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“SONO L’UOMO PIU’ SIMPATICO D’ITALIA, FORSE D’EUROPA” – BOBO VIERI RACCONTA LA SUA NUOVA VITA DA PADRE E L’AMORE PER COSTANZA CARACCIOLO: “IO NON LA GUARDAVO NEMMENO” – LEI: “PER ME LUI ERA TROPPO VECCHIO”. POI E’ INIZIATO UN GIOCO. ECCO QUALE - HO FATTO PARTE DELL’ONDATA DI BOMBER PIU’ FORTE CHE CI SIA MAI STATA IN SERIE A, NESSUNO E’ COME ME. ICARDI? SIAMO DIVERSI… STELLA? E’ MERAVIGLIOSA, MI BUTTEREI NEL FUOCO PER LEI. QUANDO AVRA’ 40 ANNI LA PORTO IO AL CINEMA. AL POMERIGGIO"

Gaia Piccardi per Liberi Tutti - Corriere della Sera

 

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Il Calciatore e la Velina è una favola che ha inventato lui, l' imponente bambino scalzo che si è appena messo comodo sul divano per sbaciucchiare con più gusto la minuscola Stella, mentre mamma Costanza osserva il lieto fine della storia con occhi lampeggianti d' azzurro.

 

Milano, casa Vieri-Caracciolo, interno pomeriggio, da qualche parte tra Brera e l' Arena. La notizia è nota: Christian Vieri detto Bobo, lo scapolone più impenitente del calcio italiano, si è fidanzato (questa non è una novità) ed è diventato papà (quest' ultima, invece, sì).

 

E vedere l' ex bomber della Nazionale, punta della generazione di fenomeni del calcio degli Anni Novanta, squagliato in una pozzanghera di sollucchero al cospetto di una donnina di cinquantacinque centimetri sdraiata comoda nelle sue manone, è uno spettacolo che da solo vale il prezzo del biglietto. Oggi poppata di 280 grammi. «Record!» esulta Costanza, cui i jeans - a due mesi dal parto - stanno già larghi. Miracoli da ex favorita del Gabibbo.

 

Da dove cominciamo? «Da lei», dice fiera la mamma: dalla creatura (Stella ha battuto in volata Sofia e Ginevra nel toto-nomi) attorno a cui ruotano le giornate dell' uomo chiamato gol e della principessa di Instagram, quasi tre milioni di follower in coppia. «Il primo mese Stella, che è nata con parto cesareo, si attaccava sempre al mio seno, poi abbiamo trovato un nostro ritmo. Allattarla è un' esperienza meravigliosa. Sono fortunata: ho amiche che non hanno potuto farlo per problemi o dolori».

 

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La piccola, di notte, per il gaudio dei genitori dorme. E se c' è da svegliarsi, come nella migliore tradizione, si fa a turno. «Bobo è un ottimo padre: la sa cambiare, le fa fare il ruttino. All' inizio la maneggiava come fosse di cristallo e io guardandolo, per la ferita al ventre, non potevo ridere. Ora la tira su e giù come se fosse di gomma. Ci ha preso la mano!».

 

Il papà tace. L' eloquio non è mai stata la specialità della ditta, meglio sfondare le difese con la forza addomesticata dalla tecnica del centravanti di razza. Juventus, Lazio, Inter, Milan, capoluoghi e provincia d' Italia: nella carriera Vieri non si è fatto mancare nulla e i presidenti hanno fatto follie per averlo, compreso firmare un assegno di 90 miliardi di vecchie lire (il numero uno nerazzurro Moratti al presidente laziale Cragnotti nel giugno 1999) e poi fotografarlo nudo con il cartellino del prezzo attaccato all' alluce. Cristiano Ronaldo, oltre quattro lustri fa, era lui. Oggi Bobo è imprenditore di sé stesso. Vive a Miami, fa il talent per BeIn Sport, network di canali sportivi con sede a Doha di proprietà di Al Jazeera Media Group. D' estate organizza la Bobo Summer Cup. Si diverte ancora a giocare a calcio sulla spiaggia, a riunire gli amici, a fare il deejay per hobby.

 

vieri caracciolo

Il papà tace perché è troppo preso a contemplare Stella, però acconsente. È arrivato il momento di raccontare come l' amicizia sia diventata amore: questa favola del Calciatore e della Velina, infatti, non prevede colpo di fulmine nel prologo. Molto tempo fa, il primo incontro. Lei, 29 anni: «Per me eri già troppo vecchio!». Lui, 46 il 12 luglio, finalmente in area a caccia del pallone: «E io non ti guardavo nemmeno!». Una vacanza a Formentera. Il weekend nei locali di Milano. Il giro è quello di Christian Brocchi, Alessandro Matri, Matteo Ferrari, gente di calcio che frequenta gente della tv. «All' inizio Bobo non parlava tanto» sottolinea Costanza. Ma dai. «Parlavo il giusto» precisa Christian. Poi comincia un gioco. «Lui dava i voti alle mie foto su Instagram». Voti alti. La tattica ha pagato. «Perché era collaudata!» ride Bobo, portatore sano di simpatia contagiosa.

Si sono innamorati lentamente, ma inesorabilmente.

«Una mattina, a Miami, Costanza mi ha scritto alle 6. Lì ho capito, però per prima aveva intuito tutto mia mamma Nathalie, che aveva sgamato la tresca quando ancora sembravamo solo amici».

 

«Ti ho scritto e tu dormivi...».

«Io non dormo mai».

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Si sono rivisti in Italia. E non si sono più lasciati. «Nemmeno noi sappiamo bene perché». Cosa amate l' uno dell' altra? Lui: «Non è questione di occhioni blu o bellezza fisica. È come è fatta Costanza. Carina, gentile, dolce: mi dà tranquillità». Lei: «Quando decidi di fare un figlio, è l' insieme che ti piace. Frequentandolo, mi sono resa conto che non lo conoscevo affatto». Lui: «Te lo spiego io, come sono fatto. Io sono il più simpatico che c' è in Italia. Forse in Europa. Con me ti ammazzi di risate dalla mattina alla sera. Capito?». Ricevuto. Bobo è noto per i suoi scherzi, per l' amabile convivialità che porta alle tavolate dei conoscenti, per la leggerezza con cui surfa sull' onda della vita:

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«In una squadra di pallone si cazzeggia ventiquattr' ore al giorno - spiega -. Quell' impostazione mi è rimasta. Ho solo pregi». Costanza rettifica: «E un unico difetto: è lunatico. Quando vuole è la persona più buona, generosa e gentile del pianeta, sennò apriti cielo». Bobo conferma: «Sono un cancro lunatico. Cioè cento volte più lunatico di un lunatico». In quel caso, «quando mette il muso e non spiccica parola», i Vieracciolo' s hanno trovato un loro antidoto: «Stiamo in silenzio per un po'. Poi si ricomincia».

 

Eccoci a confronti e paragoni. Un classico. A chi somiglia Stella? «Dal naso in giù a me - dice la mamma -, il taglio degli occhi è di Vieri, il colore speriamo sia Caracciolo». «Naso fine, begli occhi, la bocca di Costi - dice il papà -. Stella la immaginavo proprio così: diciamo che ho scelto bene la madre». Seguiranno altri pargoli, è scritto, se l' esistenza continuerà ad essere generosa con questa neo famiglia pronta a partire per gli Usa, destinazione Florida, perché è a Miami - dove tiene casa e bottega - che Christian sta per traslocare con le sue donne. «Il tempo di fare visti e vaccini, e si va. Vivo là da sei anni, lavoro e amicizie sono Oltreoceano.

 

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Tutte le mattine alle 9 si gioca a footvolley sulla spiaggia, il pomeriggio entro in studio per commenti e telecronache. Serie A, Liga, B inglese, campionato francese: seguo tutto. Il calcio è nel mio Dna. Oggi dominano Cristiano Ronaldo e Messi, due talenti devastanti. Però io ho fatto parte dell' ondata di bomber più forte che ci sia mai stata. Ci pensi: Inzaghi, Batistuta, Ronaldo (quello vero), Baggio, Trezeguet, Crespo, Shevchenko... Adesso in Italia vince sempre la Juve, ma a quei tempi sette squadre potevano puntare allo scudetto e le altre sei, se non ci riuscivano, si suicidavano». Si rivede in qualcuno, oggi? «No. Alto, grosso, mancino: nessuno è come me. Mi piacciono CR7 e Icardi, ma siamo diversi. Maurito è un giocatore d' area: sa che cosa vuole dire?». Che staziona in aerea e aspetta il pallone giusto. «Brava. Oh...!». Che c' è? «Guardi, comunque, che tra una partita di calcio e un film, la sera, scelgo il film. Possibilmente in lingua originale. A proposito: Coco, a Miami dovrai studiare l' inglese!».

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Segue adorabile battibecco. Costanza, nata a Lentini, in Sicilia, l' inglese lo mastica, ma certo non come chi è cresciuto in Australia, a Sydney, dove il padre calciatore, Roberto Vieri, era emigrato inseguendo un pallone. «A Miami ho frequentato un corso - racconta lei -. Bobo mi accompagnava a scuola in scooter ogni giorno: l' ho fatto tornare adolescente!

 

Traslocare in Florida mi sta bene: sui miei social posso lavorare anche dagli Usa e torneremo regolarmente in Italia per le vacanze e per i nonni». Impazziti, come da copione.

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Stella, nella famiglia Caracciolo (interista da generazioni), è la prima nipote. E ha anche dei giovani bisnonni. «Quando avrai un figlio capirai, mi ha sempre detto mia mamma nelle nostre discussioni - racconta Bobo che ora parla, eccome se parla -. Ma c' è poco da fare: solo quando vedi tua figlia, realizzi. Appena nata Stella, abbiamo fatto skin to skin. E lì, con la mia piccolina sul petto nudo, tutta la vita mi è passata davanti in un secondo. In quel momento ho capito il senso dell' esistenza. Una cosa meravigliosa. E ora mi butterei nel fuoco per lei, non scherzo. Mi manda fuori di testa. È il mio sangue. Io che dei bambini altrui mi stufavo dopo mezz' ora, non mi staccherei mai da Stella. È spettacolare. Mangia, dorme, fa dei versetti fantastici. Tra poco parla». Tempo al tempo. «Lui vorrebbe che, a due mesi, dicesse già papà» ride Costanza.

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Si è fatto tardi. Stella ha fame, ha diritto alla poppata. La mamma si prepara sul divano, il papà appoggia i piedoni sul tavolino e si accomoda per godersi lo spettacolo in prima fila. Come è cambiato Christian, con la paternità, Costanza? «È più espansivo. Con la bimba, perlomeno. Bobo non ama mostrare troppo le emozioni però con lei è speciale. E molto protettivo». Tipo che Stella non potrà uscire la sera con un ragazzo fino alla maggiore età? Bobo scatta palla al piede, inquadrando la rete: «Tipo che quando avrà quarant' anni la porto io al cinema. Al pomeriggio».

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