yannick vincent bollore arnaud de puyfontaine pietro labriola giancarlo giorgetti gaetano caputi  vivendi

BOLLORÉ (CON DEUTSCHE BANK) MANDA IN SUBBUGLIO GLI INVESTITORI – I VERTICI DI VIVENDI INCONTRANO GIORGETTI E CAPUTI (CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI) E RIBADISCONO LA CONTRARIETÀ DEL PRIMO AZIONISTA DI TIM ALLA VENDITA DELLA RETE A KKR: LA CESSIONE METTEREBBE A RISCHIO LA SOSTENIBILITÀ DELL’AZIENDA E 20MILA POSTI DI LAVORO – COMPLICE ANCHE UN REPORT DI DEUTSCHE BANK, IL TITOLO CROLLA IN BORSA E IL VALORE TORNA AI LIVELLI DI AGOSTO. GLI INVESTITORI SONO PREOCCUPATI CHE IL SACRIFICIO DELL’INFRASTRUTTURA NON BASTI A RISOLVERE I PROBLEMI DELLA SOCIETÀ DEI SERVIZI: “LA NUOVA TIM NON SAREBBE PIÙ ATTRAENTE…”

YANNICK E VINCENT BOLLORE

Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”

 

Nuovi nubi si addensano su Tim che - nel giorno dell’incontro tra il Tesoro e Vivendi, primo azionista del gruppo con il 23,75% - perde in Borsa il 2,69% scivolando a 0,28 euro. […] le quotazioni del titolo tornano sugli stessi livelli dello scorso agosto, quando il governo è sceso in campo firmando una lettera d’intenti con Kkr per partecipare (in minoranza) all’acquisto della rete di telecomunicazioni.

 

GIANCARLO GIORGETTI VENDITORE DI CASE - FOTOMONTAGGIO

All’incontro erano presenti il capo di gabinetto della Meloni (Gaetano Caputi) e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che hanno ascoltato la posizione e le motivazioni del presidente del colosso francese Yannick Bollorè e dell’ad Arnaud de Puyfontaine. […]

 

Vivendi parrebbe […] ferma sulle sue posizioni: la tesi è che la vendita della rete non è la soluzione al problema dei 27 miliardi di debito del gruppo. Soprattutto, la cessione dell’asset maggiore a un prezzo di 20 miliardi (elevabili a 23 al verificarsi di alcune circostanze) metterebbe a rischio la sostenibilità dell’azienda e […], a cascata, i 20 mila posti di lavoro.

 

Un argomento che sta a cuore anche al Tesoro, che lo scorso agosto ha messo a disposizione fino a 2,5miliardi […] per proteggere dal controllo di Kkr un asset strategico come la rete.

GAETANO CAPUTI

 

Ieri gli investitori, corroborati anche da un report negativo di Deutsche Bank, hanno temuto finisse in un cassetto il progetto della vendita della rete di cui discute da mesi. Preoccupa anche che il sacrificio dell’infrastruttura non basti a risolvere i problemi della società dei servizi.

 

Gli analisti della banca tedesca, convinti che il titolo sia da vendere (sell), sospettano che «le azioni potrebbero sottoperformare» dopo la vendita dei cavi. La nuova Tim […] «non sarebbe più attraente nel contesto di settore».

 

pietro labriola a Italian Tech Week

Pesa infine l’incognita regolamentare: l’eventuale cessione della rete dovrà essere approvata dalle autorità di garanzia. E se invece «l’operazione non si concretizzasse », Tim si troverebbe ostaggio delle sue storiche fragilità […]. […]

 

Insomma Tim sarebbe forse costretta a chiedere ai soci un aumento di capitale. Un argomento che Vivendi ha sempre escluso, senza circostanziare quali dismissioni o interventi farebbero fronte agli investimenti che il gruppo ha messo in programma fino al 2026.

 

SEMO GENTE DI PORCATA - VIGNETTA BY MANNELLI

Di buono c’è che da inizio anno l’ad Pietro Labriola ha rifinanziato 4 miliardi di linee di credito (di cui 3,7 sul mercato), coprendo le prossime scadenze sul debito esistente fino al 2025. In teoria quindi, se saltasse la vendita della rete, Tim avrebbe sempre tempo di cedere altre attività, tra cui ad esempio i cavi sottomarini di Sparkle. Il ministero dell’Economia considera strategica questa società, che intende rilevare a termine (ma nel quadro dell’operazione Kkr). […]

giorgia meloni giancarlo giorgettiIL RIGORE - VIGNETTA BY GIANNELLIcyrill vincent e yannick bollore

Ultimi Dagoreport

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?