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"MILA E MIMI’ VE SPIACCIANO CASA" – TUTTI PAZZI PER LE RAGAZZE DELL’ITALVOLLEY CHE VOLANO IN SEMIFINALE AI MONDIALI – FENOMENO EGONU, FISICO DA PANTERA E SCHIACCIATE ATOMICHE:  "CHE NOIA LA NORMALITA'. MEGLIO ESSERE SPECIALI" - NATA VICINO PADOVA DA GENITORI NIGERIANI, L’AZZURRA TIENE MOLTISSIMO ALLE SUE ORIGINI: "MI DÀ FASTIDIO LA DISCRIMINAZIONE DA PARTE DELLE PERSONE POTENTI" – L’APPLAUSO DI MATTARELLA - VIDEO

 

Eleonora Cozzari per il Corriere della Sera

 

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Un oro mondiale lei lo ha già vinto, tre anni fa. Era l' Under 18 ma rende l' idea. Piercing al naso, fascia bianca da tennista sulla fronte, matita azzurra sotto gli occhi. Paola Egonu ha il fisico di una pantera dagli occhi imperturbabili. Sulla vittoria dell' Italia contro il Giappone - un tie break al cardiopalma che è valso un posto straordinario in semifinale - c' è molto del suo talento. «Sono contentissima, non ci siamo mai date per vinte. È il nostro momento, ce lo meritiamo».

 

Questo Mondiale è la sua consacrazione. Braccio svelto e tenuta mentale impressionante. Carattere e varietà di colpi, 190 cm di potenza (addirittura una schiacciata a 99 km/h). E dire che Paola ha solo un anno di club «vero» alle spalle. Solo una finale scudetto giocata. Solo 19 anni compiuti. Ma, senza di lei, ieri le azzurre probabilmente non avrebbero vinto. Nata in provincia di Padova da genitori nigeriani, alle sue origini ha sempre tenuto moltissimo: «Una cosa non esclude l' altra: quello che mi dà fastidio è la discriminazione da parte delle persone potenti». È la miglior realizzatrice del Mondiale (218 palloni messi a terra), contro il Giappone ne ha chiusi 36. Ma niente di nuovo.

 

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Due anni fa, con la maglia del Club Italia, ha stracciato tutti i record: quello di punti in una partita, 46. E quello di punti in una stagione, 553. E quest' anno a Novara è stata la seconda miglior marcatrice del campionato, conquistando i primi trofei in carriera: Supercoppa e Coppa Italia. Adora i muffin al cioccolato e dice di sé: «Essere normale è noioso. Meglio essere speciali».

 

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Così quattro anni dopo, l' Italia è ancora tra le migliori squadre del mondo. La quarta volta nella storia della pallavolo femminile (nel 2002, 2006, 2014 e 2018). Nelle tre precedenti è arrivata a medaglia solo nel 2002, quando Togut, Lo Bianco e Piccinini si sono messe al collo l' oro. Ere sportive fa. A Yokohama, venerdì, c' è la sensazione che chiunque sarà l' avversaria, le azzurre venderanno cara la pelle.

 

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Saranno Italia, Cina, Olanda e Serbia a giocare per le medaglie. Gli accoppiamenti di semifinale però si sapranno solo al termine dell' ultima giornata, oggi. L' Italia affronterà la Serbia per il primato nel girone.

 

La Cina farà lo stesso con l' Olanda. Gli scontri valgono solo in quest' ottica. In una formula che non ha eguali nello sport, dove per arrivare a vincere un Mondiale devi giocare 13 partite, non va bene. Con il Giappone è arrivata la decima vittoria su dieci partite. Difficilissima a livello emotivo. «Sapere che era una grande occasione ci ha giocato un brutto scherzo - commenta il c.t. Mazzanti -. Credo che il timore che questa occasione venisse sciupata non ci ha fatto esprimere come nelle partite precedenti. La paura di perdere qualcosa di importante ha fatto capire alle ragazze che di quella paura non ci facciamo niente». E anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella le applaude: «Un grazie alle azzurre della pallavolo, stanno conducendo uno strepitoso Mondiale». L' Italia è con voi.

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