carriera straordinaria di cui non si vedono i titoli di coda.
Valentino, cosa si regala per i 40 anni a chi ha, o può comunque comprarsi tutto?
«Non sono bravo a fare regali, mi trovo sempre in difficoltà.
Io non saprei cosa regalarmi, ma gli amici riescono sempre a sorprendermi».
Nel 1987 usciva un film, "I miei primi 40 anni", Carol Alt protagonista. I primi 40 anni da Rossi come sono stati?
«Belli. Sono contento di ciò che ho fatto e di come sono.
Per la vita normale non è un problema, anzi, si sta proprio bene. Lo è di più per lo sport che faccio. Come pilota di MotoGP sono vecchio e mi dispiace. Mi piacerebbe continuare a correre tanti anni.
Non sarà così».
Nella sua mente quali sono le immagini di una vita che scorrono più di frequente?
«Quelle del presente. Mi annoio un po' a pensare al passato. Le immagini sono le prossime, la prima gara, il Qatar. Penso a quella notte».
Ogni bambino sogna di fare il pompiere, l' astronauta, il poliziotto... Lei?
«Da piccolino sognavo di fare il camionista. Non so perché, mi piaceva l' idea. Ma non capivo che era un mestiere parecchio difficile».
Mamma Stefania dice che se avesse scelto un' altra strada l' avrebbe voluta scienziato.
«Ringrazio la mamma per la grande fiducia. Non so che scienziato sarei stato, nel caso avrei voluto inventare la cura di una malattia grave».
Papà Graziano al Corriere della Sera ha detto che lei blocca il naturale decadimento, che è come 10 anni fa.
«È vero. Dipende da quel che pensi, che ti piace fare, dalle idee che hai in testa. Non sono un nostalgico del passato, cerco di non pensare mai che il tempo passa e che quindi peggioro. Cerco di trovare il modo per diventare migliore, semmai. È sempre più difficile».
Si ricorda il primo articolo di giornale che parlava di lei?
«Quando sono arrivato nel '96 nel Mondiale c' è stata un' esplosione di popolarità.
Ma andando indietro, ero il figlio di Graziano, conoscevo i piloti, qualche articolo parlava di questo ragazzino abbastanza rompiballe».
La storia di Rossi pilota la conoscono tutti. Ma Valentino a 40 anni che uomo è?
«Sono fortunato. Ho un bel rapporto con la famiglia, babbo, mamma, fratello e sorella. È importante. A 40 anni mancano solo i nonni paterni. Poi ho tantissimi amici che penso di essermi meritato negli anni. Mi fa sentire bene».
John Barrymore, attore Anni 40, disse: "Un uomo è vecchio solo quando i rimpianti, in lui, superano i sogni".
«Sì, assolutamente. Ho dei rimpianti, mi sarebbe piaciuto fare cose diversamente, ma non ci penso tanto».
Un suo amico la definisce così: "Valentino è speciale perché è un jazzista e non lo sa, crede di essere uno che fa rock. Però nella sua vita ha miscelato tante cose. Un jazzista è padrone di tutto, ha la musica nella testa e la manipola creando qualcosa che non è mai uguale".
«Bella, grazie. Quelli a cui piace il jazz sono tutti dei fissati, di sicuro ci sarà qualcosa di speciale. Non lo conosco molto come genere, ma sono d' accordo che non sono proprio un rockettaro. Sì, sul più jazzista ci sto».
La definizione è di Aldo Drudi. Che ha raccontato di come lei si sia emozionato nel pensare l' ultimo casco. Emozionarsi è la chiave?
«Sì. Anche se le ho fatte un sacco di volte, le cose che mi piacciono davvero non mi stancano mai. Se penso a un altro Mondiale che ricomincia, è più l' eccitazione rispetto alla rottura di palle della routine».
Per Jorge Lorenzo lei è diventato quasi più importante del suo sport, un rivale senza debolezze e il più difficile da battere.
«Lo ringrazio moltissimo, lui è stato ed è un mio grande avversario. Questa è la cosa che mi rende più fiero, aver fatto appassionare così tanta gente al motociclismo. Essere stato una pedina per averlo fatto crescere, far conoscere a tanti la cosa che mi piace fare di più».
Il rivale che più ha contribuito a far di lei una leggenda?
«Io inizierei da Biaggi, soprattutto in Italia la rivalità tra noi è quella che ci ha fatto diventare molto famosi».
Ha sfidato grandi campioni.
«L' altro giorno ho provato a contarli, son venuti fuori sei avversari top. Biaggi, Gibernau, Capirossi, Stoner, Lorenzo, Marquez. Immaginate Lauda-Hunt, diventati mitici con un solo rivale. Io ne ho avuti sei, una bega» .
Se dovesse essere ricordato con una foto, un' immagine?
«Quando mi sono fermato con la Yamaha a Welkom (2004, prima vittoria dopo l' addio a Honda; n.d.r. ) e mi sono seduto vicino alla M1».
Si sente sempre il più forte?
«Bisogna essere molto realisti. Io mi accorgo che 10, 15 anni fa ero il più veloce in pista e ora molte volte no. Però mi sento che, se lavoro bene, se sono in forma, se sono concentrato, posso essere quello che va più forte».
Perché a 40 anni e dopo avere vinto tutto, uno continua a sacrificarsi e dannarsi per lottare contro ragazzi che potrebbero essere suoi figli?
«Eh, bella domanda. Forse è un po' come una droga, ciò che ti piace, che vuoi fare, il resto non dà lo stesso gusto. Dovessi pensare adesso di stare a casa non mi sentirei bene. Non sono pronto a dire basta, mi godo il riposo».
C' è anche un po' di paura di smettere, in questo?
«Non saprei, non la chiamerei paura. Non è che sono terrorizzato di smettere, a un certo punto succederà.Ma finché ce la faccio voglio andare avanti».
L' Academy è?
«Qualcosa che ci rende molto fieri. Un gran progetto, soprattutto una sorpresa. È più bello di quanto ci aspettavamo, come risultati ma soprattutto come feeling». Tra i ragazzi c' è suo fratello Luca. Come è cambiato il vostro rapporto? «Con lui mi trovo molto bene.
Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto, però da quando aveva 13-14 anni e ha iniziato a fare il pilota ci siamo avvicinati molto. Oggi andare alle gare insieme, dividere la stessa passione, aiuta. Con 18 anni di differenza non hai un fratello classico, con cui cresci. È nato che ero grande ma ci stiamo rifacendo. Va forte, può lottare per il Mondiale».
Sono almeno 10 anni che c' è chi dice che lei è finito.Gran risata.
«Le prime volte era nel 2007, avevo già vinto 5 Mondiali MotoGP. Per tutti stavo imboccando il viale del tramonto. Invece ho conquistato altri 2 titoli ma soprattutto, dopo più di 10 anni, sono ancora qua. Fa ridere.
Sbaglio una gara, non vado forte in un test, arrivo 4° e devo smettere. Ma come? Mi pare un po' estremo...».
Il 10° titolo è un rimpianto o un sogno nel quale crede?
«Tutti e due. È un sogno nel quale credo ancora molto, ma anche un gran rimpianto, me lo sarei meritato. Due li ho persi all' ultima gara, e sono anche stato tantissime volte vice campione, quindi la mia carriera se ne meritava 10. È anche per quello che ci provo ancora».
L' errore madornale?
«Vediamo Già il Mondiale 2006 a Valencia se stavo più calmo e non cadevo lo vincevo. Poi ci sono state tante cose che non ho capito bene, cioè, se sono state un errore o meno: essere andato in Ducati, o anche in Yamaha invece di continuare a vincere con la Honda. Oppure quanto successo a fine 2015, quando poi il Mondiale purtroppo l' ho perso. Ma l' errore vero mi è sembrato quello del 2006, potevo vincere».
A proposito di Ducati: avesse davanti altri 10 anni di carriera, riproverebbe la sfida?
«Con la Ducati di oggi? Non saprei. Mi è spiaciuto molto non essere riuscito a vincere con loro, ma non era il momento giusto. Siamo stati un po' sfortunati entrambi».
Quello iniziato nel 2019 sarà l' ultimo contratto, o ha in testa un grande boh?
«Buona domanda. Sinceramente non lo so. Potrebbe essere l' ultimo, oppure no.
Parliamo di come finirà una cosa che deve ancora iniziare. Hai molta voglia, ci sono due anni Però anche io inizio ad avere i miei, di anni, potrebbe anche essere. Ma non ho ancora deciso».
Sua madre ha fatto un sogno, lei dice che si avverano spesso: la M1 2019 andrà forte.
«Sarebbe bellissimo. È la cosa che ci serve di più, una moto competitiva».
I test cosa dicono?
«Abbiamo provato cose buone, c' è una bella atmosfera intorno al progetto. In Yamaha vedo tutti più concentrati e motivati. Poi da qui a risolvere i guai e recuperare il gap serve tempo».
Rossi e le donne. Ha sempre avuto fidanzate bellissime.Perché è un bel tipo, interessante, simpatico, intelligente o perché è pilota?
VALENTINO ROSSI FRANCESCA SOFIA NOVELLO
«Tutti e due. La cosa che faccio il pilota e sono Valentino Rossi ha aiutato. Però sono anche un tipo interessante, un "bel ragazzo" e le donne con me si divertono».
È difficile essere la fidanzata di Rossi?
«Da un certo punto di vista sì: mi devi dividere con tutti.
Anche se andiamo a cena in due non siamo mai soli. Viene il tifoso, il cameriere ti chiede la foto, quello del ristorante come va la moto.
Oltre a questo direi di no, sono abbastanza facile, bravo, non un rompicoglioni».
Diceva che per fare un figlio era tardi. Ha cambiato idea?
«Invece mi piacerebbe. È uno degli obiettivi, e anche lì non è che ho tanto tempo. È quasi ora».
Sarà un buon padre?
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«Non lo so, vediamo come reagisco. Ho paura più no che sì. Mi impegnerò, anche se non penso sia il mio talento più grande».
E Graziano che nonno sarà?
Risatona. «Oddio, se proprio dovessi scommetterci Diciamo che mamma Stefania mi sembra molto più affidabile, sarà una super nonna».
Francesca è la donna giusta?
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«Perché no? È un anno che stiamo assieme, io mi trovo molto bene. Abbiamo le tempistiche giuste. Anche lei non ha fretta».
Tavullia è diventata l' ombelico del mondo della moto. Ma l' Italia da Tavullia com' è?
«Ho girato dappertutto, non cambierei l' Italia con niente.
VALENTINO ROSSI FRANCESCA SOFIA NOVELLO
Abitiamo nel posto più figo del mondo, anche questa zona è bellissima, ne sono innamorato. I problemi dell' Italia sono i soliti, gran potenziale, si può far meglio».
La politica le piace, la segue?
«Ho 40 anni e ci guardo un po'. Non è una gran passione, ma cerco di capire. Certe cose mi fanno arrabbiare, ma non sono esperto».
I prossimi 40 anni cosa vuol fare Valentino?
«Intanto correre ancora.Qualche anno con le moto e poi un po' di automobilismo serio. Poi diventare babbo, una famiglia, per il resto spero continui così».
Il giorno del compleanno i regali si ricevono. Ne faccia invece uno lei ai suoi tifosi.
«Beh, per i miei tifosi e quelli a cui piace vedermi il regalo è continuare a correre con impegno assoluto. Penso che per loro sia importante».
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