il 19enne sinner battuto in finale a miami

SINNER, MA CHE “GIOCHI” SONO QUESTI? - IL 19ENNE RINUNCIA IMPROVVISAMENTE ALLE OLIMPIADI DI TOKYO A 20 GIORNI DAL VIA, DOPO AVER GIÀ RITIRATO LA DIVISA: “ADESSO IL MIO OBIETTIVO È ESSERE MIGLIORE, SPERO MI POSSIATE CAPIRE” (E INVECE NO) - DIETRO CI SAREBBERO GLI SCAZZI TRA IL SUO COACH RICCARDO PIATTI E LA FEDERTENNIS ITALIANA - IRRITATO ANCHE LORENZO MUSETTI, CHIAMATO A FARE DA TAPPABUCHI: DOVRÀ RIPROGRAMMARE TUTTA LA SUA ESTATE...

 

Piero Valesio per “Il Messaggero

 

sinner

E pensare che il Coni gli aveva già mandato la divisa olimpica. Jannik Sinner ha annunciato ieri che non farà parte della squadra italiana ai Giochi di Tokyo. La comunicazione urbi et orbi è arrivata ieri tramite Instagram: ma Filippo Volandri, capitano di Davis, lo ha appreso nella giornata di venerdì.

 

E dopo aver superato lo choc ha telefonato immediatamente al team di Lorenzo Musetti per comunicargli che sarebbe stato lui il sostituto di Sinner ai Giochi. Ricevendo però una risposta controversa: solo adesso ce lo dite?

 

sinner

A SORPRESA

La rinuncia di Sinner è arrivata davvero come un fulmine a ciel sereno. L'unico fra i convocati italiani che ha nutrito qualche dubbio sulla partecipazione ai Giochi è stato Fabio Fognini: ma dopo Parigi ha sciolto le riserve anche per l'idea di giocare il doppio targato Aniene con Matteo Berrettini. Poi qualcosa è successo.

 

sinner battuto in finale

Nella sua comunicazione urbi et orbi Sinner dice testualmente: «Rappresentare il mio paese è un privilegio e un onore e spero di farlo per molti anni. Ma adesso il mio obiettivo è diventare un giocatore migliore, in campo e fuori. Sono sincero con voi e spero potrete capire il mio ragionamento dietro a questa decisione».

 

Ma capire è difficile. Perché annunciare tale svolta a venti giorni dall'inizio dai Giochi mettendo giocoforza Musetti in una condizione perlomeno antipatica? Se l'intento era quello di lavorare alla grande per riprendere il filo del discorso dopo le batoste seguite alla finale di Miami perché non è stato pianificato tutto prima?

 

jannik sinner

Inutile dire che si avverte forte il sentore di una scelta ispirata da ragioni diverse. Che qualcuno colloca nei rapporti non idilliaci fra Riccardo Piatti, coach di Sinner, e la Federtennis italiana, nonostante da qualche settimana i due soggetti siano tornati a collaborare.

 

Fatto sta che il danno di immagine è pesante, un po' per tutti. Il presidente del Coni Giovanni Malagò è rimasto sorpreso, nulla di più, innanzitutto dalla tempistica. Rinunciare al posto quando già si è ritirata la divisa, non il massimo.

 

giovanni malago foto di bacco (2)

Malagò aveva pure fatto accreditare in extremis Piatti. Per lui (e per tutti) un azzurro che rifiuta i Giochi a una manciata di giorni dall'inizio della manifestazione è un nonsense. Ora si sta lavorando per andare incontro alle esigenze di Musetti. Il quale certo non ha gradito né i modi né i tempi di quanto è avvenuto.

 

Il perché è semplice. Lorenzo aveva già programmato la sua estate, avendo avuto garanzie di essere fuori dal quartetto italiano a Tokyo. Era iscritto a Bastad, Umago e Kitzbuehel. Poi avrebbe voluto fermarsi due settimane e riprendere sul cemento americano.

 

musetti

Ora, qualora accettasse la convocazione, dovrà sconvolgere tutta la programmazione. Accetterà, Lorenzo: perché ci tiene a rappresentare l'Italia e perché non ci tiene per nulla a passare per quello che non risponde a una chiamata d'urgenza a fini olimpici.

 

musetti

Anche se l'idea di fare da tappabuchi a causa di questioni altrui che non hanno molto a che fare col tennis lo ha fatto imbufalire. Ma le prossime ore saranno fondamentali per risolvere tutte le questioni aperte. Lunedì al Coni arriverà una risposta ufficiale.

SINNER MUSETTIsinner musetti 8musettimusetti 1sinner musetti 2

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…