1- BERLUSCONI, DAL BUNKER: "NON C'È NESSUNO AL MONDO CHE MI POSSA RICATTARE" 2- “LA SOVRANITÀ POPOLARE NON È PIÙ DEL PARLAMENTO MA DEI MAGISTRATI DI MD” 3- "GOVERNO TECNICO? RIDO, HO FATTO UN MIRACOLO. LETTA AL QUIRINALE, ALFANO PREMIER” 3- “E' DIFFICILISSIMO" GOVERNARE IN UN SISTEMA CHE NON DÀ ALCUN POTERE AL PREMIER” 4- "IO BACIAVO LA MANO A GHEDDAFI NON COME SOTTOMISSIONE, MA DI EDUCAZIONE" 5- "UOMINI DI POTERE HANNO DECISO DI DARE VITA A UN'ALTRA ERA ELIMINANDO GHEDDAFI"

Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

Ansa.it

Presidente si sente ricattato? "Non c'è nessuno al mondo che mi possa ricattare". Così Silvio Berlusconi risponde poco prima di lasciare Atreju, la festa dei giovani del Pdl.
"No, perché? ". Così il premier Silvio Berlusconi, arrivando alla festa Atreju, risponde ai giornalisti che gli chiedono se teme l'ultima inchiesta aperta dalle procure di Bari e Napoli su presunti ricatti nei suoi confronti da parte di Giampaolo Tarantini e Valter Lavitola.

SENSO IMPOTENZA DRAMMATICO, NON HO POTERI - "E' difficilissimo" governare e "trovarsi a fare i conti con tutte le difficoltà" ereditate dal passato, "in un sistema che non dà alcun potere" al presidente del Consiglio e al governo. "Ho sentito in questi anni un senso di impotenza drammatico". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento ad Atreju alla festa dei giovani del Pdl.

GOVERNO TECNICO? MI VIENE DA RIDERE - "Quando si sente dire che ci vuole un governo tecnico a noi nel governo viene da ridere, perché se anche arrivasse il miglior tecnico del mondo non avrebbe nemmeno l'autorevolezza personale per imporsi agli altri ministri. E poi non vedo tanti tecnici che possano mettere in campo anche l'autorevolezza politica necessaria". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento ad Atreju alla festa dei giovani del Pdl.

MAI INCHINATO A GHEDDAFI, LUI ERA AMATO DA SUO POPOLO - "L'opposizione mi ha attaccato dicendo che in occasione della festa dell'amicizia con la Libia ci eravamo inchinati a Gheddafi: non è mai successo. Io baciavo la mano a Gheddafi non come atto di sottomissione, ma di educazione" e come gesto di rispetto per le usanze libiche.

Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla festa dei giovani del Pdl. Il premier ha ricordato i rapporti stretti con la Libia di Gheddafi. "La prima volta mi trovai in una situazione drammatica di ostilità assoluta e totale nei nostri confronti", ha raccontato. Poi "misi in campo la mia capacità di relazione con Gheddafi e misi fine a questa situazione. Chiesi perdono - ha aggiunto - e questo mi ha portato la simpatia non solo libica, ma anche di molti leader di stati africani. Così potemmo consolidare la nostra presenza in Libia, importante per le forniture di gas e olio".

Quanto all'azione dei ribelli libici, Berlusconi ha spiegato che "non c'é stato un sommovimento popolare" come in altri paesi nordafricani e in Libano, "dove un vento di libertà inizia a soffiare". Al contrario, a Tripoli "uomini di potere hanno deciso di dare vita a un'altra era facendo fuori Gheddafi". Ma "non c'é stato un sommovimento popolare perché Gheddafi era amato dal suo popolo, come ho potuto vedere quando sono stato in Libia"

C'E' COESIONE, AVANTI 18 MESI PER RIFORME - "Arriverò certamente alla fine della legislatura, attraverso la mia autorevolezza personale che mi permette di tenere insieme la squadra anche attraverso la mia autorevolezza politica" di leader del Pdl. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento ad Atreju alla festa dei giovani del Pdl.

Wagneriana Cavalcata delle Valchirie, applausi e bandiere che sventolano per l'arrivo di Silvio Berlusconi alla 13/ma festa dei giovani del Pdl, dove la platea non è stracolma come negli anni passati. Un piccolo inciampo del premier nel salire sul palco, dove il Cavaliere arriva planando tra le braccia del ministro Giorgia Meloni. Poi è lo stesso Berlusconi a dire "vedo ancora dei posti vuoti lassù in alto", indicando i giovani a prendere posto prima dell'inizio della kermesse.

 

berlusconi ad atrejuberlusconi ad atrejugraziana capone, la jolie di bari, ad atrejuberlusconi ad atrejugraziana capone, l'angelina jolie di bari, ad atrejuberlusconi ad atrejuSilvio Berlusconi berlusconi ad atreju

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…