“TORO” SCATENATO – L’INTER DEMOLISCE LA SALERNITANA CON UN POKER DEL "TORO" LAUTARO E SCACCIA I FANTASMI POST SASSUOLO: ORA I NERAZZURRI SONO PRIMI CON IL MILAN - L'ATTACCANTE ARGENTINO PARTE DALLA PANCHINA, MA QUANDO ENTRA, AL POSTO DI SANCHEZ, SEGNA 4 RETI IN 27 MINUTI: È LUI IL CAPOCANNONIERE DEL CAMPIONATO – “LE CRITICHE DOBBIAMO LASCIARLE INDIETRO. DOBBIAMO DIMOSTRARE IN CAMPO. IL TITOLO DI CAPOCANNONIERE? IO PENSO SEMPRE PRIMA ALLA SQUADRA”
Estratto da gazzetta.it
Benvenuti al Lautaro show. L’Inter scaccia il fantasma Berardi, si riposiziona con una certa baldanza accanto al Milan e fa gli occhi torvi al Benfica in arrivo a San Siro. Il tutto, salendo sulle spalle del suo Toro con la fascia: a Salerno per la prima volta in stagione Martinez parte dalla panchina, ma gli bastano 36 minuti per farne quattro e arrivare già in doppia cifra in stagione. Il poker tutto argentino dà l’idea di quanto la squadra di Inzaghi si aggrappi al suo fenomeno col dieci sulle spalle.
Ma il 4-0 contro la Salernitana è comunque più largo di quanto abbia detto la sfida: per 60’ la squadra di un traballante Sousa ha mostrato comunque orgoglio e giocato alla pari, ma sono stati i cambi di Simone a farla affondare così teatralmente nell’ultima mezz’ora.
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Visto che la ripresa inizia con sfacciataggine crescente da parte dei campani, Inzaghi decide di cambiare in anticipo rispetto agli standard, già al 9’ ecco la sostituzione tripla. Calha, stranamente impreciso, lascia la regia ad Asllani, mentre Micki è chiamato ai lavori supplementari al posto di Klaassen (rimandato, serviranno altri test per l’olandese). Ma, soprattutto, entra Lautaro per dare sostanza dopo gli alti e bassi di Sanchez.
Con l’argentino accanto al francese si suona tutt’altra musica in attacco, anche perché la connessione tra i due sgorga più naturale e il Toro dimostra di avere la gamba giusta, quella di inizio stagione: evidentemente anche un tempo e spiccioli di panchina è servita a ricaricare le pile. Dopo qualche buono spunto preparatorio, il capitano nerazzurro riesce a “spaccare” una partita tutt’altro che facile: il suo scavetto su Ochoa in uscita, dopo assist del gemello Marcus, è una bellezza.