coronavirus cristiano ronaldo juventus inter

SERIE A IN QUARANTENA – LO SLITTAMENTO DELLE 5 PARTITE FA TRABALLARE L’INCASTRO DEL GIÀ INTASATISSIMO CALENDARIO. A MAGGIO L’INTER POTREBBE DOVER GIOCARE NOVE PARTITE, LA JUVENTUS OTTO – POLEMICHE SU LOTITO CHE NON HA VOLUTO ANTICIPARE A VENERDÌ IL MATCH CON L’ATALANTA IMPEGNATA A VALENCIA

 

 

Adriano Scianca per “la Verità”

 

PAOLO DAL PINO

Sembra proprio che con questo governo ci si debba accontentare di fare la scelta meno dolorosa tra la figuraccia maggiore e la figuraccia minore, tra il pasticcio colossale e quello semplicemente grande. La decisione sul rinvio di mezza giornata di serie A, presa insieme ai vertici del nostro calcio, rientra in questo ambito: se da una parte abbiamo evitato un devastante spot globale al Paese malato, con l' immagine desolante del derby d' Italia giocato fra pochi intimi mandata in mondovisione, non si può certo dire che la soluzione presa sia comunque esente da controindicazioni.

andrea agnelli sarri

 

Ricapitoliamo: cinque partite di questo turno di serie A, previste in un primo tempo a porte chiuse, sono state rinviate al 13 maggio. Ieri era in programma Udinese-Fiorentina, oggi Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e in serata il big match Juve-Inter. Suicidio in diretta evitato, quindi. Tutto bene quel che finisce bene? Non proprio.

lotito

 

Sul campionato pesa innanzitutto un certo intasamento. Nel mese cruciale di maggio, i nerazzurri potrebbero arrivare a disputare fino a nove gare, i bianconeri una in meno. Oltre al campionato, infatti, vanno considerati i match delle coppe europee e la finale di Coppa Italia, ammesso ovviamente che Juve e Inter vadano avanti in tutte le competizioni. Oltre alla finale del trofeo nazionale a cui entrambe le squadre possono accedere, in programma il 20 maggio, l' incognita europea prevede per la Juve la possibile semifinale di ritorno di Champions league il 5 o 6 maggio e la finale della medesima competizione prevista per il 30 maggio a Istanbul. L' Inter, invece, è impegnata in Europa league. Se andasse avanti, dovrebbe disputare la semifinale di ritorno il 7 maggio e la finale il 27 maggio, a Danzica. E non parliamo poi di Inter-Sampdoria, partita già saltata e che non si sa quando disputare.

juve inter

 

La decisione ha subito generato delle polemiche. «Come cittadino, essendo una situazione di emergenza, ho grande rispetto dei provvedimenti a tutela della salute di tutti, ma da dirigente sportivo sono molto preoccupato, soprattutto guardando a un calendario tanto compresso di impegni», ha commentato l' ad nerazzurro Beppe Marotta, che ha aggiunto: «Di certo la cosa poteva essere risolta prima, senza arrivare a decisioni dell' ultimo momento. Tutto poteva essere gestito meglio». I tifosi, sui social, hanno parlato più brutalmente di campionato falsato.

MAROTTA ANDREA AGNELLI PARATICI

Indiscrezioni raccolte dall' agenzia Adnkronos raccontano di un' irritazione che serpeggia in diversi club di A.

 

A far storcere il naso ad alcuni dei presidenti o dei massimi dirigenti, oltre al rinvio, anche la tempistica con cui è stata presa la decisione, con il rischio, in caso di prolungamento delle decisioni assunte dal governo e della governance della Lega, che si sia costretti a posticipare altre gare.

 

PAOLO DAL PINO

Che Andrea Agnelli spingesse per il rinvio non è un mistero per nessuno, anche se stabilire chi si avvantaggerà dalla decisione non è facile: doversi giocare la sfida scudetto a due settimane dalla finale di Champions, qualora ci arrivasse, sarebbe per esempio un handicap per la Juve. La quale, d' altra parte, avrà così più tempo per risolvere i propri problemi interni manifestatisi con il Lione.

 

inter juventus

Ma, soprattutto ci si dimentica della terza pretendente al trono, quella Lazio (attualmente prima) che a maggio avrà solo quattro partite. I biancocelesti, in compenso, si sono trovati al centro di un' altra querelle, quella relativa al match con l' Atalanta. I bergamaschi, infatti, avevano richiesto l' anticipo da sabato 7 a venerdì 6 marzo, visto l' impegno di Champions a Valencia il 10 marzo, ma il numero uno laziale, Claudio Lotito, ha detto no fra le polemiche.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…