"LA GESTIONE DELLE TECHE DOVREBBE PASSARE A RAI CULTURA PER NON SVILIRE UN PATRIMONIO STORICO" - ALDO GRASSO COMMENTA L'INTERVISTA A MICHELE BOVI, L’INVENTORE DI "TECHETECHETÈ", PUBBLICATA DA DAGOSPIA: "È STATO ANCORA PIÙ DURO DI ME. IL PROGRAMMA DELLE ORIGINI NON ERA SOLO UN PRODOTTO DI MONTAGGIO. ERA ANCHE INCORNICIATO DA TROVATE AUTORIALI. LE IMMAGINI SONO COME LE PAROLE, A FURIA DI USARLE SI CONSUMANO, DIVENTANO GUSCI VUOTI, AUTOMATISMI RIDICOLI..."
''TECHETECHETE’’, IL PASSATO CHE FA PER TRE – I RICORDI DI MICHELE BOVI, IDEATORE DELLA MITICA TRASMISSIONE DI RAI1: "IL TITOLO FU INVENTATO DA PASQUALE PANELLA, IL GENIALE PAROLIERE DI LUCIO BATTISTI, POST MOGOL - NELL’EDIZIONE DEL 2015, OGNI PUNTATA ERA PRESENTATA DA UN VOLTO STORICO DELLA TELEVISIONE CHE RECITAVA 4 COMPONIMENTI SCRITTI DA PANELLA PER INTRODURRE E ALTERNARE LE SCENETTE" - PROPOSTA PER RILANCIARE IL PROGRAMMA: “EVITARE NELLA PROGRAMMAZIONE IL RICORSO AI MATERIALI DI REPERTORIO. UNA VOLTA ALL’ANNO CELENTANO CHE CANTA ''AZZURRO'' È UNA DELIZIA PER LA MEMORIA. UNA VOLTA A SETTIMANA DIVENTA UNA PENITENZA DA 41-BIS”
Estratto dell'articolo di Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"
Sul buon uso del materiale di repertorio. Giorni fa, ho provato a fare un piccolo ragionamento sull’utilizzo scriteriato che Techetechete’ fa del repertorio Rai. Di più: questa modalità è diventata un modello produttivo e la rievocazione dei settant’anni anni della Rai si è quasi tutta svolta all’insegna della frammentarietà e della nostalgia.
Prontamente Sergio Barducci ha intervistato per Dagospia Michele Bovi, l’inventore di Techetechete’, nata sulle ceneri di «Supervarietà», programma che assemblava le immagini di repertorio, ideato da Paolo De Andreis (un po’ come succede ora).
Techetechete’ delle origini non era solo un prodotto di montaggio ma era anche incorniciato da trovate autoriali. Michele Bovi è stato ancora più duro di me: «Techetechete’ è un programma nato per scatenare memoria e confronti non per cedere a nostalgia e rimpianti. È la Rai a comportarsi male con Techetechete’: da qualche tempo sta devitalizzando questa gallina d’oro dell’estate con una insensata concorrenza interna. Un’irrazionale inflazione di materiali di repertorio».
Ecco, appunto, l’inflazione, la reiterazione, la ripetizione: le immagini sono come le parole, a furia di usarle si consumano, diventano gusci vuoti, automatismi ridicoli (pensate alla povera fine che ha fatto la parola «narrazione»). [...]
Bovi suggerisce il «fermo pesca»: idea condivisibile ma di difficile attuazione. Forse la gestione delle Teche dovrebbe passare a Rai Cultura con linee programmatiche ben precise per non svilire un patrimonio storico di importanza unica. Altrimenti la memoria rischia di diventare un catalogo sfibrato che obbedisce solo al primato gerarchico dello stampo (del calco, della copia).