simone padoin

MODESTI E CONTENTI - IL CALCIATORE SIMONE PADOIN LASCIA LA JUVENTUS CON UNA LETTERA SU INSTAGRAM: “MI SENTO MEDIOCRE PER QUESTA SQUADRA MA HO CERCATO DI ONORARE LA MAGLIA DANDO TUTTO ME STESSO” - DA GIULIO CESARE ALL’EX MINISTRA ESTELLE MORRIS, LA LEZIONE DI CHI AMMETTE I PROPRI LIMITI

Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

 

SIMONE PADOINSIMONE PADOIN

Più che una lettera di commiato, una lezione di umiltà. La decrescita felice applicata a se stessi. Il privilegio, per chi lo accetta veramente, di conoscere i propri limiti e muoversi all'interno di quelli. Senza volere di più, senza sentirsi di meno.

 

C' è tutto questo nel messaggio che l' ex centrocampista della Juventus Padoin ha affidato al profilo Instagram di sua moglie Valentina (altra anomalia, non avere alcun account social nel Terzo Millennio) per salutare i suoi tifosi prima di indossare la maglia del Cagliari. Una sfilza di grazie, tra i quali uno spiazza: «Grazie a quanti personalmente mi hanno apprezzato nonostante le mie qualità mediocri per il livello Juventus, ma che hanno capito che in ogni occasione ho cercato di onorare la maglia dando tutto me stesso: i vostri complimenti mi fanno provare sinceramente un po' di vergogna perché penso di non meritarmeli e per questo vi sarò eternamente grato».

 

SIMONE PADOINSIMONE PADOIN

Firmato: Simone Padoin da Gemona del Friuli, 32 anni, «il Pado», o anche «il Talismano» per i tifosi bianconeri ai quali ha regalato cinque scudetti di fila. Ottantaquattro presenze in campionato, tre reti segnate, non proprio the man of the match, l'uomo partita.

 

Eppure un po' di differenza l'ha fatta se perfino un cuore poco tenero come Leo Bonucci ha sentito il bisogno di commentare l'uscita del compagno: «Un grande giocatore, un grande Uomo (maiuscolo, ndr). In quattro anni e mezzo insieme è stato un esempio per tutti. Mai un ritardo, mai un allenamento saltato, mai una corsa in meno. Un Uomo importante per il nostro gruppo». Un giocatore al quale la curva ha dedicato più di un coro: «Che ce frega de Ronaldo noi c'avemo Padoin!». Con Ronaldo intercambiabile con Messi. Il mediano di Ligabue, testa bassa e lavoro di squadra.

ESTELLE MORRISESTELLE MORRIS

 

«In una società che ci spinge a diventare "qualcuno", e non a portare a piena fioritura le nostre qualità individuali, le parole di Padoin suonano rivoluzionarie e stupende. Ormai non diciamo a sufficienza ai nostri ragazzi che devono cercare se stessi e non cercare di assomigliare a un altro», spiega la professoressa di Filosofia morale all' Università Bicocca di Milano Claudia Baracchi. Mete irraggiungibili ci distolgono dal compito di fare il meglio con quello che abbiamo. Si sottovaluta l'impatto che può avere il contributo di ognuno all'armonia collettiva.

 

GIULIO CESAREGIULIO CESARE

«È necessario che in una società ci siano il Cagliari e la Juventus. È importantissimo capire che realizzando noi stessi contribuiamo alla composizione del tutto, lezione antica di Aristotele e Platone, con integrazioni moderne, penso a Hobbes, e risvolti contemporanei».

 

Talvolta tenersi mezzo passo indietro serve a garantirsi manovre più grandi. Gaio Giulio Cesare preferiva essere primo in Gallia che secondo a Roma, e non difettava certo di autostima. Talvolta, però, è una questione di bilancio: se il conto è in rosso, non resta che trarne le conseguenze.

 

MAURICIO ISLAMAURICIO ISLA

Come fece Estelle Morris, ex segretario di Stato all' Istruzione del premier Tony Blair, quando lasciò il ministero annunciando a colleghi, sindacati e parlamentari basiti: «Non sono all' altezza». E come ha fatto Brooklyn Beckham, quando ha abbandonato la carriera di calciatore dopo che l' accademia dell' Arsenal non gli ha offerto una borsa di studio. Il padre David, senza dire di quale figlio si trattasse, ha raccontato all' Abc il suo dispiacere nel sentirsi confessare: «Se non sono bravo come te non voglio giocare a pallone».

 

Da poco Mauricio Isla ha ammesso con il giornale cileno Lun : «Onestamente, non ero in grado di giocare alla Juventus. E se non sei a quel livello è meglio che trovi nuove soluzioni». Allo psichiatra Raffaele Morelli non piace parlare di «limiti»: «È sbagliato chiamarli "i miei limiti": sono i tuoi panni, la felicità sta nell' indossarli senza desiderarne altri».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…