della valle

DELLA VALLE DI LACRIME – STANCHI DELLE CONTINUE CONTESTAZIONI, I PROPRIETARI DELLA FIORENTINA PENSANO ALL'ADDIO – L’IPOTESI DI RESTITUIRE LA SQUADRA AL SINDACO - SCOPPIA IL CASO BERNARDESCHI CHE RIFIUTA LA PROPOSTA DI RINNOVO A 2,7 MILIONI: VUOLE QUASI IL DOPPIO

DELLA VALLEDELLA VALLE

Luca Calamai per La Gazzetta dello Sport

 

La Fiorentina nella classifica Uefa per club è la terza italiana dopo Juve e Napoli; la proprietà ha appena presentato il progetto del nuovo stadio e della cittadella che, quando andrà a regime, garantirà un salto di qualità anche a livello sportivo e il bilancio appena approvato dimostra che il club è perfettamente in regola con il fair play finanziario e che gli investimenti sono continuati nonostante debiti da ripianare. Tre indizi che dovrebbero far sorridere il pianeta viola.

 

Invece sembra di essere tornati ai tempi dei Guelfi e Ghibellini.

Con un clima di continua conflittualità. Il grido di accusa di Andrea Della Valle dopo il pareggio di Sassuolo non è lo sfogo di un momento. Il proprietario della Fiorentina vive un malessere profondo. Che lascia spazio a qualsiasi ipotesi. Compresa quella di un addio al calcio. E, tanto per essere chiari, non ci sono e non ci sono mai state in passato offerte da parte di imprenditori (cinesi, arabi, italiani) interessati a rilevare il club. Né i Della Valle sono in cerca di una simile ipotesi.

DELLA VALLEDELLA VALLE

 

Se vincesse la voglia di uscire dal tritacarne pallone la scelta sarà quella di riconsegnare la squadra al sindaco. In un cerchio che si chiuderebbe da dove era iniziato.

 

«I cori dei tifosi sono incomprensibili, ora ci devo pensare», ha detto Andrea Della Valle con occhi tristi. Il patron più che arrabbiato è sorpreso. Non capisce il perché dei continui attacchi di una minoranza rumorosa del tifo viola.

 

Lo accusano di non essere tifoso, di non investire nell' azienda calcio, di essere lontano dalla squadra. Eppure non riesce mai a finire una partita senza barricarsi dentro il suo ufficio perché soffre troppo in tribuna. Nella sua gestione gli investimenti hanno superato i 300 milioni di euro senza, tra l' altro, aver mai avuto la gioia di alzare una coppa. E non perde occasione per piombare a Firenze per confrontarsi con Corvino, per stimolare Sousa, per incoraggiare i giocatori. Anche domenica per stare al fianco di Borja Valero e compagni ha lasciato la famiglia in vacanza a Capri.

 

DELLA VALLEDELLA VALLE

Ecco perché non accetta più insulti gratuiti. Ecco perché domenica si è ribellato. Osservando che «solo la passione mi fa andare avanti». Andrea Della Valle ha messo in piazza la sua sofferenza. Ora vuol capire che cosa pensa Firenze. Non è un referendum. Ha capito da tempo che dividersi è nel Dna della città. Ma vuole capire se la sua famiglia è ancora gradita. Ha senso proiettarsi nel futuro (il progetto dello stadio e la cittadella) se il presente è costruito sulla sabbia? Poi, deciderà. Se ripartire con una nuova sfida o alzare bandiera bianca. Conservando con gioia il ricordo dello scudetto appena vinto con le ragazze in un Franchi dove c' erano tifo e sorrisi.

BERNARDESCHIBERNARDESCHI

 

 Tra l' altro, all' orizzonte sta per materializzarsi un altro caso. La proprietà ha offerto a Bernardeschi un nuovo contratto da due milioni e settecento mila euro netti a stagione. Un investimento importante che va oltre le potenzialità del club. Ma Della Valle considera Federico un simbolo della Fiorentina del futuro. Un ragazzo costruito in casa che sta diventando un campione e che domenica ha sottolineato il disagio: «Ci è mancata la lucidità, ma non è facile rendere in questo ambiente». La trattativa è in stallo.

sport calcio italiano fiorentina diego della valle palleggi sport calcio italiano fiorentina diego della valle palleggi

 

Il procuratore di Bernardeschi ha chiesto un ingaggio quasi doppio. Il riferimento è il nuovo contratto appena firmato da Insigne col Napoli. Impossibile trovare un punto d' incontro su queste basi. A meno che il giocatore non accetti l' offerta della Fiorentina pretendendo l' inserimento di una clausola. Ma a che cifra?

 

Una storia che rischia di creare ulteriori spaccature tra proprietà e tifoseria. Tutto questo mentre il presidente operativo Mario Cognigni si confronta con i vertici federali per cercare una soluzione alla crisi di Lega. La Fiorentina è considerata un modello ma non riesce a far innamorare i propri tifosi. Storia strana. Dal finale incerto.

FIORENTINA IRA TIFOSI CONTRO DELLA VALLEFIORENTINA IRA TIFOSI CONTRO DELLA VALLEBERNARDESCHIBERNARDESCHIBERNARDESCHIBERNARDESCHIandrea della valle   patron della fiorentinaandrea della valle patron della fiorentina

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...