inter tatuata

TRUCI A SAN SIRO! - LA NUOVA INTER E' BRUTTA, CATTIVA E TATUATA - DOPO NAINGGOLAN E VRSALJKO, IN ARRIVO ANCHE IL GUERRIERO VIDAL - ANCHE UN ALTRO VOLTO NUOVO, LAUTARO MARTINEZ, SUL POLSO SI È FATTO TATUARE UN TORO, DEDICATO AL SUO SOPRANNOME - MA CON TUTTI I DEBITI CHE HA, L'INTER DI SPALLETTI PUO' SPENDERE SENZA LIMITI?

nainggolan

Alberto Neglia per Libero Quotidiano

 

Il calcio, alla stregua del cinema, è un universo che crea e si nutre di stereotipi: ci sono i buoni, con le loro virtù, e i cattivi, coi loro vizi e peccati. Per questo, per l' abitudine diffusa a categorizzare, si tende a credere che stia nascendo l' Inter dei cattivi. Con l' arrivo di Vrsaljko (26 anni, prestito oneroso a 6.5 milioni e diritto di riscatto a 17.5) e la trattativa per Vidal (31, stessa formula usata col croato: operazione da 22 milioni), uniti a quello già definito di Nainggolan (30), i «cattivi» nella Milano nerazzurra abbondano.

 

vidal

Più tatuaggi che buon senso, obietteranno i detrattori, considerando la fama di trasgressori del belga e del cileno in particolare. L' ex Roma non ha sovrastrutture e, come dice Spalletti, è come lo vedi. Un gladiatore edonista, dedito al vizio e al fumo, e ricoperto di tatuaggi (oltre 50). Uno dei quali, le ali sulla schiena in memoria della madre scomparsa, rivela il gene buono che ogni villain (così sono chiamati i cattivi delle moderne serie tv) che si ammiri possiede.

vidal

 

La stessa reputazione di peccatore e tamarro accompagna da sempre Vidal: l' ex Juve, specie nella sua esperienza al Bayern, ha convissuto con molte dicerie sul suo conto.

Nell' inverno 2016 la Bild rese pubbliche le trasgressioni del cileno, reo di alzare spesso il gomito e di essere in sovrappeso. Il campo, per ora, ha dato altri esiti: Vidal rimane un guerriero, dotato di quella tenebrosa genialità che fece invaghire gli juventini. Gli stessi pregi che gli interisti hanno rintracciato in Brozovic (25), perno del centrocampo che verrà.

 

Non un cattivo classico: il croato, come i connazionali Perisic (29) e, chissà, anche Vrsaljko, tra i peccati capitali incarna quello dell' accidia, per i suoi noti sprazzi d' indolenza. Un tatuaggio ne rivela l' indole narcisista: un' emoticon che riprende il celebre gesto dell' EpicBrozo sulla mano, segno che il ragazzo coltiva insieme talento e personalità.

 

VRSALJKO

Un altro volto nuovo, Lautaro Martinez (20), sul polso si è fatto tatuare un toro, dedicato al suo soprannome (El Toro, appunto). L' argentino dividerà l' attacco con Icardi, più che un cattivo, un antieroe. Un capitano che di canonico ha l' impegno e la propensione al sacrificio (oltre alla vita «pulita» fuori dal campo), ma convive col demone della vanità: una vita sotto la lente dei social, e un aspetto da belloccio (con tatuaggi annessi, ovvio) che gli invidiosi non gli perdonano.Dunque, che sia l' Inter dei cattivi, rinunciando forse alla garra dell' uruguagio Vecino, ma con Skriniar (23) e de Vrij (26), due antidivi che non disdegnano la battaglia. Sperando non vada come al cinema, dove a vincere sono quasi sempre i buoni.

 

2. CILIEGINA VIDAL, INTER DA CORSA SPALLETTI SORRIDE UN ANNO DOPO

Matteo Se Santis per la Stampa

nainggolan

 

Con dodici lunghi mesi di ritardo, ma anche con il credito illimitato di un ritorno in Champions promesso e alla fine mantenuto, Luciano Spalletti può arrampicarsi sul cancello di Appiano Gentile e ritirare fuori la boccetta del profumo migliore.

 

«Quando si parlava di Vidal e Nainggolan, sono salito sul cancello di Appiano per aspettarli e mi ero anche improfumato per accoglierli», scherzava (ma non troppo) all' alba dello scorso campionato, dopo che dalla Cina era arrivata la mazzata della chiusura dei rubinetti, l' uomo che avrebbe riportato la pazza Inter nell' Europa che conta. Adesso, mettendo sulla bilancia gli arrivi di De Vrij, Asamoah, Lautaro Martinez, Nainggolan, Politano, Vrsaljko e quello ormai apparecchiato di Vidal, la Beneamata non può più nascondersi dietro allo slogan in inglese dello «stare per arrivare» («Inter Is Coming»), perché è arrivata al punto di venire considerata come una squadra da corsa.

ICARDI

 

Punti di forza «Nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro consenso», il comandamento di Spalletti, enunciato a proposito dello sbarco di Cristiano Ronaldo alla Juve, per la stagione alle porte.

 

Tra Nanchino e Milano, nonostante qualche recente «ci manca qualcosa» di facciata del tecnico, hanno allestito un «instant team» rispettoso delle linee guida dell' allenatore. Skriniar incedibile, Nainggolan acquisto insindacabile e due alternative per ogni ruolo: detto dal tecnico, promesso e praticamente fatto dalla società.

 

Salutati per questioni finanziarie Cancelo e Rafinha, dopo aver assecondato gli arrivi a parametro zero di De Vrij e Asamoah, avallato il prospetto Lautaro Martinez e l' innesto di Politano, Spalletti è stato l' asso pigliatutto dell' estate interista: accontentato nelle battaglie ideologiche su Skriniar e Nainggolan e anche sulle precise richieste Vrsaljko, sbarcato ieri a Milano, e Vidal (affare quasi fatto). Operazioni chiuse o quasi, svicolando dai paletti del Financial Fair Play, con la formula magica del diritto di riscatto: 6,5 milioni più 17,5 all' Atletico Madrid per il terzino croato; 5 più 17-18 al Bayern per il martello cileno.

lautaro martinez

 

Adesso, con la squadra desiderata praticamente fatta (anche se potrebbe esserci spazio per Barella), viene il bello (o il difficile) per Spalletti: trovare velocemente una quadra, recuperare i tanti reduci dal Mondiale e scovare altre forme di vita realizzative che non siano solo dipendenti da Icardi. Quasi senza alibi.

nainggolan spallettionorini nainggolanNAINGGOLANnainggolan

Ultimi Dagoreport

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…