CHI VIENE DOPING... - NON SOLO MOGGI, DE LUCA E SCHWAZER: ANCHE L'INSOSPETTABILE BRIDGE HA I SUOI "TOSSICI" - MA IL RECORD 2016 DELLE INIBIZIONI TOCCA AL BODY BUILDING: 11 POSITIVI SU 12 CONTROLLATI AL CAMPIONATO ITALIANO, UNO L'HANNO TROVATO POSITIVO A VENTI SOSTANZE DIFFERENTI...
Marco Bonarrigo per il Corriere della Sera
A qualcuno, tipo Carlo Gervasoni, il grande pentito dello scandalo Calcioscommesse del 2011, non è andata poi neanche così male: oggi si guadagna da campare piazzando beni di lusso per conto di una società torinese, e a giudicare da alcune fotografie postate tempo fa su un profilo Instagram ora rimosso gli affari vanno benone.
Difficile non pensare che tutta quella celebrità, per quanto poco invidiabile, non gli sia stata in fondo un po' anche d' aiuto. Non sempre però la vita del radiato è ostriche e champagne, non sempre - o meglio non a tutti - capitano i tempi supplementari.
È una controindicazione del professionismo ad alto livello: tiri calci a un pallone per tutta la vita, poi quando te lo tolgono è dura. Angelo Pagotto, ad esempio. Gran bel portiere, all' Europeo Under 21 del '96 costrinse alla panchina un certo Buffon. Beccato due volte positivo alla coca, reo confesso, s' è però giocato la carriera e lo hanno tenuto fuori per otto anni.
Nel 2011, ancora sotto squalifica, lo scoprirono ad allenare di nascosto i portieri della Sanremese e gli allungarono la squalifica per altri sei mesi. Una volta ha anche provato a farsi assumere come vigile urbano a Bordighera, ma non ha passato il concorso.
Uno che invece forse uscendo dalla porta di servizio dal calcio ha trovato addirittura qualcosa di meglio è Marco Paoloni, altro protagonista della storiaccia delle scommesse 2011, il portiere della Cremonese che prendeva i gol apposta: sulla sua vicenda ci ha fatto un libro, Colpevole all' italiana .
Flachi, coca pure lui, oggi vende panini nel suo bar a Firenze: «E mi piace un sacco».
Ma nell' elenco dei «fine pena mai» ci sono anche dirigenti. Come Luciano Moggi, cacciato dalla Figc per Calciopoli e oggi opinionista per Libero . Dirigente, ma nel basket, era poi l' ex direttore generale e presidente di Siena, quel Ferdinando Minucci cacciato dalla Fip per grane fiscali costate anche la revoca dei due scudetti 2012 e 2013. E poi ovviamente ci sono loro, i ciclisti. Il «carcere» delle due ruote è affollatissimo: 206 stangati tra cui 37 a tempo indeterminato e 71 con pene superiori a 10 anni. Sanzione record (25 anni) per il napoletano Carmine Galletta, che tornerà a pedalare solo nel gennaio 2040. In 80 sono in attesa di giudizio. In prevalenza uomini over 40, beccati ai controlli e/o a distribuire sostanze proibite.
Pochi i professionisti. C' è Danilo Di Luca, trionfatore al Giro 2007, il primo italiano all' ergastolo sportivo. C' è Riccardo Riccò che sconta 8 anni.
Non possono gareggiare, allenare, avvicinarsi a un impianto sportivo o a una corsa. Il primo vende bici a Pescara, l' altro s' è trasferito a Tenerife per allenare senza farsi notare. Il marciatore Schwazer consiglia solo atleti non agonisti per evitare che anche loro vengano sanzionati.
A proposito: la Federatletica ha appena condannato (18 mesi) il giudice della marcia Maggio, che aveva suggerito a Donati, allenatore di Alex, di non far vincere all' atleta le prime gare dopo la squalifica. Poi ci sono anche i controsensi: i medici squalificati per doping, come Michele Ferrari, non vengono quasi mai sospesi dall' albo professionale. L' Ordine, cui il Coni trasmette le sentenze, non penalizza mai gli associati: tutela del diritto al lavoro.
È un universo vario, quello dei rinnegati dello sport. L' insospettabile Ficr, la Federazione Cronometristi, commina regolarmente radiazioni - in tanti truccano gli orologi - ma inserisce una X al posto dei nomi: la privacy dei giudici vale più di quella degli atleti. Lo scorso anno il sollevamento pesi ha radiato un tizio che si fingeva capo della commissione medica federale, che non esiste, e squalificato due tesserati che aggiungevano chili al tabellone elettronico per avvantaggiare un atleta.
Il tribunale della Federazione Sport Equestri è oberato di lavoro: nel 2016 radiazione a un atleta che ha provocato la morte violenta del cavallo e a un allenatore per molestie sessuali.
Ma il record 2016 delle inibizioni tocca al body building: 11 positivi su 12 controllati al campionato italiano, uno l' hanno trovato positivo a venti sostanze differenti. Chiudiamo con la Figb: viaggia sui 40 processi a stagione, radiando bari conclamati e sanzionando disturbatori di partite, diffamatori, stalker telefonici.
È il bridge. Farebbe ridere, se non fosse una cosa seria.