SBAGLIO DUNQUE SCRIVO – ANTONIO RIELLO RACCONTA LA MOSTRA “WRITE, CUT, REWRITE”, ALLE “BODLEIAN LIBRARIES” DI OXFORD: IN MOSTRA LE CANCELLATURE E LE RI-SCRITTURE DEI CAPOLAVORI DI GRANDI SCRITTORI COME MARY SHELLEY, KAFKA, LE CARRÉ, BECKETT - “NON È SOLO REVERENZIALE E SACROSANTA PASSIONE, C’È ANCHE UN FORTE GRADIENTE ESTETICO. LE ESITAZIONI DEGLI SCRITTORI SULLA CARTA RICORDANO DA VICINO LE INVENZIONI DELLE ARTI VISIVE. DI SICURO I DIPINTI DI GIDEON RUBIN .MA ANCHE E SOPRATTUTTO LE “CANCELLATURE” RITUALI DI EMILIO ISGRÒ…”
Antonio Riello per Dagospia
L’approccio contemporaneo alle Arti tende a concentrarsi sempre di più sui processi creativi piuttosto che sul prodotto finale. Il “non finito” scultoreo michelangiolesco della Pietà Rondanini e i disegni preparatori di affreschi importanti (come i cartoni di Raffaello per la Scuola di Atene, conservati alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano) intrippano con forza i visitatori perché’ sono molto vicini alla sensibilità di oggi.
Nel nostro tempo, il “come” sovrasta in modo decisivo il “cosa”. Infatti ci sono dei lavori di Arte Contemporanea che sono semplicemente il processo stesso, come quelli di Gustav Metzger oppure quelli di molti artisti del gruppo Fluxus. Il lavorio della mente umana insomma finisce per affascinare di più degli oggetti (non importa quanto preziosi o rari possano essere) che crea.
Una situazione simile coinvolge anche la letteratura. A volte sapere cosa aveva in mente l’autrice o l’autore intriga altrettanto che leggere quello che poi ha effettivamente deciso di scrivere. Ma in particolare da quando sono fiorite le scuole di scrittura (oggi davvero numerosissime) si parla molto, anche nei media più disparati, di “meccanismi di scrittura” e di “costruzione letteraria”.
Nella galleria delle Bodleian Libraries di Oxford (che possiedono una delle più grandi collezioni di manoscritti del pianeta) è in corso fino al 5 gennaio 2025 una mostra dal titolo “WRITE, CUT, REWRITE”.
spartito di bach write cut review bodleian libraries oxford
I curatori sono Dirk Van Hulle (University of Oxford) e Mark Nixon (University of Reading). Sono visibili gli autentici retroscena creativi (pieni di pentimenti, cancellature, ri-scritture, ri-cancellature) di opere straordinarie. Parti del manoscritto originale di Frankenstein di Mary Wollstonecraft Shelley, alcuni appunti di Kenneth Grahame autore dell’amatissimo “The Wind in the Willows”, molte pagine scritte a macchina - e aggiustate a mano - che hanno preceduto la stesura finale dei gialli di John le Carré, complicati scarabocchi di Thomas Stearns Eliot, alcune note scritte di pugno da Franz Kafka (e salvate dall’amico Max Brod), la prima incerta struttura del poema “Ozymandias” di Percy Bysshe Shelley.
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Sono solo degli esempi di questo formidabile “backstage” della Letteratura. Ci sono perfino anonimi manoscritti medievali di carattere sacro dove parole e figure sono state ri-tagliate e ri-incollate per correggere degli sbagli. Per i feticisti della Musica: ad un certo punto appaiono degli spartiti originali di Johann Sebastian Bach, così fitti da sembrare lo schema di un impossibile labirinto (musicale).
La stesura dei testi teatrali di Samuel Beckett ha una ampia presenza e uno spazio tutto per sé, alcune pagine sono piene di disegnini e schemi sovrapposti: istruzioni per la realizzazione dei fondali del palcoscenico. C’è anche un passo di “Aspettando Godot” auto-censurato dallo stesso Beckett per ottemperare ad un legge britannica in vigore fino al 1968 (The Licensing Act) che aveva il potere di far eliminare le parti particolarmente scabrose da un testo prima che fosse rappresentato in teatro.
Non è solo reverenziale e sacrosanta passione per gli autori, c’è anche un forte gradiente estetico. Le esitazioni degli scrittori sulla carta ricordano da vicino le invenzioni delle Arti Visive. Per restare nel Contemporaneo: di sicuro i dipinti di Gideon Rubin (dipinge spesso libri con il testo scomparso), ma anche e soprattutto le “cancellature” rituali di Emilio Isgrò.
PS Per la cronaca questo testo è stato corretto almeno una ventina di volte…e le bozze sono state digitalmente distrutte.
WRITE CUT REWRITE
Bodleian Libraries Oxford University
Broad Street, Oxford OX1 3BG
Fino al 5 Gennaio 2025
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