traffico new york

DOWNTOWN NON SARÀ PIÙ UNA MOTOWN - NEW YORK IMPONE UNA TASSA DA 11 DOLLARI (25 PER FURGONI E CAMION) PER ENTRARE IN AUTO NELLA ZONA PIÙ TRAFFICATA, OVVERO DALLA 60^ STRADA IN GIÙ, ALLE PENDICI DI CENTRAL PARK. I SOLDI ANDRANNO AL TRASPORTO PUBBLICO, VISTO CHE LA METRO È PROSSIMA AL COLLASSO - OVVIAMENTE SI OPPONGONO MOLTI COMMERCIANTI E ''PENDOLARI'', CHE VEDONO L'ENNESIMA GABELLA DI DE BLASIO

 

Francesco Semprini per ''la Stampa''

 

 

harrison ford dirige il traffico a new york

New York sarà la prima città americana a imporre la tassa sul traffico a chiunque voglia recarsi, a bordo del proprio veicolo, sotto la 60ª strada, ovvero al confine tra la zona «Upper» (East o West) e Midtown, alle pendici di Central Park.

 

Un' ampia porzione urbana, in sostanza, sarà delimitata a Zona a traffico limitato (Ztl) e per accedervi occorre pagare un pedaggio attraverso un sistema elettronico articolato nei diversi punti di accesso sulla 60ª appunto. Il costo per ottenere il permesso di entrata varierà dagli 11 ai 12 dollari per le vetture normali sino a 25 dollari per i furgoni e camion che si vanno ad aggiungere ai pedaggi dei caselli di accesso a New York City attraverso ponti e tunnel.

harrison ford dirige il traffico a new york copia

 

La tassa ha l' obiettivo di ridurre il traffico cittadino appesantito in questi ultimi anni dal proliferare di veicoli privati sia ad uso privato che commerciale. Proprio per questo la pionieristica gabella è stata soprannominata «congestion tax», ovvero tassa contro il congestione del traffico.

 

Stop ai rincari

La misura, contenuta assieme ad altri provvedimenti nella legge sul bilancio in discussione al Senato statale, ha l' obiettivo di scongiurare il rincaro dei biglietti di autobus e metropolitana, ma anche aiutare a finanziare i lavori di ammodernamento della metropolitana che da tempo richiede interventi immediati, tali da creare ai passeggeri dei cinque Borough ripetuti inconvenienti fra ritardi e malfunzionamenti.

 

L' idea di una tassa sul traffico, già operativa in altre grandi città come Londra, Stoccolma e Singapore, era in cantiere già da tempo per la Grande Mela.

Ci aveva già provato l' ex sindaco Michael Bloomberg più di 10 anni fa per incoraggiare l' uso dei mezzi pubblici. È stato poi il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo a ipotizzarla nel 2017, in seguito agli eccessivi ritardi accumulati dalla metropolitana di New York a causa di diversi incidenti della metro, tentativo anche questo rivelatosi vano.

 

È andata meglio questa volta grazie all' accordo di massima raggiunto in seno al consiglio comunale e a livello statale, in tempo utile per la scadenza dell' 1 aprile, quando dovrà essere presentata la legge di bilancio dell'«Empire State».

 

colombo central park new york

Questo anche nell' ambito della lotta al traffico avviata dalla giunta di Bill de Blasio che ha già introdotto un tetto al numero massimo di auto dedicate alle varie società e App di servizio con conducente, da Uber a Lyft passando per Via. Sono state proprio queste ultime additate come la causa principale, di concerto con le difficoltà incontrate dal servizi di trasporto pubblico, dell' aumento del traffico del New York. Tale da imporre una tassa ad hoc che potrebbe generare sino a un miliardo di dollari di ricavi.

 

Alcune App dedicate tuttavia non si professano contrarie al pedaggio perché potrebbe far aumentare, in seconda istanza, l' utilizzo di auto pubbliche.

 

Levata di scudi

Non mancano però le polemiche, con i critici che la ritengono solo una nuova gabella sui cittadini newyorchesi già tartassati dalla giunta de Blasio e chiedono esenzioni per varie categorie, fra le quali le fasce a più basso reddito: il timore è che la misura possa discriminare i più poveri.

 

vista su central park

Contrari anche i commercianti della City che temono un ricarico dei fornitori, e le associazioni degli automobilisti che denunciano la carenza di opportuni fondi comunali e statali dedicati alla manutenzione di strade e autostrade.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO