the killer

LA VENEZIA DEI GIUSTI - NON SARÀ LA STESSA COSA VEDERE “THE KILLER” SULLO SCHERMO DI CASA DI NETFLIX QUESTO STILOSISSIMO, SUPERCOOL, PERFETTO NOIR DI DAVID FINCHER CON UN MICHAEL FASSBENDER CHE DOMINA OGNI SCENA – IL FILM È COSTRUITO IN MANIERA SEMPLICE E DIMOSTRA QUANTA VOGLIA ABBIAMO DI CINEMA DI GENERE DI ALTA CLASSE… - VIDEO 

Marco Giusti per Dagospia 

 

michael fassbender the killer 10

Gli applausi partono già sui titoli di testa, originalissimi. Non sarà la stessa cosa vedere sullo schermo di casa di Netflix questo stilosissimo, supercool “The Killer”, perfetto noir nella vecchia tradizione di “Le samourai” e “The Ghost Dog” diretto da David Fincher come grande ritorno al genere dopo il più impegnativo “Mank”, sceneggiato da un maestro come Andrew Kevin Walker (“Seven “, “Sleepy Hollow”) , tratto dalla graphic “Le tueur” di Alexis Nolent e Luc Jacamon, con un Michael Fassbender che domina ogni scena dall’inizio alla fine sia come presenza sia come voce. “Attieniti al piano. Non improvvisare. Gioca d’anticipo. Ricordati sempre: Io che ci guadagno?”. 

 

michael fassbender the killer 9

Quando si mette in scena un killer senza pietà al cinema sappiamo da subito, dalla lezione di Melville, che per quanto bravo sia qualcosa andrà storto. E se qualcosa va storto, qualcuno deve pagare. E se qualcuno paga, toccando nell’intimità il cuore del protagonista, partirà una vendetta che non si fermerà fino a quando i conti non saranno saldati. Non spoilero nulla. 

 

michael fassbender the killer 7

E’ la storia di tutti i film di killer solitari. Quello di Fassbender, sta zitto in scena, ma chiacchiera molto come voce off. Anche perché si annoia terribilmente a aspettare che arrivino i suoi target. Come un ricco francese che se la spassa con una dominatrice nel palazzo di fronte. Il killer si è anche portato una stufetta, un po’ inutile perché ha la finestra aperta, ma non è il solo errore che farà. Come la sua ragazza, la bella Sophie Charlotte, in quel di Santo Domingo, verrà coinvolta, il killer partirà a caccia dei responsabili. 

 

michael fassbender the killer 8

Una caccia che lo porterà in giro per il mondo con identità diverse e un armamentario da fare una guerra. Anche se stilosissimo, con la fotografia di Erik Messerschmidt e le musiche, ottime, di Trent Raznor e Atticus Ross, in realtà il film è costruito in maniera piuttosto semplice con grandi sequenze-capitoli coi cattivi.

michael fassbender the killer 11

 

 La scena migliore è quella che coinvolge Tilda Swinton, ma è ottimo anche il Bruto di Sala Baker. Non è un film maggiore, ma, esattamente come “Adagio” di Stefano Sollima, dimostra quanta voglia abbiamo di cinema di genere di alta classe. Dal 10 novembre in streaming. 180 milioni di budget.

michael fassbender the killer 3michael fassbender the killermichael fassbender the killer 2

 

michael fassbender the killer 1michael fassbender the killer 5michael fassbender the killer 4michael fassbender the killer 6

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…