gilles villeneuve

“VILLENEUVE SI SENTÌ TRADITO DA PIRONI E LA FERRARI NON LO APPOGGIÒ” – A 40 ANNI DALLA MORTE DI GILLES, I RICORDI DI JODY SCHEKTER DELL’EX FERRARISTA: “PIRONI INFRANSE UNA REGOLA DELLA SCUDERIA. LUI CERCÒ IL MIO APPOGGIO, LO ACCOMPAGNAI A MARANELLO. DECISE CHE A ZOLDER SI SAREBBE RIBELLATO E POI INVECE…” – LITIGATE? DOPO IL DUELLO DI DIGIONE GLI DISSI: "SEI UNO STUPIDO, PENSI CHE SIA DIVERTENTE MA QUI SI MUORE IN FRETTA". FARE A RUOTATE ERA PERICOLOSISSIMO, SU QUESTO CONCORDAVA, MA LA VOLTA DOPO L'AVREBBE RIFATTO UGUALE" - VIDEO

Stefano Mancini per “la Stampa”

 

GILLES VILLENEUVE

«Il mio ricordo di Gilles? Quello di un grande amico con cui mi sono divertito». Jody Scheckter è stato tante cose: compagno di squadra di Villeneuve in Ferrari nel 1979 e 1980, campione del mondo di Formula 1 ('79), costruttore di sistemi difensivi militari e oggi, a 72 anni, produttore di mozzarelle nella campagna inglese. «Le migliori del mondo - garantisce -. Ma la mia più grande impresa è stata sopravvivere alle corse».

Scheckter risponde da Città del Capo, il suo Sud Africa.

Ruota lo smartphone e inquadra un mare al tramonto «tanto per farle provare invidia».

 

Otto maggio del 1982, l'ultimo, tragico volo di Gilles Villeneuve. Quando vi incontraste per l'ultima volta?

«Due settimane prima, quando litigò con Pironi a Imola. Non riusciva ad accettare che un compagno di squadra tradisse la sua fiducia. Venne a parlarmi: sapeva che ero sempre stato sincero con lui. Cercava il mio sostegno».

 

C'era un patto tra i due?

GILLES VILLENEUVE 1

«No, era una regola della Ferrari: se i piloti fossero stati primo e secondo, avrebbero dovuto mantenere la posizione. Pironi invece lo sorpassò e vinse».

 

Lei che cosa fece?

«Lo accompagnai a Maranello, dove non ricevette l'appoggio che pensava di meritare.

Dalla gara successiva a Zolder si sarebbe ribellato».

 

E invece ci fu l'incidente fatale con Jochen Mass: dov' era quando lo venne a sapere?

«Ero a Monaco, ero stato operato di ernia. Mia moglie raggiunse la sua in Belgio. Le restò accanto quando decisero di staccare le macchine».

 

Nel '79 a Monza Gilles rispettò le consegne e le consegnò di fatto il titolo. Davvero non temette un attacco?

«Eh sì, negli ultimi due giri pigiai sull'acceleratore. Mi fidavo, però non si sa mai. Non volevo correre rischi, ma Gilles era una persona leale, per questo fu così amareggiato tre anni dopo dal comportamento diPironi».

 

VILLENEUVE ARNOUX

Mai una litigata con lui?

«Mai. Solo qualche discussione».

Tipo?

«Dopo il duello di Digione gli parlai a muso duro».

 

Ma è il simbolo della F 1

«Tutti pensavano che fosse stato fantastico, agli sponsor era piaciuto, il pubblico si era divertito, ma a quei tempi bastava un attimo. Gli dissi "sei uno stupido, pensi che sia divertente e grandioso, ma qui si muore in fretta". Fare a ruotate era pericolosissimo, su questo concordava, ma la volta dopo l'avrebbe rifatto uguale».

 

Si narra di un vostro viaggio Montecarlo-Maranello in 2 ore e 45 minuti. Verità o leggenda?

«Non ricordo di aver preso il tempo, però sì, guidava come un pazzo. Gli avevo raccomandato di non esagerare, ma a pochi chilometri dall'arrivo cominciò a gommare. Gli piaceva questa immagine di spericolato. Era la sua debolezza».

 

Lei per 21 anni è stato l'ultimo campione del mondo della Ferrari. Le è dispiaciuto quando Schumacher ha interrotto questo primato?

VILLENEUVE PIRONI

«No. Dopo il ritiro, sono stato 12 anni in America per sviluppare l'azienda che avevo fondato. Al ritorno in Europa, ero diventato più famoso per il solo fatto di essere stato l'ultimo campione in Ferrari. Eppure non avevo più fatto nulla».

 

Perché si ritirò un anno dopo il titolo?

«Nel '79 ero competitivo, io e Gilles eravamo più o meno sullo stesso livello. Nella stagione successiva non ero più così veloce, non so perché. Mi svegliavo nel cuore della notte e non capivo che cosa mi succedesse. Era finita. Dopo poche gare annunciai che avrei smesso. Villeneuve era più veloce».

 

Aveva paura di un incidente?

VILLENEUVE PIRONI 2

«Sì. La mia epoca è stata tra le più pericolose. Un anno facevi una curva in terza marcia, quello dopo in quinta. La stessa curva, capisce?».

 

Saltiamo a oggi: le piace la F1 ipertecnologica e sicura?

«Vedere la Mercedes vincere sempre è stato molto noioso.

Quest' anno è molto più eccitante: la Ferrari sta andando bene e le gare sono più belle. Anche il duello dell'anno scorso tra Hamilton e Verstappen è stato divertente: finalmente c'è stato un nuovo vincitore».

 

Raikkonen nel 2007 è stato l'ultimo campione in rosso. Non sono i suoi 21 anni, ma ci stiamo avvicinando

«Leclerc è molto bravo, capisce la tattica ed è un duro. Può competere con Verstappen». È stato giusto secondo lei escludere i piloti russi? «Devono cacciarli da tutti gli sport. Quello che sta succedendo in Ucraina è orribile».

gilles villeneuve

 

Ha qualche rimpianto?

«Nessuno».

Che lavoro fa oggi Jody Scheckter?

«Ho fondato un'azienda in America, ho preso una fattoria in Inghilterra che produce la migliore mozzarella del mondo e intanto sto ristrutturando una casa in Italia. Dopo la F1 ho avuto parecchi impegni».

JODY SCHEKTER

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO