vaccino

VADEMECUM PER CAPIRE QUALCOSA SUL VACCINO CHE VERRÀ - GLI INVESTIMENTI E LE GARANZIE SULL’EFFICACIA, LA FACILITÀ DI STUDIO GRAZIE AL GRANDE NUMERO DI PAZIENTI, LE PIATTAFORME TECNOLOGICHE CHE HANNO VELOCIZZATO I TEMPI, LA STRANEZZA DELL’ANNUNCIO SENZA LA PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI DELLE SPERIMENTAZIONI - I DATI SUGLI EFFETTI COLLATERALI

Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”

 

vaccino

1 - Quanto tempo è necessario di norma per lo sviluppo di un vaccino?

Risponde Guido Rasi, ex direttore dall' Ema, l'agenzia europea del farmaco, professore di microbiologia all' università di Tor Vergata: «Il tempo è variabile e imprevedibile. Per l' antinfluenzale basta un anno perché si parte da una piattaforma tecnologica dove viene inserito il virus che cambia. Col vaccino dell' epatite C si tenta da anni ed é stato un fallimento così come per l'Aids. Per l'anti Ebola ci sono voluti 8 anni per le difficoltà legate alla breve durata delle epidemie».

 

2 - Perché l'anti Sars-CoV-2 invece arriva dopo un anno?

«Non c' è stato nessun problema nell' arruolamento pazienti in quanto l' epidemia non si è mai interrotta. È stato facile fare la sperimentazione in una popolazione molto esposta al virus».

coronavirus vaccino 11

 

3 - Cos' altro ha velocizzato i tempi?

«Sono stati investite somme mai viste e utilizzate piattaforme tecnologiche che hanno messo insieme più gruppi di ricerca che hanno lavorato su elementi messi subito a disposizione della comunità scientifica. Si è lavorato per grandi consorzi e non per singoli laboratori».

 

4 - Il vaccino ha «viaggiato» su una corsia preferenziale?

«In Ema è stata costituita una task force che lavora solo sul Covid, composta da esperti indicati dalla rete delle autorità regolatorie nazionali. A loro spetta la valutazione dei dati prodotti per lo sviluppo di farmaci e vaccini anti Covid. Le aziende sono state autorizzate a mandare i dati man mano che ne avevano e la task force li ha esaminati volta per volta senza dover attendere la conclusione dell' intero dossier per l' autorizzazione. In questo modo i tempi di valutazione si accorciano: da 1 anno a 3 mesi. L'Ema sta lavorando da 3 mesi su sui vaccini di Astrazeneca, Moderna e Pfizer/Biontec».

I FRIGO PER LA CONSERVAZIONE DEL VACCINO

 

5 - La velocità va a scapito della sicurezza?

«No, nessuna tappa è stata saltata. Sono state eliminate solo le inefficienze amministrative e burocratiche e le aziende hanno messo in campo tutte le forze».

 

6 - Sono stati semplificati i test di fase 1 e 2?

«No. Quando si dice che le fasi 1 e 2 sono state portate avanti in parallelo significa che mentre un gruppo di pazienti veniva osservato con la metodologia inerente la fase 1, un altro gruppo veniva osservato per la fase successiva. Il rischio è di chi produce il farmaco. Se la fase 1 andasse male si sprecherebbero le risorse impiegate in fase 2».

 

7 - Quante persone sono state vaccinate?

«Oltre 130mila, compresa la fase 3. Tradizionalmente vengono arruolate tra 300 e 3000 persone».

vaccino

 

8 - Come mai i risultati delle sperimentazioni non sono ancora stati pubblicati ma solo pre annunciati dalle aziende?

«Non è la prima volta che le aziende anticipano i risultati, secondo un gioco commerciale che non sorprende, ma questo non influenza le autorità regolatorie. E a loro che spetta richiedere i dati da analizzare. Il mondo della comunicazione industriale e dei tecnici non si incontrano. Di sicuro le anticipazioni creano confusione. I dati ufficiali dell' Agenzia del farmaco vengono pubblicati sul sito dell' Ema e chiunque li potrà consultare, compresa la metodologia e i passaggi che hanno portato all' approvazione dei singoli prodotti».

vaccino 1

 

9 - I tre vaccini hanno provocato effetti collaterali durante i test?

«Qualsiasi vaccino sviluppa effetti collaterali nel 3-5% dei vaccinati: si va dal gonfiore sul braccio per la puntura alla febbricola di 2 giorni».

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)