massimo ferrero viperetta

VIPERETTA, CHE CINEMA! "UNA VOLTA TROVO SERENA GRANDI TUTTA NUDA IN CAMERINO: LEI MI DICE CHE FAI GUARDI? MORTACCI TUA, JE RISPONDO: NUN SOLO GUARDO, VORREI PURE TOCCA' – L’INCONTRO CON FIDEL CASTRO CHE GLI URLÒ: “MOLLAME LA MANO, POR FAVOR” – I CESTINI RAZZIATI SUL SET, COME NASCE IL SOPRANNOME VIPERETTA E LA SPARATA: "DOPO AVER FATTO VINCE LO SCUDETTO ALLA SAMP, ME COMPRO LA ROMA E VE REGALO LA CHAMPIONS"

Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

MASSIMO FERRERO VIPERETTA

 

Si annunciò da lontano, con la sua risata cimiteriale. Un albergo a Castelfranco Veneto, tavolata di giornalisti e procuratori sportivi, una cena di qualche tempo fa. Ma guarda: è arrivato Viperetta. Lui: spettinato e allegro. Però anche sfacciato: «Me siedo solo pe' favve un favore». Elegante nella sua giacca blu di sartoria: «Tocca un po': sai questo come se chiama? Ca-che-mi-re. Nun te dico quanto costa, sinnò me svieni». Visionario: «Dopo aver fatto vince lo scudetto alla Samp, me compro la Roma e ve regalo la Champions».

 

FIDEL CASTRO MASSIMO FERRERO VIPERETTA

Chiede una bottiglia di Amarone, i camerieri - sussiegosi - portano anche un vassoio fumante di risotto al radicchio. «No, aspe': er vino è bbono, ma 'sto pappone ve lo magnate voi. Io ciò fame: se po' ave' 'na bella ajo e olio?» (urlando). Gli squilla il cellulare, come suoneria ha «Nessun dorma»: «So' chic d'animo, pure se so' nato a Testaccio», nel 1951, padre controllore sui bus, madre ambulante.

 

Ma, al terzo bicchiere di rosso, Massimo Ferrero racconta della nonna, Antonietta Prosperini. «Santa donna. Faceva l'avanspettacolo all'Ambra Jovinelli, il Dna dell'attore è un dono suo. Da vecchia teneva tutti i soldi sotto er cuscino. Io lo sapevo, je davo un bacetto e intanto, ogni volta, me fregavo mille lire. Me ricordo l'ultima cosa che disse, sul letto de morte: Massimé, i sordi l'ho spostati nel cassetto».

SERENA GRANDI

 

Un uomo cinico ai limiti della ferocia, arrogante - «Nun giro mai co' meno de 5 mila euro in tasca: e non dico fregnacce, eccoli» - ma anche capace di tenerezze inaudite. Racconta che, giovanissimo, dopo aver fatto la comparsa con Giuliano Gemma in qualche film a Cinecittà, finse di avere la patente per diventare l'autista dell'attore Silvio Spaccesi. «Sul set razziavo tutti i cestini: poi li portavo a casa e ci facevo cenare i miei tre fratelli».

 

Piccoletto, tutto nervi, di pensiero furbo e velocissimo. Diventa direttore di produzione, poi produttore esecutivo. Un cameo nel film Camerieri , dove è Sem, il venditore di levrieri che schiaffeggia Diego Abatantuono. Prima di mettersi in proprio, lavora sui set di Mario Monicelli e Liliana Cavani, a lungo con Tinto Brass. «Serena Grandi, nei panni di Miranda, era strepitosa. Na' volta capito nel suo camerino e trovo lei tutta nuda, addosso solo na' vestajetta. Se volta, e me dice: "Vipere', che fai, guardi? Mortacci tua, je rispondo: nun solo guardo, vorrei pure tocca'. All'epoca però aveva una storia con Giovanni Bertolucci, e io so' all'antica, porto rispetto».

serena grandi l’iniziazione

 

Tre relazioni, una con matrimonio: si sposa con Laura Sini, ereditiera di un'azienda casearia del Viterbese. Sei figli in totale. Gli ultimi, avuti dalla truccatrice Manuela Ramunni, si chiamano Rocco Contento e Oscar. La più grande, Vanessa, è ai domiciliari. Le immagini dei tigì che danno la notizia dell'arresto per bancarotta si sovrappongono al ricordo di quella cena. Di Viperetta che sta prima nel ruolo di efferato affabulatore, e poi di presidente della Samp: «Garrone non me l'ha regalata. Me so' accollato 25 milioni de debiti, ne ho messi altri 15 per l'aumento di capitale, più altri spicci. In tutto fanno 50 pippi. Ma la felicità di poter considerare i tifosi blucerchiati come una nuova famiglia, non ha prezzo».

 

viperetta ferrero

I tifosi, in realtà, lo detestano da sempre. I tifosi hanno in testa un altro presidente: Gianluca Vialli (vediamo se adesso, chissà). In genere Viperetta commenta dicendo: «Nun me rompete li cojoni». Fare finta di niente, sghignazzare in faccia alla vita. Nel bene: come quando con un colpo di mano acquisisce le 60 sale (tra cui il gioiello romano dell'Adriano) di un altro meraviglioso caduto come Vittorio Cecchi Gori.

 

E nel male: quando patteggia una condanna definitiva di un anno e 10 mesi per il fallimento - vizio antico - della compagnia aerea Livingston Energy Flight. Però quella cena. Che cena. Al cameriere che gli chiede: «Gradisce un superalcolico, presidente?». Lui risponde: «Presidente un cazzo». Il cameriere si allontana mortificato. E allora Viperetta gli urla dietro: «Ammazza, aho'! Ma qui in Veneto ve offendete facile, eh? Dai, torna qua, damme un bacetto...».

viperetta ferrero

 

E quello torna, mezzo contento, e si fa fare pure un autografo. Così Viperetta butta giù un paio di segnacci su un tovagliolo di carta e attacca a raccontare la solita gag - vera, falsa, forse solo verosimile - di quella volta che andò a Cuba per creare una casa di produzione cinematografica. Aveva fatto le cose in grande, dice. Una spedizione enorme: luci, carrelli, attrezzi, persino i ciak. «Poi arriva il giorno dell'inaugurazione e io me porto du' fotografi. Così, appena vedo Fidel Castro, me fiondo e gli afferro la mano pe' famme immortala'.

massimo ferrero viperetta

 

Solo che, appena me volto, i fotografi nun ce stanno più. Allora me metto a grida': aho', a stronzi, 'ndo state? E Fidel che me tirava dicendo: Mollame la manos, por favor, molla te dicos...». Una cena memorabile. Stiamo per alzarci, è notte fonda, ma uno chiede: «Presidente, un'ultima cosa: davvero fu Monica Vitti a darle il soprannome di Viperetta?». Lui allora diventa improvvisamente serio. «No. La storia è diversa: ero pischello, e a Cinecittà, una sera, un costumista omosessuale mi si avvicina e mi sussurra all'orecchio: lo sai che il cinema è fatto di lenzuola? Allora io je dico che le lenzuola me le rimbocca solo mia madre... Ma mentre gli sto sopra, e con una mano lo tengo fermo, e con l'altra lo prendo a pizze, quello ridacchia e mi urla: sei una Viperetta, ecco quello che sei! Eh... Lo so da solo: questa nun fa tanto ride».

viperetta ferreromassimo ferrero viperettaviperettaviperetta ferreroviperetta 1viperetta ferrero a domenica iner viperetta ferrero foto mezzelani gmt037er viperetta ferrero foto mezzelani gmt036viperetta 2viperetta ferrero

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…