SPALLETTI E LA CROCIATA CONTRO LA PLAY STATION IN RITIRO - "QUALCHE AZZURRO È STATO SVEGLIO DI NOTTE PRIMA DELL’UCRAINA PER GIOCARE AI VIDEOGIOCHI, NON MI VA BENE. ALL’EUROPEO SI FA LA STANZA DEI GIOCHI COMUNE. A MEZZANOTTE E MEZZA, TUTTI IN CAMERA. CHI VUOLE SPUTTANARE IL TEMPO NON VIENE IN NAZIONALE - ANCHE SUI LETTINI SENTIVO CHE SE NON GLI FACEVAMO PORTARE I CELLULARI NON AVREBBERO FATTO I MESSAGGI. ECCO, BELLI, PER QUEI 5 MINUTI SI POGGIA" (PS: I CALCIATORI MESSI ALLA BERLINA DA SPALLETTI SONO STATI CONVOCATI)
Estratti da corrieredellosport.it
Spalletti parla poi della disciplina nel ritiro azzurro: "Abbiamo finito? Delle Play Station non ve ne frega? Non ve ne frega niente. Sono state fatte trasmissioni ad hoc, anche con ex calciatori. Si ritiene giusto che dei professionisti con la maglia dell’Italia non dormono la notte per giocare e non dare il meglio il giorno dopo? Il livello di un calciatore si vede nelle 22 ore fuori dal campo. A me non importa che fanno i giocatori, mi interessa che a una certa ora tentino di dormire.
Qualche giocatore è stato sveglio di notte prima dell’Ucraina, non mi va bene. All’Europeo si fa la stanza dei giochi comune, perché è importante riempire dello spazio. A mezzanotte e mezza, l’unica, tutti in camera. Le dipendenze non vanno bene. Non va disturbata la tua professione e io entro dentro. Chi vuole sputtanare il tempo non viene in nazionale, non c’è un contratto che li lega. Anche sui lettini sentivo che se non gli facevamo portare i cellulari non avrebbero fatto i messaggi. Ecco, bello. Ci sono i dottori che dicono che i telefoni fanno stare in tensione, per quei 5 minuti si poggia.
LUCIANO SPALLETTI PANCHINA D'ORO
Poi in sala comune si fanno i giochi, massimo all’una nelle camere. Poi diventa una dipendenza e non va bene. È una cosa normalissima, ho la certezza che si dorme poco e allora ci metto mano. I dottori dicono che se si dorme bene, si recupera meglio e si esprime meglio la nostra professione, lo dice la scienza. Non io perché sono un supereroe, Dio non mi ha dato questa super dote. Sono cose che vanno curate, ma ho visto che non gliene fregava niente". Poi gli viene chiesto se i giocatori che hanno fatto queste cose sono stati esclusi e Spalletti risponde: "No, sono qui".