salone mobile

PROVE TECNICHE DI EXPO - AL VIA A MILANO IL SALONE DEL MOBILE, UN EVENTO CHE HA ORMAI SCAVALCATO LA MODA E L'ARTE - IL PRESIDENTE SNAIDERO: “SUL FRONTE INTERNO SOFFRIAMO PERCHÉ I CONSUMI NON SONO ANCORA RIPARTITI”

Sara Ricotta Voza per “la Stampa”

salone mobile milano 2015salone mobile milano 2015

 

È una sorta di Expo quella che ogni anno alla Fiera di Milano mostra al mondo il meglio del Made in Italy in fatto di design ormai da 54 edizioni. Come l’esposizione universale, il Salone del Mobile - che apre da oggi a domenica a Fiera Milano Rho - ha un pubblico cosmopolita che arriva da ogni dove per vedere le sue novità, e alcuni allestimenti sono talmente scenografici che potrebbero concorrere con tanti Padiglioni che vedremo a breve all’Expo. 

Oltre 2000 espositori su uno spazio di 200 mila metri quadri hanno qui modo di presentare le loro anteprime a 300 mila visitatori provenienti da 160 Paesi. È la più grande occasione commerciale del mondo per un settore che anche se colpito dalla crisi ha retto proprio grazie alla capacità di farsi conoscere e apprezzare sui mercati globali.

salone mobile 1salone mobile 1

 

«Le esportazioni aumentano e noi cresciamo, perché tutto quello che è nelle nostre possibilità lo stiamo facendo» dice senza false modestie Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo e ora anche del Salone del Mobile. «Abbiamo risentito della crisi Russia-Ucraina ma cresciamo enormemente in Cina, mentre purtroppo soffriamo sul fronte interno perché i consumi non sono ancora ripartiti». 
 

Come sempre, si parla di «Saloni» perché l’offerta è massima e le tipologie di prodotto sono varie. Si va dal Salone del Mobile propriamente detto con le sue sezioni Classico Moderno e Design, al Salone del Complemento d’arredo, al Salone Satellite che sempre più si configura come fucina di designer under 35 prima emergenti e alcuni in seguito decisamente emersi (una per tutti: Matali Crasset).
 

wall system poliform dordoniwall system poliform dordoni

C’è poi un Salone Biennale che alterna di anno in anno il mondo della illuminazione a quello della cucina, e quest’anno tocca a Euroluce. Questa sarà una edizione particolarmente ricca anche perché l’Unesco ha proclamato il 2015 Anno internazionale della luce. Il Salone le ha dedicato l’installazione-evento Favilla firmata dall’architetto Emilio Stocchi che racconterà l’essenza della luce con i tempi e i modi del teatro greco.
 

L’altro grande capitolo riguarda il mondo dell’ufficio, ambiente che ha subito tante trasformazioni e che verrà riproposto tutto nuovo a Workplace3.0, che mostra le soluzioni più innovative e adatte ai nuovi modi tempi e luoghi del lavoro, dagli arredi alle tecnologie audio-video. Qui l’architetto Michele De Lucchi racconta le nuove tendenze di quello che dovrebbe essere l’ufficio 3.0 nella «Passeggiata», come luogo delle relazioni e del vivere insieme. 
 

Come sempre, anche se le proposte sono sterminate perché cercano di interpretare i gusti di mercati diversissimi, si può trovare un fil rouge in questo immenso crocevia di mondi. Come in tanti altri campi, è lo «storytelling» la tendenza delle tendenze. Ogni marchio racconta una storia, ed è una storia di bellezza.

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C’è chi racconta un viaggio in un luogo che evoca un gusto, per esempio Miami con le sue suggestioni Anni 80; oppure il Nord Europa con il suo minimalismo (non più bianco, ma in toni pastello); o ancora l’Africa e i suoi sapori etnici. C’è poi chi ri-racconta il passato con più o meno ironia, omaggiando i grandi progettisti attraverso le riedizioni dei loro pezzi più belli, da Charlotte Perriand a Carlo Mollino.
 

Le tendenze però convivono, e se il minimalismo nordico che ha dominato nella scorsa edizione è ancora presente, cresce un nuovo gusto massimalista, ricco e decorato ma più maturo e non più kitsch, che si fa strada portando con sé anche una nuova voglia di colore.
 

salone del mobilesalone del mobile

Insomma, un Salone che è un formidabile trampolino di lancio per Expo e che nel weekend apre anche al pubblico dei non addetti ai lavori. «Al Salone ci concentriamo sul business, mentre Expo per noi sarà un grande momento di comunicazione», spiega Giovanni Anzani, presidente di Poliform e Assarredo, «La comunicazione è fondamentale per il nostro settore, perché quando all’estero capiscono bene che cosa sappiamo fare, la strada poi è tutta in discesa...».

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