jannik sinner

WADA A FORSI FOTTERE! ALLA FINE SINNER HA PAGATO IL CONTO PER TUTTI – IL PORTAVOCE DELL’AGENZIA MONDIALE ANTIDOPING (WADA) RACCONTA AL "CORRIERE DELLA SERA" COME SI E’ARRIVATI AL PATTEGGIAMENTO (E ALLA SQUALIFICA DI 3 MESI) DI JANNIK E SPIEGA (SENZA RIUSCIRCI) IL MOTIVO PER CUI L’EX FISIOTERAPISTA NALDI E L’EX PREPARATORE FERRARA, RESPONSABILI DELLA POSITIVITA' DELL'AZZURRO, NON SONO STATI PUNITI – LA BEFFA DELLE BEFFE E’ CHE NEL NUOVO CODICE WADA CHE ENTRERÀ IN VIGORE NEL 2027 PER UNA CONTAMINAZIONE COME QUELLA DI JANNIK CI SARÀ SOLO UN RIMBROTTO…

Marco Bonarrigo e Gaia Piccardi per corriere.it - Estratti

 

 

(…)

jannik sinner

Da Montreal, sede dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada), scrive al Corriere il portavoce James Fitzgerald per spiegare perché, dopo aver appellato la sentenza di proscioglimento e aver chiesto da uno a due anni di squalifica al Tas di Losanna, la Wada abbia avvicinato i legali di Sinner in due occasioni. A fine gennaio, e lì gli avvocati hanno chiesto di poter completare la memoria difensiva, poi di nuovo ai primi di febbraio, quando è partita la mediazione per l’agreement firmato venerdì 14.

 

giacomo naldi sinner umberto ferrara

«La Wada si è resa conto che 12 mesi non sarebbero stati appropriati per un caso così particolare, derivato da circostanze molto specifiche (il riferimento è alla sostanza e alla quantità minima trovata nelle urine del tennista, ndr). È per casi come quello di Sinner che l’articolo 10.8.2 del codice Wada è stato introdotto nel 2021». Il patteggiamento soddisfa entrambe le parti, secondo Fitzgerald: «Noi vediamo riaffermato il principio della responsabilità dell’atleta verso i membri del team, e l’atleta non riceve una sanzione indebitamente dura».

 

 

 

Witold Banka

Resta il fatto che Jannik sta scontando a denti stretti («Ci è voluto un po’ per convincerlo che era la cosa giusta da fare» ha rivelato l’avvocato londinese Jamie Singer) in solitudine: è stato l’ex preparatore Umberto Ferrara ad aver portato negli Usa la sostanza vietata riponendola nel bagno della sua camera nella villa condivisa di Indian Wells, e l’ex fisioterapista Giacomo Naldi l’ha utilizzata senza le precauzioni richieste.

 

Anche Ferrara e Naldi erano soggetti al rispetto del Codice antidoping perché chiunque (tesserato o no) faccia parte dello staff di un atleta non deve (art. 2.9 Wada) «fornire assistenza, incoraggiamento, aiuto, istigare, dissimulare o favorire ogni altro tipo di complicità intenzionale o tentata complicità in riferimento a una qualsiasi violazione o tentata violazione del codice».

 

Non deve nemmeno (art. 2.6.2) «possedere qualsiasi sostanza o qualsiasi metodo proibito, salvo che non lo giustifichi con un’autorizzazione terapeutica concessa all’atleta che assiste o altra valida motivazione». Fitzgerald riferisce che le eventuali responsabilità di Naldi e Ferrara «sono di competenza dell’Itia o di Nado Italia», la nostra Agenzia antidoping. Itia giudica e sanziona il «personale di supporto» nei casi di match fixing e corruzione; Nado tratta le violazioni del Codice.

 

 

Al Corriere risulta che Nado abbia valutato la posizione di Ferrara e Naldi: non è stato aperto un procedimento perché, sulla base delle motivazioni del proscioglimento Itia, mancherebbe l’elemento dell’intenzionalità. Intenzionale, secondo il Codice, non significa per forza doloso: «Il termine (art. 11.2.3) identifica chi abbia adottato condotte che sapeva costituire violazione della normativa antidoping o sapeva che ci fosse un rischio significativo che la condotta possa costituire o produrre una violazione e ha manifestamente ignorato quel rischio».

 

jannik sinner foto mezzelani gmt 11

Ferrara, laureato in Tecniche Farmaceutiche, davanti al tribunale Itia ha dichiarato di aver avvertito Naldi dei potenziali rischi dell’uso dello spray negli spazi della casa frequentati da Sinner, avvertimento che Naldi ha affermato di non ricordare. Senza convocarli, Nado ha ritenuto che il possesso di Clostebol avesse quindi una «valida motivazione» prevista dall’art. 2.6.2, senza intenzionalità di somministrazione.

 

Nel 2027 solo rimbrotto

Sinner paga il conto per tutti, insomma. «Il caso dimostra che il sistema funziona bene» esulta Fitzgerald. Ci permettiamo di dubitarne. Il Codice Wada che entrerà in vigore nel 2027 prevederà per una contaminazione come quella di Jannik dalla reprimenda ai due anni. Cancellata, cioè, la pena base di un anno. In altre parole: se tutto ciò fosse successo tra 24 mesi, il più grande talento italiano se la sarebbe cavata con uno scappellotto.

 

Invece sconta la punizione dal 9 febbraio (l’accordo prevede la possibilità di retrodatazione, che è stata fatta risalire al momento in cui è iniziata «una concreta discussione tra le parti»), non rischia nulla per essersi allenato a Doha fino al 14 («la sanzione non era ancora finalizzata»), ma vede la fedina «sportiva» irrimediabilmente sporcata. La sospensione costituisce un precedente che non si cancella (pena raddoppiata in sventurato caso di altra positività).

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