FERIE, CHE STRESS! – A VOLTE LE VACANZE SONO PIÙ FATICOSE DEL LAVORO! SE L’OBIETTIVO È STACCARE LA SPINA, DOVRESTE DEDICARVI ALL’OZIO SENZA SENSI DI COLPA E RISCOPRIRE IL PIACERE DELLA NOIA, INVECE CHE AFFANNARVI PER RIEMPIRE LA GIORNATA E FARE PROGRAMMI SERRATISSIMI. ALTRIMENTI È MEGLIO STARE IN UFFICIO...
Valentina Arcovio per “il Messaggero”
Si aspettano così tanto le vacanze estive che quando arrivano si fa fatica a credere di non riuscire finalmente a godersele e a rilassarsi. Ma per molti prendersi una pausa dagli impegni e dalla frenesia di tutti i giorni non è affatto scontato. Anzi, spesso, è più faticoso del lavoro stesso. La prova, sono i racconti che sentiamo a settembre quando molti dicono di essere più stanchi del momento in cui sono partiti.
«Sempre più spesso, infatti ci troviamo in vacanza, ma non riusciamo a rilassarci veramente», conferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico) e direttore scientifico Bioequilibrium. I motivi sono tanti e quasi tutti hanno a che fare con la cattiva abitudine di non staccare mai veramente la spina. «Molti pensano che in vacanza ci si debba riempire la giornata di attività o che la si debba dedicare interamente ai figli o di far fronte a tutte le richieste di amici e parenti con aperitivi, cene, feste o escursioni. Omaggiare la lentezza», aggiunge l'esperta. Insomma ci si dimentica che il fine ultimo è di spezzare finalmente la routine di tutti i giorni.
GLI SCHEMI
«L'obiettivo della vacanza è staccare la spina e provare a capovolgere il più possibile gli schemi di tutti i giorni, cercando di prendersi una reale pausa da tutto ciò che di solito fa», dice Vinciguerra. La vacanza è veramente vacanza quando ci si riesce a liberare dai vincoli della quotidianità e dagli impegni di tutti i giorni.
E' quindi tempo di dedicarsi all'ozio senza sensi di colpa ed è tempo di riscoprire il sottile piacere della noia. Annoiarsi infatti non è qualcosa di inutile come molti di noi sono portati a pensare. È quando ci si annoia che il nostro cervello ha il tempo di ripulirsi dei tanti pensieri, delle tante ansie della nostra vita quotidiana. Altri potrebbero trovare rilassante avere l'opportunità di provare cose diverse, fare attività nuove. Come ad esempio iniziare un nuovo tipo di sport.
Uno dei problemi più grandi dell'avere poco tempo durante l'inverno è che l'attività fisica spesso è quello che più viene sacrificato: riscoprire il piacere della fisicità in queste vacanze estive potrebbe secondo gli esperti fare molto bene al fisico e alla mente. Purché l'attività fisica e lo sport scelti non diventino essi stessi una nuova fonte di stress.
IL CALENDARIO
In vacanza è poi vietato scandire di impegni le proprie giornate. Fare programmi su programmi alla fine può rivelarsi controproducente. «Per evitare di stressarsi anche in ferie - sottolinea Vinciguerra - è necessario porre l'attenzione su ciò che si desidera fare senza una tabella di marcia e senza sentirsi in colpa se ci si vuole unicamente riposare».
Bisogna essere onesti con chi ci accompagna in vacanza, ma anche con sé stessi. «La scelta di come passare le proprie vacanze è estremamente soggettiva e, soprattutto se si va in villeggiatura in coppia o con amici, è necessario arrivare a dei compromessi soddisfacenti per tutti - consiglia - Importante è potersi concedere di dire no».
La vacanza perfetta è quindi quella che si organizza per davvero in base ai propri bisogni. «È bene essere onesti e scegliere una vacanza che ci possa ritemprare, tesa a dissolvere lo stato di tensione e stanchezza accumulato durante l'inverno, non il contrario!», sottolinea Vinciguerra.
IL CONTROLLO
Infine l'esperta raccomanda di evitare di rimanere sempre connessi. Poco, o ancora meglio senza, cellulare, tablet o pc, anche se questo significa sacrificare qualche selfie. Avere poi lo smartphone a portata di mano potrebbe far cedere alla tentazione di controllare le mail di lavoro. «L'importante è cercare di vivere ogni momento assaporandolo, senza pensare immediatamente al successivo», conclude Vinciguerra.