vaccino

LE BORSE MONDIALI FESTEGGIANO PER L'ANNUNCIO DEL VACCINO DA PARTE DEL GRUPPO AMERICANO PFIZER - TRUMP AVEVA OFFERTO ALLA PFIZER 1,95 MILIARDI PER PRODURRE 100 MILIONI DI DOSI, MA L'AZIENDA HA RIFIUTATO, FINANZIANDO TUTTO CON I PROPRI FONDI - ESCLUSE MOTIVAZIONI POLITICHE DIETRO ALL'ANNUNCIO, AVVENUTO DOPO LE PRESIDENZIALI AMERICANE: “IL NOSTRO LAVORO SI BASA SOLO SULLA SCIENZA” - NON NE È CONVINTO IL FIGLIO DI TRUMP, DONALD JR: “È UNA TEMPISTICA SORPRENDENTE”

Ilario Lombardo Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

pfizer

Il primo raggio di speranza nella lotta contro il Covid viene dalla compagnia americana Pfizer e dalla tedesca BioNTech, che hanno annunciato di aver sviluppato un potenziale vaccino efficace nel 90% dei casi. Gli studi sono preliminari e hanno bisogno di conferme, ma gli scienziati che li hanno condotti contano di poter chiedere l'autorizzazione all'uso di emergenza già entro la fine del mese, per fermare il Covid-19 che ha già ucciso oltre 1,2 milioni di persone in tutto il mondo. I mercati hanno preso la notizia come un segnale molto incoraggiante, reagendo con rialzi in tutte le borse mondiali.

 

BioNTech e Pfizer hanno avviato un trial che ha coinvolto 44.000 volontari. Le regole della Food and Drug Administration (Fda) stabiliscono che la risposta di questi test può essere valutata in maniera affidabile dopo che 164 volontari sono stati infettati, ma la Pfizer ha deciso di pubblicare i risultati preliminari dopo 94 infezioni.

 

pfizer 1

L'amministratore delegato del colosso americano Albert Bourla ha detto che lo studio continua e che la sua azienda è in grado di produrne 50 milioni di dosi entro la fine dell'anno, 1,3 miliardi entro il 2021. L'amministrazione Trump aveva offerto alla Pfizer 1,95 miliardi per produrre 100 milioni di dosi, ma l'azienda ha rifiutato, finanziando tutto con i propri fondi. Bourla ha escluso motivazioni politiche dietro all'annuncio, avvenuto dopo le presidenziali americane: «Il nostro lavoro si basa solo sulla scienza». Non sembra esserne molto convinto il figlio di Trump, Donald Jr, che parla di «tempistica piuttosto sorprendente».

 

anthony fauci

Poco prima era stato il padre, il presidente uscente, a gioire su Twitter, ma concentrando l'attenzione sulla reazione dei mercati. Il presidente eletto Joe Biden ha fatto sapere che ci vorranno mesi per una distribuzione capillare ma che sarà gratis. E Tony Fauci, virologo della task force della Casa Bianca ha commentato: «Un risultato straordinario. Non ci aspettavamo che la percentuale di protezione fosse così alta, saremmo stati contenti del 60%».

 

Ora però i trial devono continuare per verificare anche quanto dura l'immunizzazione, chi ne beneficia di più per età, gli effetti collaterali. Il sospetto di un'attesa calcolata per evitare di influenzare le elezioni è comunque supportato dalle indiscrezioni di fonti interne al governo italiano sull'altro vaccino in dirittura di arrivo: quello italo-inglese frutto della collaborazione tra AstraZeneca, Oxford University e l'Irbm di Pomezia. In Italia l'annuncio di Pfizer era atteso dopo il voto Usa.

 

donald trump jr alla convention repubblicana 2020

A breve potrebbe arrivare uno molto simile di AstraZeneca, già in fase di produzione: «Nel giro di sei mesi avremo 5-6 vaccini diversi e sicuramente entro il 2021 una dozzina», ha commentato il presidente e Ad di Irbm Piero Di Lorenzo. Per quanto riguarda i tempi, l'obiettivo di Irbm slitta di un mese rispetto alle indicazioni date dal governo, con le prime dosi per le categorie a rischio che arriverebbero «entro i primi di gennaio».

 

ASTRAZENECA

La distribuzione massiccia è prevista a marzo-aprile, con il prodotto disponibile per tutti «entro fine giugno». Sui tempi però resta l'incognita dell'autorizzazione. Per il momento, all'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, non sono ancora giunti i dati clinici di nessun produttore. La Commissione europea ha già stipulato con AstraZeneca un contratto per 300 milioni di dosi più 100 milioni opzionati. Ieri, la presidente Ursula von der Leyen ha confermato che presto arriverà la firma per le 300 milioni di dosi del vaccino Pfizer. Secondo i criteri di distribuzione, all'Italia ne toccherebbe una fetta pari al 13,6%, circa 40,8 milioni.

SPERIMENTAZIONE VACCINO CORONAVIRUS

 

Inoltre, ha prenotato 70 milioni di dosi da AstraZeneca, e il fatto di aver partecipato allo sviluppo di questo vaccino gli permette di avere un diritto di prelazione, e tre milioni di dosi già in partenza, tra dicembre e gennaio. Per il prossimo mese la Commissione punta a completare un piano europeo per la distribuzione dei vaccini che garantisca ai cittadini Ue di accedervi per tempo e in larga scala.

 

Ovviamente ogni singolo Paese deve farsi trovare pronto. L'Italia, come raccontato dalla Stampa, non ha ancora definito un piano di distribuzione né è stato convocato un tavolo con i settori della logistica. Dopo le diverse sollecitazioni, il commissario straordinario Domenico Arcuri ha fatto un primo punto della situazione al ministero della Salute ieri.  

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…