
TUTTI IGNUDI PER L’ARTE! LA RETROSPETTIVA SU JAMES TURRELL SI VISITA SOLO SENZA VESTITI, ALL’INSEGNA DEL MINIMAL - SENI E FALLI IN LIBERTA’ SI INTEGRANO MEGLIO CON LUCI E COLORI
tutti nudi per la mostra in australia
Monica Tan per “The Guardian”
La “National Gallery of Australia” di Canberra ha inaugurato la retrospettiva su James Turrell con tour di 50 visitatori a botta, totalmente nudi. I vestiti vengono riconsegnati all’uscita. La guida Stuart Ringholt, anche lui nudo, dice che serve a liberare lo spirito, a cancellare il ceto sociale, perché, senza vestiti, tutti sono uguali e non conta quanti soldi abbiano.
Serve anche a integrarsi meglio con luci, ologrammi e colori. Spiega Ringholt: «In uno spazio così ridotto, i vestiti rappresentano un disturbo visivo dell’esperienza. Le opere sono minimali, il museo è minimale, quindi anche il pubblico deve esserlo. Noi siamo siamo nudi nei momenti più felici: quando ci facciamo il bagno, quando dormiamo, quando facciamo l’amore».
L’esperienza è surreale. Si entra in un’istituzione grandiosa e si viene circondati da seni e falli che oscillano come pendoli. Ci si sente a disagio, ma la sensazione migliora ad ogni passo. In genere apprezziamo l’arte con gli occhi, stavolta lo facciamo con tutto il corpo. Senza la mediazione dei vestiti, il corpo sembra inzupparsi di luce. E’ una sensazione sensuale, non sessuale.
Tutti si guardano, ma alla fine si nota solo che apparteniamo alla stessa tribù, ognuno con una forma diversa, più o meno bella. C’è differenza fra esibizionismo e nudismo. Nel primo caso ci si eccita a guardare o a farsi guardare, nel secondo ci si rilassa, si accettano le persone per quello che sono. E’ un atto liberatorio, un’esperienza che trasforma. Una volta fatta, non si vorrebbe più tornare indietro.
tour national gallery of australia
retrospettiva su james turrell