roma united arsenal villarreal

IL VILLARREAL EVITA L’EN-PLEIN INGLESE IN EUROPA: LA ROMA VINCE 3-2 MA IN FINALE CI VA IL MANCHESTER UNITED. FAVOLA ZALEWSKI: ESORDIO CON GOL PER IL POLACCO 19ENNE DI TIVOLI - I 'RED DEVILS' AFFRONTERANNO IL VILLARREAL CHE HA ELIMINATO L’ARSENAL. PER IL TECNICO DEL "SOTTOMARINO GIALLO" UNAY EMERY QUINTA FINALE DI EUROPA LEAGUE E RECORD DI VITTORIE NEL MIRINO (FINORA NE HA VINTE TRE, TUTTE CON IL SIVIGLIA)

 

Andrea Pugliese per gazzetta.it

 

roma manchester united

Una vittoria piena di cose. Dove dentro c'è l'orgoglio della rivincita, la voglia di mettersi in mostra agli occhi di Mourinho e il rammarico per il drammatico secondo tempo di Manchester. La Roma stavolta supera lo United per 3-2 grazie alle reti di Dzeko, Cristante e del giovane Zalewski (occhio, è un talento), tutte giunte nella ripresa. E per un po' ha anche sperato nella clamorosa remuntada, quando sul 2-1 De Gea ha piazzato una serie di interventi assolutamente decisivi.

 

A portare lo United in salvo è invece stato ancora una volta Cavani, autore di una doppietta, esattamente come all'andata. Il suo, evidentemente, è un conto aperto con la Roma, visto che con i due di ieri sono ben 13 i gol segnati in carriera ai giallorossi. A Fonseca e i suoi ragazzi resta comunque l'orgoglio di aver dimostrato di potersela giocare davvero alla pari. Anche se con quello, appunto, c'è anche un pieno di rammarico difficile da digerire.

 

roma manchester united zalewski

ANCORA CAVANI—   Fonseca si schiera con il 4-1-4-1 con Mancini in mediana, schierato davanti alla difesa. Solskjaer rispetto all’andata lascia invece fuori Lindelof, McTominay e Rashford, buttando dentro Bailly, van de Beek e Greenwood. La partenza della Roma è buona e se fosse arrivato anche il gol in quel primo quarto d’ora in cui i giallorossi hanno spinto forte forse sarebbe stata una partita diversa. Ed invece De Gea è subito strepitoso a dire di no a Mancini da due passi, poi i tentativi - tutti pericolosi - di Mikhitaryan, Pellegrini e Pedro sono finiti fuori. Esaurita un po' la scarica nervosa, ha iniziato a venir fuori lo United, anche grazie alla maggior qualità nel palleggio di gente come Pogba, Fred, van de Beek e Bruno Fernandes. Curioso, però, che a costruire il primo pericolo sia Cavani ma su errore in uscita di Smalling, con il pallonetto dell’uruguaiano che scheggia la parte alta della traversa.

 

fonseca

Cavani però da lì in poi diventa quasi incontenibile e se sul primo tentativo in corsa Mirante gli dice di no in angolo, sul secondo (39') il portiere giallorosso si deve piegare, ma non senza colpe. Prima Smalling si era dovuto arrendere all’ennesimo infortunio della sua stagione (al suo posto il giovane Darboe, bravo, con Mancini riportato al centro della difesa) e Pellegrini era stato ancora pericoloso dal limite (con Dzeko egoista, l’avesse servito prima...), subito dopo De Gea era ancora perfetto su Mkhitaryan. Dall’altra parte, invece, un tentativo di Greenwood finito fuori e un tiro a giro di Bruno Fernades che ha fatto gridare al gol. Più in generale la Roma ci ha provato con rabbia e voglia, ma la differenza di qualità in mezzo al campo a tratti è sembrata fin troppo marcata.

 

LA RIVINCITA—   Come nel primo tempo, la Roma parte forte anche nella ripresa. Stavolta, però, i risultati sono completamente diversi. Prima Brych non dà un clamoroso rigore per fallo di mano di Maguire (considerato involontario, dopo un colpo di tacco), poi la Roma riesce a pareggiare e addirittura a passare in vantaggio: il pari arriva con un colpo di testa ravvicinato di Dzeko, il 2-1 con un tiro improvviso di Cristante che finisce sotto il sette. È il momento migliore dei giallorossi, che vanno vicino altre due volte al gol che avrebbe potuto riaprire tutto. Ma in entrambe le occasioni De Gea è magistrale, prima con una doppia parata su Dzeko e Pedro e poi respingendo (con fortuna) il tocco a botta sicura di Pellegrini.

torino roma fonseca

 

Dall’altra parte, invece, è Greenwood a sfiorare il gol con un elegante scavetto, mentre a chiudere qualsiasi velleità di rimonta giallorossa ci pensa ancora una volta Cavani, che di testa brucia Mirante su assist di Bruno Fernandes. La Roma però ci prova lo stesso a vincere e ci va anche vicino con il palo di Mkhitaryan. Poi c’è ancora spazio per l’esordio assoluto di Zalewski. Ed è proprio lui a siglare il meritato 3-2 con un tiro al volo (deviazione di Telles) su cross di Santon. Finisce così, con la Roma a festeggiare una vittoria di prestigio ed a rammaricarsi ancora di più per quel maledetto secondo tempo di Manchester.

 

UNAY EMERY

Da gianlucadimarzio.com

 

Chiamatelo pure Mr. Europa League, perché per Unai Emery questa competizione è uno scenario familiare come il giardino di casa sua. Con lo 0-0 di oggi del Villarreal contro l’Arsenal l’allenatore basco si è qualificato per la quinta volta in finale.

 

 

arsenal villarreal

Già dalla prima partecipazione, nel 2009/2010, Emery ottenne risultati notevoli, arrivando ai quarti con il Valencia. Fu sempre con i Ché che si qualificò alla prima semifinale, solo un anno dopo. A seguire, il basco è andato anche oltre ed ha conquistato quattro finali in quattro tentativi consecutivi: le tre vinte di fila con il Siviglia fra il 2014 e il 2016 e quella persa con l’Arsenal di fronte al Chelsea nel 2019. Ed oggi, alla prima stagione alla guida del Villarreal, l’ennesimo prestigiosissimo traguardo.

 

 

A una sola partita dal traguardo, è difficile credere che Emery non pensi ad un record che, data la sua efficacia in questa competizione, sembra ormai a tiro. Se vincesse questo torneo, infatti, l’allenatore del Villarreal solleverebbe la quarta Europa League della carriera, diventando il più vincente della storia della competizione a spese di Giovanni Trapattoni, campione in due occasioni con la Juventus e in una con l’Inter quando ancora si chiamava Coppa UEFA. 

emery

 

Emery, in realtà, si è portato avanti e un record del Trap l’ha già superato un mese fa. Contro la Dinamo Kiev, quando ha diretto la sua gara numero 101 nella competizione (qualificazioni comprese) ed è diventato l’allenatore con più partite in Europa League, lasciandosi alle spalle proprio Trapattoni a 100. Oggi è già arrivato a 106 incontri, nei quali ha sommato 66 vittorie, 27 pareggi e solo 13 sconfitte. È inoltre imbattuto in questa edizione, con 12 vittorie e due pareggi col Maccabi Tel Aviv, nei gironi, e contro l'Arsenal nella semifinale di ritorno.

 

Il Manchester United nel cammino

Dopo aver eliminato la sua ex squadra, Emery troverà di fronte a sé un'altra inglese: il Manchester United. Sarà la prima finale di prestigio del Villarreal: il submarino amarillo e l'allenatore spagnolo sono pronti a scrivere la storia del club. D’altronde, giocare in Europa League, per Emery, è come farlo nel giardino di casa sua.

unai emery

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)