giorgia meloni matteo salvini autonomia

AUTONOMIA VATTENE VIA! – LA RIFORMA FIRMATA DA CALDEROLI, GIÀ FATTA A BRANDELLI DALLA CORTE COSTITUZIONALE, PIACE SEMPRE MENO AGLI ITALIANI: SECONDO DEMOS, 6 SU 10 SONO CONTRARI. E DA APRILE  I FAVOREVOLI SONO DIMINUITI DI 10 PUNTI, SCENDENDO AL 35% – AVVISATE SALVINI: ANCHE AL NORD-EST IL CONSENSO PER LA MISURA “BANDIERA” DELLA LEGA È CROLLATO ED È PASSATO DAL 70% AL 45% IN APPENA SEI MESI...

https://www.repubblica.it/politica/2024/11/25/news/autonomia_differenziata_mappe_contrari_nord-423716394/?ref=RHLM-BG-P5-S1-T1

 

Estratto dell’articolo di Ilvo Diamanti per “la Repubblica”

 

ROBERTO CALDEROLI MATTEO SALVINI

La recente sentenza della Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittima la riforma dell’autonomia differenziata. In questo modo ha ulteriormente complicato il percorso, già complicato, del progetto legislativo, avanzato dal ministro Roberto Calderoli.

 

Tanto più nella prospettiva di un referendum abrogativo, già annunciato dalle opposizioni. Anche perché, nel frattempo, è calato sensibilmente il consenso dei cittadini. In tutte le aree del Paese. Compreso il Nord Est, che ne è uno dei principali riferimenti. Sono le indicazioni che emergono dal recente sondaggio condotto da Demos per Repubblica.

 

sondaggio demos sull autonomia - la repubblica 25 novembre 2024

 Rispetto allo scorso mese di aprile, infatti, la quota di coloro che si dicono d’accordo con l’introduzione dell’autonomia differenziata è scesa di 10 punti percentuali. E oggi si ferma al 35%. Poco più di un terzo dei cittadini, dunque. Molto, ma non abbastanza per affrontare (e vincere) un (eventuale) referendum. Tanto più se si tiene conto che un anno fa il sostegno alla riforma raggiungeva il 50%. Alle soglie della maggioranza assoluta, dunque. Oggi non è più così.

 

 Questa tendenza, peraltro, si delinea ormai da molti mesi. Mentre, nel frattempo, è cresciuta e si è rafforzata, in modo stabile, la base sociale e politica di chi si dice contrario alla riforma. Saldamente ancorata intorno al 60%. Se si osserva la posizione politica dei cittadini intervistati nel sondaggio di Demos, si conferma il profilo delineato nelle precedenti rilevazioni. In particolare, risulta chiaro il forte grado di consenso espresso dagli elettori più vicini alla Lega, che supera, di poco, il 70%. Seguita dai sostenitori di Forza Italia, che raggiungono il 60%. E dei Fratelli d’Italia: 57%. […]

 

opposizioni alla camera con il tricolore contro l autonomia

Sul fronte opposto, all’opposizione, contro il progetto dell’autonomia differenziata, ci sono i cittadini più vicini ai partiti di centro sinistra. E quindi del Pd, di Avs. E, in misura “minore, ma sempre maggioritaria”, del M5S e di +Europa.

 

È interessante osservare, comunque, il calo generalizzato che coinvolge la base elettorale di tutte le forze politiche. Compresa la Lega. Ma soprattutto i FdI e FI. Ma colpisce, soprattutto, il declino dell’idea autonomista in tutte le aree territoriali. Compreso e, anzi, soprattutto, nel Nord. Per primo, il Nord Est, dove si assiste a un vero crollo del consenso al progetto. Nell’indagine condotta da Demos nello scorso aprile, infatti, l’autonomia differenziata era approvata dal 70% dei cittadini intervistati. Dunque, 25 punti percentuali in più.

 

sondaggio demos sull autonomia - la repubblica 25 novembre 2024

Si conferma, invece, sensibilmente più basso il grado di approvazione espresso nelle zone del Centro e del Mezzogiorno. Dove si ferma intorno (e anche sotto) al 30%. […]

 

[…] i limiti ora sono espressi, in modo evidente, dai cittadini, che appaiono sempre meno convinti dalla riforma autonomista. Anzi, le loro convinzioni sembrano rivolgersi in direzione opposta. Verso “l’integrazione” e la “regolazione” dello Stato. Non per ragioni costituzionali e istituzionali. Ma sociali e di opportunità. Perché, probabilmente, l’autonomia differenziata fa sentire gli italiani più vulnerabili. In tempi nei quali il “peso” della globalizzazione sta diventando... “pesante”.

 

RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA

 Inoltre, in molte regioni, non appare più come un vantaggio. Soprattutto nelle zone che non hanno un’economia proiettata oltre i confini nazionali. E temono, per questo, di divenire più “periferiche”, nei mercati internazionali. […]

giorgia meloni 12elly schlein alla camera con il tricolore contro l autonomia

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...